5 marzo 2024

CRONACHE URBANISTICHE (PARTE 2)

Dove eravamo rimasti (cit.)?


 ta (8)

Nel mio articolo di poco più di un mese fa affrontavo il tema del pericoloso cortocircuito che si è venuto a creare tra Comune di Milano e Procura.

In un mese le cose sono andate avanti e c’è tanta altra carne al fuoco. Sicuramente tanto fumo (persecutionis?), ma pare che ci sia anche dell’arrosto (rimane da capire quanto succulento).

La Procura continua a lavorare, chiude indagini e ne apre altre. In Comune sembra di essere sul Titanic, con qualcuno che cerca improbabili scialuppe di salvataggio (la richiesta di trasferimento in blocco dei tecnici del SUE) e altri che danzano al suono dell’orchestra (lascio a voi riempire questa parentesi). In realtà oltre a qualche pellegrinaggio informale verso gli uffici della Procura, dalla giunta di Palazzo Marino è arrivata una delibera (Linee di indirizzo per lo sviluppo delle attivita’ amministrative in materia urbanistico-edilizia) che in teoria dovrebbe contenere le linee operative che il SUE adotterà per le pratiche edilizie da adesso in poi (anche retroattivamente) e in pratica sancisce una sorta di resa alla Procura.

In soldoni dato che nelle more della conclusione di tali procedimenti penali, o di un diverso e definitivo chiarimento interpretativo, si pone comunque la necessità di proseguire i procedimenti amministrativi già avviati riguardanti gli interventi oggetto di indagini e quelli aventi caratteristiche analoghe,[…] in relazione agli interventi relativi a fattispecie analoghe a quelle oggetto dei procedimenti penali sopra citati, per i quali non è ancora stato rilasciato o comunque non si è formato il titolo edilizio, si delibera di orientare temporaneamente l’attività amministrativa tenendo conto delle indicazioni desumibili dal decreto del GIP di Milano sopracitato, sino a nuove indicazioni operative e interpretative desumibili da fonti legislative, giurisprudenziali, o comunque istituzionali.

Come a dire che da oggi in poi si istruiranno le pratiche secondo quanto desidera mamma procura. Con un po’ di coda tra le gambe e magari chinando leggermente il capo. E poi per evitare rivolte interne e sollevamenti dei tecnici, la giunta assicura che pagherà gli avvocati ai propri dipendenti. Pare che si farà un bel bando per assumere un manipolo di nuovi legali che traghetteranno i dipendenti in questo tragitto periglioso e dall’esito incerto.

Io non so chi ha ragione in questa vicenda, in questo scontro istituzionale, ma mai avevo assistito ad una calata di braghe di tale portata. E dire che di solito è la destra che si sente perseguitata dalla magistratura, mentre l’integerrima e specchiata sinistra non ha nulla da temere … Infatti mi chiedo cosa sarebbe avvenuto a livello politico se questo “scontro” fosse avvenuto con a Palazzo Marino una giunta di colore opposto.

Aggiorniamo anche la contabilità dei progetti. L’ultimo che si aggiunge alla lista è quello della nostra più brillante archistar nostrana. Il bosco orizzontale sul naviglio di Stefano Boeri (che al momento non è indagato). Anche qui si contesta il reato di lottizzazione abusiva. Io contesterei quello di utilizzo abusivo di alberi e del termine “bosco”, piuttosto…

Nuove inchieste anche per l’abbattimento della villetta liberty di via Crema 26 e la demolizione degli immobili di via Lamarmora (qui forse le facciate avevano un vincolo).

Si dice che ci siano una trentina di operazioni immobiliari che potrebbero essere sotto la lente d’ingrandimento di intraprendenti magistrati che d’improvviso sono diventati esperti urbanisti… Strano, non mi ricordo i loro nomi alle mie lezioni di Tecnica Urbanistica 1, ma tant’è, avranno frequentato altrove… Il tema però a un certo punto andrà affrontato.

Infine (?) leggo che procura regionale della Corte dei conti della Lombardia ha aperto un’istruttoria per “presunto danno erariale” nei confronti del comune di Milano, sia per mancati oneri riscossi per le vicende di cui sopra (ricordo che se una trasformazione immobiliare passa per “ristrutturazione” e non per “nuova costruzione” paga gli oneri in forma ridotta del 60%) , sia per non aver adeguato gli oneri ogni tre anni come prevede la legge.

Insomma più passano i giorni, le settimane e i mesi e più l’affare si ingrossa. Ci aspetta una profonda revisione del nostro operare da tecnici? Perché se da un lato ci limitiamo a raccontare e a riflettere su queste vicende, va anche detto che per campare noi facciamo proprio il lavoro che è stato contestato ad alcuni più illustri colleghi. Lavoriamo con quei biechi individui degli sviluppatori. E in questo momento ci troviamo in forte imbarazzo, quando ci chiedono se una certa cosa si può fare oppure no.

Due brevi spunti per riflessioni future.

Molte di queste inchieste nascono dai dubbi interpretativi tra “ristrutturazione edilizia” e “nuova costruzione”. E se la colpa è di chi interpreta in modo a volte comodo o superficiale è anche vero che la legge (nazionale in questo caso) è proprio scritta male perché permette ampie sovrapposizioni tra le due categorie. E gli aggiornamenti recenti al DPR 380/2001 invece che semplificare, hanno fatto più danni.

