7 novembre 2017

la posta dei lettori_08.11.2017


Scrive Umberto Vascelli Vallara a proposito della Stazione Centrale – Condivido pienamente l’articolo di Marco Ponti, anche se il suo viaggiatore non ha dovuto affrontare l’acquisto del biglietto. In questo caso le peripezie sarebbero molto maggiori per la ricerca della biglietteria che si presenta sempre con code interminabili, il suo treno sarebbe ancora più avanti “nella vasta pianura lombarda”

Scrive Silvano Oldani a proposito della Stazione Centrale – Sono pienamente d’accordo con Marco Ponti! Complimenti! Io mi perdo ancora dopo tanti anni e perdo sempre tempo. Proprio DEMENTI, forse anche altro!

Scrive Antonio Padoa Schioppa a proposito della Stazione Centrale – Il professor Ponti ha perfettamente ragione. E’ semplicemente vergognoso che nel progettare l’accesso ai treni della Centrale di Milano a tutto si sia pensato, salvo che ai viaggiatori. Qualcuno dovrebbe pagare di persona per queste scelte demenziali: gli architetti del progetto, le FFSS, il ministro dei trasporti di allora. Chi ha bagagli oltretutto rischia l’infarto.

Scrive Marco Nuti proposito della Stazione Centrale – Condivido pienamente. È uno scandalo di cui Milano e gli utenti milanesi e non sono diventati vittime. L’accesso a Roma e Firenze per esempio è rimasto sostanzialmente invariato. Mi chiedo se il Comune o qualche altro organo pubblico non possa intervenire obbligando a rimettere in funzione le vecchie scale mobili. Infine faccio notare che gli attuali tapis roulant sono pericolosi in discesa in quanto non fermano le ruote delle valigie che tendono a spingere i proprietari.

Scrive Francesco Mantovani a proposito del’articolo di Giuseppe Longhi – Sono un sessantenne laureato e con buona cultura, credo, ma dell’articolo in oggetto non ho capito un bel niente. Peccato. Il tema era interessante ma l’autore forse pretende troppo dai suoi lettori. Una spiegazione dei concetti base sarebbe utile.

Scrive Roberto Castelli Dezza a proposito dell’articolo di Lodovico Meneghetti – Cara redazione di Arcipelago Milano, il j’accuse di Lodovico Meneghetti è – oltre che divertente – assolutamente ben motivato e condivisibile. Da anni Cittadini per l’aria segnala il paradosso dell’incentivo implicito alle moto non solo nella città di Milano ma anche – per rimanere al nostro Paese – anche a Roma e in altri grandi comuni. Si tratta dell’effetto di politiche di compromesso di qualche anno fa che – amministrazioni di tutti i colori politici – hanno deciso di approvare, subendo passivamente le pressioni di gruppi di interesse quali ad esempio la federazione motociclistica italiana.

La situazione da allora si è – se è possibile – ulteriormente incancrenita. Fa bene l’autore a descrivere l’arroganza e l’inciviltà di taluni motociclisti, alla quale apparentemente non segue la stessa ondata di indignazione provocata da qualche ciclista maleducato.

Il punto è che le moto inquinano e moltissimo. Un motorino a due tempi – del quale sarebbe vietata la circolazione nei mesi invernali ma che spesso vediamo circolare sulle nostre strade impunemente – inquina più di decine di autovetture a gasolio euro zero. Anche le moto più recenti hanno livelli di inquinamento elevato e ormai possiamo dubitare – come ci insegna il dieselgate – delle metodologie di omologazione.

Il peggio è che -taluni motociclisti – usano i marciapiedi per scorciatoia o per parcheggiare il loro mezzo e – così facendo – vanno non solo a invadere arrogantemente lo spazio dei pedoni ma – quel che è peggio – sparano le loro emissioni velenose all’altezza dei bambini e dei passeggini, giusto per fare un esempio.

È necessaria quindi una rivoluzione che sia amministrativa e delle regole ma che sia prima di tutto culturale. La priorità deve diventare il rispetto delle persone e la tutela della qualità dell’ambiente e dell’aria nella quale viviamo. I compromessi – spesso opachi e oscuri – sono parte di un passato che vogliamo finalmente superare. (Cittadini per l’aria Onlus)

Scrive Andrea Giorcelli a proposito dell’articolo di Lodovico Meneghetti – Forse le moto inquinano meno e occupano meno spazio (sia in sosta, sia in circolazione) delle auto a parità di passeggeri trasportati, ma sono d’accordo che la maggior parte non rispettano alcune regole basilari, comportandosi in maniera molto indisciplinata in città:

  1. effettuano disinvolte manovre a zig-zag (che sarebbero vietate) per oltrepassare gli autoveicoli in rallentamento o in coda (tanto che te le vedi sbucare da tutte le parti tagliandoti la strada);

  2. sorpassano invadendo la corsia in senso opposto anche quando su questa sopraggiungono altri veicoli (sempre vietato);

  3. parcheggiano quasi sempre sui marciapiedi (ovviamente vietato), che in tutta la città ne sono pieni, con effetto di disordine e restringimento dei camminamenti e segnando pesantemente l’asfalto colato coi cavalletti.

Scrive Maria Grazia Tagliabue a proposito dell’articolo di Lodovico Meneghetti – Seguo con interesse il vostro “giornale” e questa mattina mi sono soffermata sull’articolo di Lodovico Meneghetti a proposito delle moto: condivido pienamente e aggiungo le biciclette che sono diventate un pericolo per noi ,poveri pedoni,io cammino molto e sono stata investita dal dietro da una signora che alle mie rimostranze mi ha risposto che io mi ero spostata: come se io avessi gli occhi dietro x vedere le bici che arrivano ,e non dovrebbero, dal dietro. Potrei continuare per molto, con le bici che attraversano con il rosso, che vanno contromano, ma le leggi cosa ci stanno a fare? Io ho 72 anni, in bici ci sono andata molto , ma le regole le ho sempre rispettate e non c’ erano i problemi di adesso. Grazie per l’ attenzione e cerchiamo di fare qualcosa perché questo povero paese sia rimesso un po’ sulla giusta strada e si torni a vivere meglio.

Scrive Cristina Simonini a proposito sulla crescita felice – Francamente stupefacente che nell’articolo e evidentemente nemmeno al Festival compaia il tema dell’ambiente. La questione ambientale coinvolge tutti ciò che in termini di crescita, sostenibilità, qualità della vita esiste: ciò che mangiamo, respiriamo, beviamo, produciamo e consumiamo,distribuiamo. Forse Carlo Petrini poteva comparire tra gli intervenuti, e forse affrontare seriamente questi argomenti ci riguarda e anche facendolo subito: siamo già fuori tempo massimo. Come ogni giorno ci ricorda lo stato di salute del pianeta che ci ospita

Scrive Roberto Biscardini a proposito dei socialisti e del referendum –Caro direttore, ma chi sarebbero i socialisti milanesi che voterebbero Si? A me risulta che il Psi ha dato indicazioni ufficiali di astenersi e Socialisti in Movimento ha argomentato il voto a favore del No o del boicottaggio. Sono le uniche due organizzazioni politiche socialiste esistenti. Poi ci possono essere singoli ex socialisti che faranno un po’ di tutto come gli ex democristiani e gli ex comunisti. Ma sono casi isolati.



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