20 febbraio 2021

IL SERVIZIO IDRICO DI MILANO E IL GESTORE UNICO

I Comitati di cittadini vogliono far sentire la loro voce


Vediamo positivamente l’inizio di un percorso di accorpamento del Servizio idrico di Milano e Città metropolitana con l’obiettivo di arrivare a un gestore unico. Da anni infatti sosteniamo quello che adesso è previsto anche per legge, e cioè che l’acqua di un territorio è un soggetto unitario che dà identità al territorio stesso e che come tale va gestito senza divisioni artificiose di carattere amministrativo.

Comitato Milanese

Certo il processo sarà complesso e non facile da portare a compimento senza creare scompensi, ma lo leggiamo anche come esplicitazione della volontà sempre affermata dal sindaco Sala di mantenere l’acqua in mani totalmente pubbliche. Siamo in un campo in cui vanno fatte grandi scelte supportate da un piano significativo di investimenti, un adeguato piano occupazionale e la consapevolezza di doversi attrezzare per una urgente transizione ecologica.

È anche il momento di affrontare il nodo della veste giuridica che avrà il gestore unico.

Il rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 2011 comporta che il SII sia gestito in modo partecipato da un ente di diritto pubblico, cioè una azienda speciale consortile, superando l’attuale modalità spa in house. Essendo già oggi la proprietà interamente pubblica, il passaggio avverrebbe praticamente a costo zero. Questa scelta esprime una visione strategica che mette al riparo l’acqua da ogni tentativo di accaparramento speculativo e sottrae a ogni finalità lucrativa il bene comune per eccellenza. Si tratta di una strada già percorsa da grandi metropoli europee, ultima nel tempo Lione. Milano darebbe a sua volta un forte segno di innovazione verso un futuro di giustizia climatica e sociale.

Vogliamo esplicitare alcune riflessioni di carattere generale all’interno delle quali, a nostro avviso, l’operazione stessa va inquadrata.

I cambiamenti climatici impattano negativamente sulla disponibilità di acqua per uso umano, esseri viventi e agricoltura, infatti portano con sé inevitabilmente una crisi idrica che ci metterà di fronte a scarsa disponibilità di acqua in particolare per uso potabile, di qui l’improcrastinabilità di un massiccio intervento per la ristrutturazione delle reti idriche le cui perdite nei nostri territori sono molto contenute rispetto ad altre aree del nostro paese, ma pur sempre tre volte di più che in altri paesi europei.

L’uso potabile è compromesso anche dall’inquinamento diffuso causato dal comportamento umano: uso massiccio di prodotti chimici in agricoltura (rapporto Ispra sui pesticidi nelle acque), allevamenti intensivi, scarichi industriali.

Un gestore unico nei nostri territori dovrà usare l’oggettiva forza che conseguirà per pretendere che le istituzioni impongano il principio di prevenzione e precauzione nell’uso delle sostanze, a tutela della salute e dell’ambiente.

Altro punto su cui vogliamo richiamare l’attenzione è quello del dissesto idrogeologico, che non riguarda solo aree magari a noi lontane, ma anche quelle in cui viviamo.

Il nostro paese è terra di dissesto idrogeologico, come ogni anno ci viene ricordato da ricorrenti catastrofi. Il surriscaldamento del pianeta intensificherà questi episodi con l’acuirsi di periodi di siccità e nello stesso tempo di alluvioni e bombe d’acqua che scorrono velocemente dilavando il terreno senza lasciare il tempo di assorbimento a un territorio impermeabilizzato al 60%.

A questo proposito va posto fine allo scandalo di mandare le acque piovane direttamente nella rete fognaria, realizzando un grave spreco della risorsa, contribuendo al dissesto idraulico, facendo andare in tilt il sistema di depurazione e creando danni e disagio alla popolazione

La mano dell’uomo non è innocente neanche in questo caso: cementificazione, deviazione di corsi d’acqua, disboscamento, consumo di suolo…È il momento di intervenire con un piano di decementificazione e rinaturalizzazione del suolo, garantendo l’applicazione sistematica dell’invarianza idraulica.

Milano e la Città Metropolitana sono territori storicamente ricchi d’acqua: fontanili, marcite, canali, corsi d’acqua naturali; stiamo assistendo anche al fenomeno dell’innalzamento della falda. Occorrono interventi di grande qualità perché tutto questo rappresenti una risorsa e non un rischio che si somma a quello delle acque meteoriche, se non opportunamente governate.

Questa premessa per arrivare a proporre che al soggetto che gestirà il SII sia affidata anche l’autorità idraulica sul territorio, unificando responsabilità oggi spezzettate e poco funzionali, nell’ottica del consolidamento di una unitaria cultura dell’acqua. I fondi stanziati dall’Europa nel NGUE prevedono anche un sostegno economico a questo scopo.

Partecipazione. In coerenza con la prassi partecipativa che il sindaco ha più volte ribadito di voler perseguire, chiediamo che in merito alle scelte che riguardano l’assetto del servizio idrico, materia di fondamentale interesse per tutta la cittadinanza, venga aperto un confronto pubblico informato, che coinvolga anche la realtà metropolitana, fornendo gli opportuni dati di conoscenza sull’assetto cui si tende, le risorse che si intendono impiegare, come si progetta di migliorare il servizio, come si intende affrontare la transizione ecologica.

I cittadini e le cittadine vanno coinvolti perché parliamo di un bene indispensabile alla vita e di aziende pubbliche, quindi patrimonio dell’intera collettività.

COMITATO MILANESE ACQUAPUBBLICA

RETE COMITATI DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO
Comitato Difesa Ambiente zona 5
Che ne sarà di Città Studi
Comitato Cittadini Crescenzago
Forum Civico Metropolitano
Associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere
Proteggiamo il Monte Stella
Coordinamento San Siro
Comitato la Goccia
Azioniamo, no asfalto tutela zone lastricate
Baiamonti verde comune
Comitato Torre via Stresa – Torre insostenibile
Salviamo il Parco Bassini
Salviamo Benedetto Marcello
Associazione Amici Parco Nord
Comitato dei Navigli



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  1. Fausto BagnatoIl passaggio del Servizio Idrico del Comune di Milano e' stato deliberato forzando la Legge Galli, ignorandola, e la cessione alla Metropolitana Milanese, ritirando la delibera del passaggio alla SpA. Con la gestione del SII, Metropolitana Milanese, ha risolto la Sua crisi e non ha licenziato i 200 dirigenti strapagati, ma improduttivi.
    3 marzo 2021 • 13:44Rispondi
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