28 gennaio 2020

LA VICESINDACA ANNA SCAVUZZO GUARDA DA UNA PARTE SOLA

E fa affermazioni inutilmente impopolari


beltramigadola

Sabato scorso sulle pagine milanesi dei quotidiani sono comparse alcune dichiarazioni della vicesindaca che lasciano prima interdetti poi delusi. Ha fatto sua l’amara constatazione dell’assessore alle finanze: il gettito dovuto a contravvenzioni nel 2019 è sceso dai 298 milioni dell’anno precedente a “soli” 271. Noi, banali cittadini, avremmo detto: ”Toh, guarda, siamo diventati più disciplinati. Non è vero che va sempre peggio”.

Nossignori, la vicesindaca ci dice che non sono diminuite invece le infrazioni al traffico ma solo la capacità di multare gli automobilisti, singolare interpretazione, ragion per cui per non far piangere le casse comunali i nostri vigili saranno dotati di nuovi strumenti tecnologici che rendano più efficace il loro lavoro: tablet e “occhio d’aquila”, il fantastico strumento che scoprirà i trasgressori con un semplice sguardo.

Ho sempre pensato che multe e sanzioni avessero come scopo correggere i cattivi costumi della gente: non è così. Le multe e le sanzioni servono a far cassa e che, per l’amor d’Iddio, non calino. Se dovessero calar, tra un po’ vedremmo degli annunci: “Aiuta il tuo Comune, fatti multare!”.

Alla grande è un po’ come la ludopatia: Il Ministero della Sanità la considera una piaga sociale ma non la combatte seriamente e il Governo pensa invece di aumentare il prelievo fiscale, da 1.005 milioni nel 2019 a 1.087 milioni nel 2020 e 1.120 milioni nel 2021. Non sono bazzecole.

Ma il vero problema al quale bisognerebbe dare una risposta è quello delle soste e di flussi del traffico nei due sensi, in entrata e in uscita.

Il Comune di Milano nel 2018 dichiara che i veicoli in circolazione sono 955.000 al giorno di cui circa 870.000 tra auto e moto.

Da anni ci si dice che questi veicoli se si limitassero alle soste consentite non avrebbero assolutamente spazio sufficiente di parcheggio, dunque moltissime multe per divieto di sosta sono “inevitabili”. L’Automobile Club dice: su 25 volte che lasci l’auto in sosta vietata rischi una sola multa. Il gioco vale la candela. Questo è il bacino potenziale sul quale il Comune fa cassa nella speranza che mai diminuisca. Dall’altra parte l’assessore Maran cerca disperatamente di ricuperare spazi alla socialità e molti di questi spazi erano destinati a parcheggio consentito, dunque ancora meno spazio.

C’è poi il problema dei flussi in entrata e uscita. Non sono riuscito a trovare dati recenti da nessuna parte: pare che dopo la Giunta Moratti forse abbiano rilevato i dati ma non risultano pubblicati. Occhio non vede cuore non duole. Amici che si occupano di questi problemi, anche loro alla ricerca di dati, mi dicono che probabilmente entrano ed escono almeno 450.000 veicoli: chi esce non sa se al ritorno troverà ancora un buco per la sua automobile. Quanti tornando a casa la sera e girano disperati per trovare un buco di parcheggio?

Che il numero delle automobili circolanti in città vada ridotto è ovvio ma il problema della sosta va affrontato seriamente facendo salvo un principio di equità: va salvaguardato chi quotidianamente dell’automobile non può assolutamente fare a meno, come chi lavora fuori Milano perché per lui l’uso dei mezzi pubblici è o impossibile o troppo penalizzante in termini di tempo impiegato nel percorso casa-lavoro. Altro è il caso di chi entra in Milano che potrebbe sì lasciare l’auto ai parcheggi di corrispondenza che dunque andrebbero aumentati e custoditi.

Ovviamente tutto poi dipende dalla rete dei trasporti pubblici, oggi in grado praticamente di integrasi al trasporto privato seppure con qualche difficoltà ma che in una ipotesi di riduzione della sosta si rivelerebbe insufficiente.

