8 luglio 2015

la posta dei lettori_08.07.2015


Scrive Anna Cini a proposito del Giardino dei Giusti – Sono un membro della commissione didattica di Gariwo e scrivo a titolo personale ma basandomi su idee condivise dalla commissione a cui appartengo. La prima osservazione che mi viene da fare riguarda l’espediente retorico particolarmente efficace quanto decisamente fuorviante del paragone fra monte Stella è il giardino di Boboli fatto da Giancarlo Consonni e Graziella Tonon. Qualcuno direbbe: che ci azzecca? Non mi risulta per esempio che il Giardino di Boboli sia adibito a luogo di allenamento per podisti e atleti come invece accade al giardino di Monte Stella. Ma non è il caso di soffermarsi sugli espedienti retorici. Parliamo dei contenuti.

Si sostiene che Gariwo per suoi imperscrutabili motivi vorrebbe modificare la sua linea di condotta nei confronti della gestione del giardino. Addirittura che vuole manomettere un patrimonio di inestimabile valore. Quanto alla prima tesi si può anche concedere che Gariwo nel processo delle sue attività rivolte alla popolazione in generale e ai giovani in particolare si sia trovata nella necessità di adattare al crescente successo delle sue iniziative anche i mezzi da usare affinché queste iniziative siano il più efficaci possibile. Di fronte a questo successo qualunque democratico e sostenitore dei diritti umani dovrebbe essere contento, perché si tratta di un successo della società civile, di una crescita della coscienza collettiva e non certo di un vacuo pavoneggiarsi da parte della nostra associazione.

Non è qui il caso di dilungarsi sulle numerose iniziative anche a livello internazionale di cui Gariwo è stata capofila. Basti solo dire che la giornata europea dei giusti è dovuta esclusivamente all’inventiva, alla tenacia e alla determinazione di Gabriele Nissim presidente di Gariwo. Di fronte a questa realtà in evoluzione diventa importantissimo porsi il problema di come adeguarsi alle sfide che essa pone. Non c’è alcuna smania di protagonismo dietro la richiesta di Gariwo di adeguare la struttura della balza del Monte Stella che ospita il giardino dei giusti al crescente uso che del giardino per fortuna si fa. Si tratta di assecondare un incremento costante di visite delle scolaresche della Lombardia mediante un più agevole percorso e rendendo più decoroso il sito. Che c’è di male se di questo luogo si fa anche un ambiente per confrontarsi, informarsi e meditare?

Si dice: si può continuare lasciando tutto allo stato attuale, altrimenti ne va della bellezza e armonia del parco. Faccio presente che il progetto attuale scaturisce dalle modifiche apportate al progetto iniziale a seguito delle critiche da parte dei cittadini residenti nella zona. Capisco che se si sente parlare di muri muretti totem e quant’altro si drizzano le orecchie, ma se si guarda al rapporto reale fra il verde che noi stessi curiamo e incrementiamo e le proposte di evidenziazione dei percorsi mediante interventi del tutto compatibili con l’ambiente, ci si rende conto che l’allarme lanciato da un gruppo di cittadini risulta pretestuoso e soprattutto fuori misura.

Per finire tengo a sottolineare un fatto. Gariwo è fortemente impegnata in un’opera di diffusione della cultura dei diritti umani e ha da anni trovato il suo referente principale nel mondo della scuola dove si educa la coscienza civile dei giovani. Quanto più si amplia la platea di ascolto di Gariwo tanto più c’è la speranza che si possa andare nella direzione di una umanità più giusta.

 

Scrive Arnaldo Trinchero a proposito del sindaco di Milano – Un esempio di esponente della “borghesia milanese” che senza mettersi troppo in mostra ha fatto realizzare dai suoi tutta una serie di interventi che altri avrebbero messo su una felpa o ci avrebbero fatto lavorare tutta la comunicazione disponibile. Ebbene lui non lo ha fatto, non ha cercato la popolarità basata su interventi necessari e anche se piccoli, numerosissimi.

Credo che Pisapia verrà ricordato come Sindaco alla pari di quelli che tutti ricordano, se lo merita. Ai miei amici ho già detto che se ci sarà campagna politica nazionale o locale stile Salvini sindaco di Milano, chiederò immediatamente di cambiare residenza. È un piccolissimo paese nel triangolo lariano, pieno di leghisti ma senza felpe da imbecille. Buona fortuna.



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