5 novembre 2019

IL MEAZZA E LA STANZA CHIUSA DELLA GIUNTA

Su cosa riflettono i nostri decisori?


Il Sindaco ha detto che venerdì 8 novembre prossimo lui e la sua Giunta decideranno le sorti del Meazza e di San Siro. A tempo di record. Dobbiamo capire che ormai i tempi sono quelli della Borsa: le “trimestrali”e le “semestrali”, la società civile e i suoi rappresentanti per cortesia si adeguino. E che diamine! Mica possiamo far aspettare le Società proprietarie di Milan e Inter, non possono vivere nell’incertezza, non possiamo mica destabilizzare il quadro economico che ha bisogno di stabilità: la stabilità è alla base di tutto. Stabilità per loro, ad altri, per chi lavora, non resta che la precarietà che è il contrario. Così va il mondo.

Editoriale 06.11

Dunque la Giunta, “responsabilmente”, deciderà nella sua segreta stanza. Quanto sarebbe bello se quella riunione andasse in diretta streaming come per il Consiglio comunale! Pare proprio che non possa esser così e dunque non ci resta che origliare. Peccato, perché vedremmo il confronto delle idee, delle opinioni. Effettivamente anche in Consiglio Comunale il confronto delle idee è stato scarso, è anche vero che la durata degli interventi per regolamento è contingentata: ma allora il dibattito dove si fa? Nessuno ha chiesto nulla, non una domanda di chiarimento a chi è intervenuto. Boh.

Una richiesta più modesta ma utile ai ”cittadini attivi” – forse il nemico numero 1 – sarebbe di conoscere su quali documenti, su quali informazioni si formi il giudizio della Giunta: ci sarà pure un dossier allestito dagli uffici comunali, qualcosa hanno pur fatto, a sentire gli interventi in Consiglio la settimana scorsa.

Possiamo curiosare? Senza troppa fatica magari utilizzando il Portale Open Data del Comune che, lo dice il lui, lo ha sviluppato per: ” favorire la democrazia partecipativa; rendere i cittadini maggiormente consapevoli della realtà in cui vivono, effettuando scelte che soddisfano i propri bisogni in modo adeguato … ”. Ottimo. Per ora nessun documento utile al problema di oggi: il Meazza. Peccato.

Quanto alla “democrazia partecipativa”, Bianca Bottero commentando il mio ultimo editoriale chiude citando un murale di Banksy: “Io partecipo, tu partecipi, lui partecipa, noi partecipiamo, voi partecipate, loro ci guadagnano “. Quando anche i muri parlano!

Comunque qualcosa ci diranno, qualche ragione delle loro scelte, magari nella conferenza stampa “dopo Giunta”. Si sa che le parole volano, noi vorremmo un documento scritto, un testo, che so, una grida manzoniana: “Cittadini il nuovo stadio s’ha da fare! Perché … ”.

Forse tra le ragioni ve n’è una sottintesa a tutto: la ragione elettorale. Manca poco più di un anno e mezzo alla prossima chiamata comunale alle urne e comunque spero che Beppe Sala si ricandidi, che i renziani milanesi tacciano, che gli odiatori di sinistra del Sindaco su Facebook riflettano perché Sala è l’unica carta “probabilmente” vincente se non si vuol consegnare Milano a Salvini & Co.

Dico probabilmente perché mi associo a quel che dice in questi giorni Stefano Bonaccini, governatore uscente e ricandidato alla Regione Emilia: ”Aver governato bene non basta”.

Pisapia ha vinto con il col 55,1%, Sala col 51,7 c’è poco da scherzare. Guardando l’andamento dell’ultimo voto e i risultati seggio per seggio, guardando dove ha vinto la Lega – a Milano i 5 Stelle non esistono quasi -, si vede benissimo che coincide con i luoghi dov’è il disagio sociale, economico e la delusione per le aspettative tradite.

Lì, cosa gli andiamo a raccontare? Parliamo di edilizia popolare che si farà solo se gli operatori privati ne avranno voglia? Perché è a loro che chiediamo di fare qualcosa di antieconomico come l’edilizia sociale in cambio di abbondanti volumetrie libere.