Resta poi il parcheggio di lunga durata: ci sono automobili che restano ferme anche per mesi nello steso posto configurando una vera e propria occupazione di spazio pubblico. Che fare? Non sono i primi a dover abbandonare l’automobile?

E se invece di dare incentivi a chi deve cambiare automobile perché vecchia e inquinante dessimo un incentivo a chi ci rinuncia?

Ci aspettiamo un vero e proprio piano della sosta in città e una proposta non parziale o unilaterale al posto di provvedimenti che hanno troppo il sapore di una “tassa” per tenere in piedi il bilancio comunale.

Il peggio è ridurre, come si sta facendo, gli spazi per le soste regolari in maniera strisciante esasperando gli automobilisti, almeno diciamoglielo con un anno di anticipo: “Guarda che in queste vie toglieremo 100/200 magari ancora più posti macchina, sappiti regolare.”.

Attenzioni agli effetti collaterali che già si stanno verificando: le autorimesse alzano i prezzi e saremo di fronte ad una sorta di oligopolio diffuso. Lotta di classe degli automobilisti.

Luca Beltrami Gadola.



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  1. CristinaCaro Luca complimenti: sei sempre sul.pezzo! Per i dati che ti mancano sul traffico automobilistico ti suggerisco di interpellare Anna Gerometta dei Cittadini per l'aria. Una tenace, competente e poderosa miniera di informazioni e competenze sul tema. Ave atque vale!
    29 gennaio 2020 • 01:31Rispondi
  2. Nicola LicciCredo valga la pena di ricordare l'esperienza della "Legge Tognoli" che consentiva la creazione di box sotterranei . Sono state scritte miliardi di mail e di testi. Sicuramente è difficile arrivare agli eccessi, TOKIO ad esempio, in cui se vuoi comprare l'auto devi consegnare al concessionario il certificato di proprietà o di affitto a lunga scadenza di un box/posto auto perchè è vietato parcheggiare in strada ... il servizio rimozione, avendo poco da fare, impiega meno di 5 minuti a portarti via l'auto e lo stipendio come sanzione amministrativa e costo di rimozione. Per non parlare di Londra dove avere un'auto in strada costa ( se ben ricordo) oltre i 50 euro al giorno. Abbiamo circa 600 auto per km lineare che moltiplicato una lunghezza media di 4 metri fa 2,4 km necessari. Qui la ragione di tutto. La legge Tognoli era corretta negli intenti , molto meno nella gestione degli interessi legittimi e pretermessi degli abitanti delle vie in cui si decideva di fare un parcheggio. Ricordo che in via Amperè ci son stati danneggiamenti ai palazzi prospicenti il cantiere del parcheggio che , togliendo terra in corrispondenza delle fondamenta delle case le ha fatte inclinare con grave pericolo di crollo. Le assicurazioni non avrebbero potuto più sostenere polizze che le avrebbero fatte fallire , dati i costi connessi, i vigili del fuoco non hanno potuto dare permessi ed agibilità, i proprietari degli stabili non hanno concesso l'utilizzo del proprio sottosuolo( nei sacri testi giuridici , la proprietà privata è simile ad un cilindro che avvolge il terreno in oggetto e si sviluppa dal cielo al centro della terra e pertanto intangibile ) per sistemare corde di tenuta delle paratie con cui si costruiscono gli scavi .... e la legge Tognoli è, giustamente, finita al macero dati i danni economici provocati ai cittadini incolpevoli. Corollario...il possibile fallimento, dati costi crescenti delle tutele da garantire agli altri cittadini, delle società e cooperative fondate ad hoc per la costruzione dei box , ha affossato questa esperienza gestita in maniera pedestre. Che poi questa situazione sia sfruttata dalle amministrazioni comunali per far cassa è risaputo e non solo a Milano . Qualche malalingua parlava di premi di produzione legati al numero di multe erogate.. , credo sia una fandonia anche divertente e di sicuro frutto dell'esasperazione personale per le tante multe prese .