Il secondo spunto riguarda la necessità di inserire in quei progetti anche una parte di pianificazione attuativa visto che nelle inchieste se ne contesta la mancanza. Qui io dico solo PII, PRU e gli esiti infelici di alcuni di essi, ma mi riservo di tornare sull’argomento prossimamente.

Però un tema lo voglio affrontare subito, ovvero quanto queste inchieste impatteranno sui lavori del nuovo PGT e ne influenzeranno o determineranno le scelte. A tal proposito è singolare osservare come l’argomento forte che appassionava tutti noi, ovvero il nuovo PGT by Tancredi che tanto scontentava gli operatori, è completamente sparito dai radar. Che succederà alle bozze che nessuno (?) finora ha potuto osservare?

Vi faccio una domanda un po’ maliziosa: la revisione del PGT che di poco ha anticipato le inchieste nasce da capacità divinatorie di alcuni o si è trattato di una felice coincidenza? Di fatto alcune delle scelte operate nelle poche indicazioni che abbiamo avuto, sembra che vadano nella direzione di quanto poi sollevato dalle inchieste. Qualcuno sapeva o più semplicemente c’era la consapevolezza interna che certe prassi erano azzardate e troppo disinvolte e quindi si è cercato di rimediare? Come al solito chiudendo la stalla a buoi scappati.

E infine vi pongo un quesito: ammettiamo che alla fine la magistratura dimostri di avere ragione e il comune torto. A quel punto cosa succederà alle decine di edifici abusivi? Improbabile che si proceda con demolizioni.

Come si potrà sanare questo gran macello? Con richieste di integrazioni tardive di piani attuativi e con un aggravio degli oneri? È tecnicamente fattibile?

Fiscalizziamo tutti gli abusi in modo da poter rendere commerciabili tutti gli immobili, nell’interesse primario di chi ha già acquistato una casa? Credo che sarebbe il primo caso di fiscalizzazione di massa. E poi a chi vanno tutti i soldi? Al Comune o all’Agenzia delle Entrate?

Speriamo in un condono? Sarebbe buffo e paradossale che proprio la destra di governo potrebbe arrivare a togliere le castagne dal fuoco all’amministrazione comunale di colore opposto.

Insomma come dicevo in un altro articolo, i tempi continuano ad essere molto interessanti.

Pietro Cafiero



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


  1. Andrea VitaliAttenzione a non invocare un intervento legislativo che risolva la questione. La cosa più probabile infatti che può avvenire in questo momento è un intervento del Parlamento (magari "bipartisan" anche se non in modo evidente) che a colpi di "interpretazioni autentiche" finisca per smantellare quel poco che restava della legislazione urbanistica. I progetti sono illegittimi? Basta cambiare le leggi e... voilà! Le jeux sont faites!
    6 marzo 2024 • 09:57Rispondi
  2. Gabriele MarianiPiuttosto che fare della insipiente ironia sui magistrati (non mi ricordo i loro nomi alle lezioni di Tecnica Urbanistica 1), metterei in dubbio la competenza (nella migliore delle ipotesi) o l’onestà (nella peggiore) di chi ha governato l’urbanistica milanese nell’ultimo decennio. Vi sono fatti oggettivi (il non aggiornamento degli oneri di urbanizzazione) che stanno lì a dimostrare una verità, verità già anticipata da anni in numerosi articoli comparsi qui su Arcipelago Milano
    19 marzo 2024 • 09:37Rispondi
    • Pietro CafieroPartiamo dal presupposto che io faccio ironia (insipiente o meno, lo giudicano gli altri) su quello che più mi aggrada. Aggiungo poi che se vuole scrivere un contributo in cui mettere "in dubbio la competenza (nella migliore delle ipotesi) o l’onestà (nella peggiore) di chi ha governato l’urbanistica milanese nell’ultimo decennio", credo che il direttore sarà lieto di pubblicarlo. Lo mandi pure alla mail della redazione. Poi se desidera, entro nel merito di quanto lei, con non molto garbo, dice. Il concetto che ho espresso è che, nel rispetto dei ruoli, è lecito chiedersi che grado di competenza abbiano i magistrati su una materia che è complessa e difficile (a volte anche per leggi contraddittorie e interpretabili) anche per noi tecnici che la maneggiamo tutti i giorni. Mi chiedo quindi se sia più competente un tecnico urbanista o un magistrato quando si tratta di DPR 380/2001 o LR 12/2005. Tutto qui. Pongo una domanda. Quanto al resto, credo di aver sempre assunto nei miei articoli su Arcipelago un atteggimento critico nei confronti dell'urbanistica milanese. Fin dal primo articolo. Basta spulciare l'archivio. Se poi lei si aspetta da me verita assolute o toni da moralizzatore, temo che resterà deluso. Mi spiace.
      20 marzo 2024 • 13:03
    • Andrea VitaliMah, probabilmente anche tanti professori (ed ex professori) del Politecnico farebbero bene a rifarsi un bel corso di urbanistica 1, di cui sembrano avere dimenticato i fondamentali (e forse anche i dirigenti comunali, posto che li abbiano mai frequentati...)
      21 marzo 2024 • 08:02
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


5 marzo 2024

CI SARÀ PURE UN GIUDICE A MILANO?

Paolo Burgio


Ultimi commenti