Gli andiamo a raccontare l’affanno che ha preso la Giunta per accontentare le società proprietarie di Inter e Milan? Gli andiamo a raccontare che ci siamo occupati di dipingere qualche strada e qualche piazza con stenti alberelli in vaso? L'”urbanistica tattica” dell’assessore Maran?

A proposito dell’assessore Maran che chiama alle armi cittadini e architetti per riqualificare Piazzale Loreto e Corso Buenos Aires, perché non ha chiamato a raccolta cittadini e architetti per risistemare San Siro? Eppure proprio la legge sugli stadi che ho citato nello scorso editoriale ne dà la possibilità. E’ ancora in tempo, a meno che la Giunta di cui fa parte non ritenga gli attuali progetti “intoccabili” e si debba scegliere solo tra quei due. Terzium non datur? Un terzo almeno c’è già ma non se ne parla ufficialmente. Perché l’assessore non si è fatto vedere alla presentazione dei progetti fatta in zona dalle due società promotrici?

Un’ultima nota sulla Giunta. Approva il PGT e subito dopo imbocca una strada, la dichiarazione di pubblica utilità, che serve a scavalcare il PGT, per fare il nuovo stadio: il pari con l’accordo di programma Scali. Il vecchio adagio dice: “Fatta la legge trovato l’inganno”. Se a trovare l’inganno è lo stesso legislatore siamo messi male, molto male, anzi malissimo.

Alla prossima campagna elettorale speriamo che Salvini non vada dove la sinistra non è andata se non a parole, tanto per essere chiari, dove stanno gli ultimi.

Luca Beltrami Gadola



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  1. Cesare MocchiSe posso fare una nota a margine, suggerisco di non usare più il termine "gli ultimi" per indicare i ceti disagiati. L'"ultimo" è chi ha partecipato a una gara e non ce l'ha fatta perché incapace; i ceti disagiati sono tali perché gli sono stati tolti (o non riconosciuti) diritti e rappresentanza. Non parlerei quindi di "ultimi", ma piuttosto di "umiliati e offesi" (alla Dostoevskij?), o altri termini simili.
    6 novembre 2019 • 10:38Rispondi
    • BrunoAi tempi delle primarie per Pisapia, intervenne al Circolo della Stampa Vaciago, general manager del Comune di Torino. Spiegò che le campagne elettorali, ma anche l’interesse dellle amministrazioni devono rivolgersi soprattutto ai “penultimi”, in quanto sono coloro i quali più soffrono e si occupano delle disfunzioni dell’amministrazione delle città.
      6 novembre 2019 • 17:03
    • Luca Beltrami GadolaOttimo suggerimento! Grazie.
      6 novembre 2019 • 17:41
    • Cesare MocchiNon capisco, perché i "penultimi" dovrebbero soffrire di più? Si dà per scontato che gli "ultimi" vengano protetti e tutelati dal welfare? Non è più così da un pezzo
      7 novembre 2019 • 09:09
  2. Massimo Goriecco come il Comune si fa gabbare da un'opera INUTILE
    6 novembre 2019 • 12:41Rispondi
  3. Andrea Passarellahttps://milano.corriere.it/notizie/cronaca/19_novembre_08/nuovo-stadio-san-siro-ok-giunta-comunale-ma-no-ad-altre-opere-che-eccedano-regole-pgt-350198d0-0218-11ea-9239-aaac9df492cd.shtml Per questo motivo si è prima approvato il PGT (altrimenti si sarebbe potuto speculare di più) Per questo motivo si è sottoposto prima il parere al consiglio comunale lasciando però la responsabilità alla giunta C'è per caso qualche critica nella decisione presa dalla giunta comunale? Da come il comune si è mosso si garantiscono le esigenze delle squadre però l'esagerata speculazione edilizia che se ne voleva far derivare, in più per i nostalgici si manterrà la vecchia struttura (anche se è un obbrobrio). Ovviamente bisognerà rimanere vigili per tutto l'iter ma mi pare che il compromesso sia più che onorevole
    8 novembre 2019 • 20:00Rispondi
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