    29 gennaio 2020 • 06:23Rispondi
  3. Gianmichele MeucciPenso che tutti incluso la vicesindaca comcordino sul.fatto che le mulete servano in primis a correggere le abitudini degli automobilisti e il "fare cassa" sia un "effetto collaterale" per quanto utile al bilancio comunale. Se però come dice l'articolo si rischia di essere multati per una infrazione (la sosta vietata) una volta ogni 25 che la si commette mi sembra ovvio che il fine di correggere le abitudini non è raggiunto e qualcosa bisogna fare per aumentare le probabilità che l'infrazione venga sanzionata. Alla luce di questo non vedo cosa ci sia di scandaloso nelle parole della vicesindaca
    29 gennaio 2020 • 07:01Rispondi
  4. ChiaraForse una cosa giusta sarebbe come in Olanda che i cittadini residenti che non hanno box o posto auto paghino il posto in strada come occupazione di spazio pubblico ( circa 10 mq ad auto). Con questi soldi si potrebbe sistemare meglio le strade con parcheggi regolari e piste ciclabili: lascia l’auto e prendi la bici insomma!
    29 gennaio 2020 • 09:25Rispondi
  5. Nicola LicciSon daccordo con Meucci ( e con la vicesindaca) ..."Se però come dice l'articolo si rischia di essere multati per una infrazione (la sosta vietata) una volta ogni 25 che la si commette mi sembra ovvio che il fine di correggere le abitudini non è raggiunto e qualcosa bisogna fare per aumentare le probabilità che l'infrazione venga sanzionata."""
    29 gennaio 2020 • 10:11Rispondi
    • Marialaura De FraneschiCi si chiede tra quanti anni verra' aggiornato il fallimentare regolamento della polizia municipale. Un esempio banale: con uscite di vigili in borghese la sera dopo le 22 e la mattina dopo le 6, a botte di 300 euro a defecazione canina non raccolta, potremmo ampliare le assunzioni di "vigili" sani e giovani e formarli al lavoro su strada e all'educazione dei cittadini menefreghisti.
      17 febbraio 2020 • 09:52
  6. STEFANO COZZAGLIOSono d'accordo con l'autore dell'articolo : la multe sono sopratutto una fonte di reddito per l'amministrazione comunale , come anche la suddivisione della città in aree con il transito a pagamento . Se non ci fossero si inventerebbero delle nuove tasse .
    29 gennaio 2020 • 10:42Rispondi
    • Andrea PassarellaIl ragionamento non fa una grinza ma tutto il mondo utilizza le multe per fare cassa, anche in modo più spregiudicato. In Svizzera se la multa non viene pagata si prevede il sequestro dell'auto e la prescrizione avviene a 5 anni dalla rilevazione (non 6 mesi come in Italia), la polizia può fermarti e comminarti una multa anche dietro una semplice segnalazione pur non avendo alcun documento a supporto. A Londra la gestione delle Clamps (ganasce) viene affidata a società private che fanno a gara a chi ne applica di più e non si deve sgarrare, appena pagata la multa bisogna aspettare vicino alla macchina il momento che le Clamps vengano tolte altrimenti arriva una società concorrente che le rimette. A Milano invece vige il concetto aberrante che i residenti abbiano diritto al parcheggio gratuito addirittura sulle strisce blu, è come se potessimo essere autorizzati a scaricare ovunque la nostra spazzatura perché siamo residenti ed abbiamo (se abbiamo) pagato la TARI. Quindi non griderei allo scandalo, anzi, chiederei maggiore intransigenza per evitare che i costi degli automobilisti non vengano scaricati anche su chi automobilista non è. Per sgomberare ogni equivoco sono possessore di un auto e uso i mezzi pubblici appena posso o mi muovo a piedi nonostante il mio lavoro richieda spostamenti ovunque ed estemporaneamente.
      3 febbraio 2020 • 14:47
