8 luglio 2015

LEGGE REGIONALE E CITTÀ METROPOLITANA: “FORSE CI SIAMO”


“Forse ci siamo”, è la frase che potremo probabilmente dire a settembre, quando – con oltre nove mesi di ritardo rispetto alle scadenze di legge – la Regione definirà l’assetto delle competenze che creeranno il nuovo equilibrio nei rapporti tra Regione, città metropolitana e Comuni coinvolti. “Forse ci siamo” solo per i tempi, non per la sostanza: questi mesi di ritardo, infatti, ben rappresentano la paura che il nuovo ente incute alla Regione, che si pone con tale stato d’animo a rallentare le potenzialità della nuova istituzione. Film già visto, proprio in questi giorni, al Pirellone, in occasione della discussione e approvazione della riforma delle autonomie: provvedimento timido sulle questioni di prospettiva, dalle zone omogenee alle comunità montane, oltre che immotivato e per nulla meditato sulla redistribuzione dei bacini ottimali in tema di trasporto.

04ambrosoli26FBCome in tante occasioni ho avuto modo di sottolineare è proprio sulla gestione e il coordinamento delle reti di trasporto, sul tema sensibile della mobilità che sono nate e cresciute le grandi città metropolitane europee, da Londra a Barcellona. Ed anche per la Città metropolitana, la bozza illustrata dal Sottosegretario Gallera la scorsa settimana alla stampa è debole, carente, priva di coraggio. Non si vuole, ancora, lasciare alla Città metropolitana piena autorità riguardo questo tema: si ha paura di scelte potenzialmente impopolari nei singoli Comuni e – così facendo – si limita la possibilità dello sviluppo di una rete capace di servire il nuovo assetto della metropoli.

Anche in tema di programmazione territoriale il progetto della Giunta rappresenta la paura che la Regione ha della Città metropolitana, la volontà di tenerla al guinzaglio: si è, infatti, prevista una pianificazione a cascata (regionale, cui si deve uniformare la metropoli con proprio atto, cui si devono uniformare i Comuni della metropoli), quando invece a voler valorizzare la nuova istituzione poteva bastare un parere di compatibilità richiesto dalla Città alla Regione. È invece condivisibile in linea di massima il progetto della Giunta per quanto riguarda il trasferimento alla Regione delle funzioni in ordine ad Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca le Politiche culturali e altre connesse ad Ambiente ed Energia.

Analizzeremo comunque le proposte della Giunta con grande attenzione, anche per comprendere la soluzione di quello che è il nodo cruciale: se la Regione intenderà da un lato farsi carico di tutte le risorse umane deputate nell’ex Provincia allo svolgimento di quelle funzioni che la Regione intenderà avocare e, dall’altro, destinare adeguate risorse economiche alla Città metropolitana per quelle che a essa trasferirà: infatti, l’allarme del Sindaco Pisapia deve trovare anche in Regione risposte tese a evitare il dissesto del nuovo ente.

Alternativamente il nuovo ente, la cui origine normativa risale al 1994, sarà soffocato nelle sue potenzialità dall’incapacità della Regione di vederne la capacità dare nuova linfa all’economia e allo sviluppo di tutta la Lombardia.

 

Umberto Ambrosoli

 



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