  7. Letizialasciare la macchina in entrata a Milano al parcheggio e prendere i mezzi è il sogno di tutti. ma come sono i parcheggi capolinea delle varie linee metropolitane? sento dire spesso che non si trova posto, che sono pericolosi, incustoditi eccetera. si dovrebbe cominciare da lì. e dal ritiro della patente per chi parcheggia intralciando il passaggio dei tram (io non ho l'automobile....e ho al mio attivo attese di carro rimozione di 20-30 minuti)
    29 gennaio 2020 • 12:03Rispondi
  8. biancaNel quadrilatero del quartiere S.Siro c'è una strada, via Abbiati, che da anni chiedo venga pedonalizzata, perchè lì passano donne e bambini per andare a scuola, perché lì si aprono sedi sociali, perché non serve allo scorrimento delle auto....Ma la via è invece usata COME POSTEGGIO DI MACCHINE E CAMIONCINI CHE OCCUPANO ANCHE I MARCIAPIEDI E COME LUOGO DI SCARICO DI MOBILI E DI TUTTI I TIPI DI APPARECCHI ROTTI, CARRELLI, BICICLETTE ROTTE, FRIGORIFERI .... più sacchi e sacchi di rifiuti. Da dove vengono tutti questi oggetti? da sgomberi di appartamenti occupati abusivamente? NO! sono portati dai camioncini e dalle macchine che li raccolgono nelle varie parti della città e li vengono a scaricare lì! Direte che non c'entra tanto. E invece c'entra, perché se la strada fosse chiusa al traffico questo andirivieni non ci sarebbe.. Direte che certe persone ne sarebbero penalizzate? Ma mettiamoci d'accordo su cosa vogliamo regolare e cosa no!!! . E non scopriamo a fasi alterne che al S.Siro c'è una organizzazione criminale che occupa abusivamente, compra, subaffitta appartamenti....e poi spaccia e e inquina... Da troppo tempo questa situazione è nota e da troppo tempo Aler e Comune evitano di affrontarla Ciò ricade pesantemente sul benessere di tante famiglie, di tanti anziani e di tante donne e bambini immigrati che tollerano inconsapevolmente e soffrono questa situazione . Da troppo tempo questo è un alibi di Aler che non si può più tollerare. Perchè ne va della vita e del benessere di tante famiglie, di tante donne immigrate e dei loro bambini che inconsapevolmente accettano e subiscono questo stato di cose.
    29 gennaio 2020 • 13:02Rispondi
  9. Ambrogio AndreaniIl parcheggio su suolo pubblico non è un diritto. Comprarsi un box o affittare un posto auto?
    29 gennaio 2020 • 13:52Rispondi
  10. Giuliana Filippazzinon sono pochi i casi di proprietari di box che lasciano la loro macchina in strada avendo affittato il loro box a terzi, per ricavarne un'entrata sicura per mesi e mesi: tanto chi controlla??
    29 gennaio 2020 • 18:57Rispondi
  11. valentino ballabioI “parcheggi di corrispondenza” tra mezzo privato/pubblico sono tanto più utilizzabili quanto più sono distanti dal punto di arrivo. Chi viene in automobile da fuori sino alle porte della città difficilmente rinuncia a completare il percorso. Dunque andrebbero programmati e finanziati nei Comuni esterni, dove invece i sindaci usufruttuari di una stazione ferroviaria sul proprio territorio si accaniscono con divieti impedendo la sosta ai pendolari provenienti dai comuni circonvicini. Che pertanto rischiano la multa non solo all'arrivo, con soddisfazione della Scavuzzo, ma anche alla partenza! Il tutto in assenza di un governo vero del territorio e della mobilità su scala metropolitana.
    29 gennaio 2020 • 19:01Rispondi
  12. Maria Vittoria CernigliaroIl parcheggio in strada non è un diritto, anche se molti la pensano diversamente. Abitando in zona C, con grandi palazzi molto popolati, appena ne ho avuto l'occasione ho acquistato a caro prezzo il box, pur avendo a disposizione un ampio spazio condominiale. Usiamo l'auto solo per fare la spesa o per qualche emergenza e - finchè la nostra sicurezza ce lo ha consentito - la bici: i mezzi pubblici a Milano consentono ottimi spostamenti. Penso che i vigili dovrebbero fare più multe non per fare cassa, ma per educare e multare chi sosta in doppia fila o sui marciapiedi (anche le moto); il denaro ricavato dovrebbe essere investito nella mobilità e nella manutenzione e pulizia delle strade.
    30 gennaio 2020 • 08:22Rispondi
  13. Cinzia Del VecchioApprezzo molto l'uso dell'avverbio "disperatamente" a proposito della ricerca, da parte dell'assessore Maran, di "spazi per la socialità", che altro non sono se non bar, bar e ancora bar laddove ce ne sono già in abbondanza. Si ampliano i marciapiedi per fare spazio ai tavolini e si eliminano posti auto per i residenti. Personalmente ho segnalato il fenomeno - corredato da fotografie - a Urban File (mi pare fosse il 2015) quando, al ritorno dalle vacanze nel mese di agosto, ho visto i lavori già avviati in via Bertani (Arco della Pace). L'allora assessore Granelli, alle proteste dei residenti già fortemente penalizzati per i comportamenti, impuniti, dei clienti dei bar della zona che tuttora entrano prima delle 19 e/o percorrono le vie della ZTL contromano quando non addirittura in retromarcia, se arrivano più tardi, per evitare le telecamere, ebbe a dire "dov'è il problema? I residenti possono andare a parcheggiare altrove". Da allora non si sono mai più viste pattuglie della polizia locale. Non mi sorprende che il bilancio del Comune sia deficitario su quella voce...
    1 febbraio 2020 • 11:20Rispondi
  14. DanielaL'interpretazione del giornalista, che oltretutto non riporta il discorso della vice Sindaca, differisce da chi, come me, ritiene che ormai a Milano i Vigili abbiano ricevuto l'ordine di circolare solo nelle vie del centro. Se poi per puro caso, passano chiacchierando fra loro (ormai circolano a due per due, o più) in periferia, sembrano non essere affatto interessati al traffico. Quante volte assistiamo a vetture che passano con il rosso, in beffa alle videocamere (spente, o non funzionanti) minacciosamente appese ai semafori? Quanto alle multe per i parcheggi selvaggi, sempre se escludiamo le vie del centro, non si vede una sola macchina multata: come potrebbe avvenire del resto, se non si vedono vigili? Perciò mi auguro che la vicesindaca faccia seguire i fatti alle parole e che il Sindaco Sala, rischi la impopolarità degli automobilisti e dei Tutori dell'Ordine, rimettendo i Vigili in strada (dove dovrebbero stare) a dare le multe a chi viola spudoratamente e sfrontatamente i regolamenti stradali e cittadini.
    1 febbraio 2020 • 21:44Rispondi
  15. ArmadioDa questo articolo si ricava il dato che i vigili urbani dovrebbero multare 25 volte di più gli automobilisti. Sono troppo teneri.
    2 febbraio 2020 • 09:36Rispondi
  16. Andrea PassarellaNoto con piacere che si è finalmente preso coscienza che il parcheggio selvaggio non debba più essere tollerato, le giustificazioni che si ripetono da 30 anni non reggono più e non sono mai state valide. C'è un interessante articolo tradotto in italiano che ribalta in un secondo le convinzioni degli italiani e milanesi in particolare riguardo il parcheggio proponendo non solo una analisi ma anche possibili contromisure. Si basa sull'esperienza giapponese che già qualcuno ha citato, il principio base è: se le auto sono frutto di decisioni dei privati cittadini, anche la manutenzione dello spazio che occupano quando sono ferme deve essere attribuito ai privati cittadini, i parcheggi devono quindi essere pagati dei privati cittadini senza distogliere le finanze pubbliche dalle esigenze della collettività (anche quelli che l'auto non la posseggono). Di seguito il link per chi fosse interessato: http://www.cittaconquistatrice.it/se-vuoi-il-parcheggio-te-lo-compri/
    3 febbraio 2020 • 14:33Rispondi
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