11 maggio 2019

CONDIZIONARE LE OPINIONI IN CAMPAGNA ELETTORALE E ALTROVE

La finta partecipazione milanese: gli scali ferroviari


A pochi giorni dal voto delle Europee la virtualità del discorso politico attuale si rivela in tutta la sua drammaticità, che non riguarda solo la scadenza elettorale ma la vita quotidiana. Per Roland Barthes tutti i fenomeni di cultura sono sistemi di segni e cioè fenomeni di comunicazione (Communications n.4, Elementi di semiologia): una affermazione forte che sembra relativizzare gli aspetti di valore culturale prodotti dalle convinzioni ideologiche e paradigmatiche, così come quelli prodotti dalle esperienze e dai conflitti sociali, di genere, generazionali.

Una affermazione che sembra appropriata per la società di massa atomizzata della globalizzazione, nella quale viviamo. Non è un riflesso dell’economia circolare il riuso nei manifesti 600 X 300 di una immagine vintage di Berlusconi, così come non risulta una presa per i fondelli lo slogan esortativo che la accompagna “Apri gli occhi”, si tratta di un uso consapevole della attuale condizione dell’opinione pubblica.

Sarebbe troppo semplice e rancoroso definire questa condizione come piatta, si tratta piuttosto del venire meno di una consapevolezza sociale, dell’affermazione della propria condizione sessuale, generazionale, professionale dentro un ciclo produttivo comprensibile. Siamo di fronte ad un cambiamento antropologico che accompagna, e in parte spiega, la crisi dell’istituto della democrazia e l’incomprensione del sovranismo come effetto, mentre una minoranza nel mondo detiene il potere di indirizzo finanziario e quello di controllo di una economia in piena deriva finanziaria, giocando sul piano globale mentre le istituzioni politiche faticano ad esprimere una rappresentanza continentale.

Come il management vive con un orizzonte al bilancio trimestrale, così la politica ha uno sguardo che arriva alla prima scadenza elettorale e i cittadini, valutando intercambiabile l’antinomia destra/sinistra, scelgono in base alla promessa con la resa più immediata, sia il Jobs Act o lo Sblocca Italia, sia il Reddito di Cittadinanza o la Flat Tax.

Sulla incertezza del presente e su un futuro non pensabile, quindi non contenibile, si consumano le speculazioni più sfacciate, siano esse relative alla definizione di una identità fondata sulla alterità assoluta: “ho un nemico quindi sono”, se questo è nero e viene da un altrove lo schema è più facile da realizzare; siano esse affidate ad algoritmi semantici che pettinano la rete adattando la proposta alla bisogna.

Cortiana-04Rispetto a queste semplificazioni della comunicazione politica e delle azioni e scelte politiche dei cittadini, sempre Barthes faceva sua la considerazione di Sartre per cui “se io sono veramente catturato dal romanzo, non vi è immagine mentale” e considerava che alla Scarsità-d’Immagine della lettura, corrisponde la Totalità-d’Immagine della foto; non solo perché essa è già una immagine in sé, ma anche perché quest’immagine molto speciale si spaccia per completa-per integra, potremmo dire giocando sul significato della parola .L’immagine fotografica è piena, stipata: in essa non c’è posto, non vi si può aggiungere niente.”. ( La camera chiara. Nota sulla fotografia).

Silvio Berlusconi così non deve rivelare il niente della sua proposta politica, dato che gli interessi consociativi del Patto del Nazareno sono già stati assunti da Salvini che dona la sua icona ai selfie di tutte le piazze possibili. Così Berlusconi scommette sulla valenza simbolica dell’icona di sé stesso quando era vincente e chiede di aprire gli occhi per fissarsela bene in mente. Non è direttamente nelle piazze ma i suoi 6×3 sì.

Non è solo la dimensione elettorale ad essere virtuale, anche la quotidianità della azione amministrativa utilizza la stessa chiave di comunicazione, anche in modalità più sottili. Prendiamo un esempio che riguarda i cittadini milanesi: gli ex Scali FS e i relativi Accordo di Programma e Masterplan.

Si spacciano come rispondenti al l’interesse generale la sostanziale cessione della sovranità pubblica agli interessi relativi della direzione finanziaria e immobiliare privata, che infatti parlano di una “Strategia di rigenerazione fluida degli scali”. Maddeché!? direbbero a Roma. Si spacciano come confronto partecipato le azioni di marketing di comunicazione informativo delle decisioni già prese. Ciò è stato illustrato in un incontro tenuto a Palazzo Marino da Sistemi Urbani del Gruppo Ferrovie Dello Stato Italiane, ospite certificante sul palco l’Assessore Maran.

Ci saranno incontri informativi con i progettisti, presso l’Urban Center in Triennale, dove i cittadini, a gruppi ristretti, potranno dire la loro. I cittadini potranno dire la loro anche attraverso la compilazione di un questionario online e mandando contributi via mail. Ho compilato diligentemente il modulo all’ingresso, lasciando la mail e ricevendo l’informazione con i tre incontri ristretti. Ho ascoltato l’illustrazione delle modalità di confronto e quando è stato chiesto se c’erano domande dal pubblico ho alzato la mano e chiesto: di quali modalità di partecipazione informata disponevano i cittadini, sia online che in spazi informativi presso i Municipi interessati dagli ex scali? Quale quota di sovranità effettiva era prevista affinché la partecipazione dei cittadini potesse essere cogente? Se una proposta venisse sostenuta da migliaia di cittadini di una zona interessata da uno scalo essa avrebbe una considerazione proporzionale?
Non è stata data alcuna informazione sulla natura e la funzione sul costruito previsto negli scali mentre si è illustrata l’ampia quantità di spazi verdi. Ho chiesto quale percentuale di oneri di urbanizzazione fosse prevista per la manutenzione del verde evitando la moltiplicazione di boschetti per spacciatori come a Rogoredo.

In particolare ho chiesto quali prerogative avessero in proposito il Consiglio Comunale e le Commissioni Consiliari preposte?

Mi ha risposto l’Assessore Maran con una sincerità sconcertante: il Consiglio Comunale ha terminato l’esercizio di qualsivoglia protagonismo con l’approvazione dell’Accordo di Programma, ora decidono tutto il Sindaco e la Giunta con i loro interlocutori privati. Tre cittadini o tremila pari sono, possono mandare i loro contributi e suggerimenti ed essere soddisfatti di questo, senza alcuna quota di sovranità. Il resto è marketing e simulazione della partecipazione e del confronto.

C’è un altra possibilità, invece, una azione di connessione della intelligenza diffusa e l’organizzazione delle competenze dei cittadini che non si rassegnano ad un ruolo di tifosi o di ignavi e pretendono di esercitare la sovranità che la Costituzione riconosce loro. Avendo cura di mettere in atto azioni istituzionali, giudiziarie e di comunicazione, grandi e piccole, che offrano la possibilità a tutti di essere consapevoli e di esercitare la Cittadinanza Attiva, per questo abbiamo dato vita a Lombardia Sostenibile.

Umberto Eco illustrando i codici retorici fa notare che “Spesso il prodotto vuole imporsi ostentando abilità e arguzia. Il valore estetico dell’immagine retorica rende persuasiva la comunicazione, se non altro perché la rende memorabile. Naturalmente spesso il tropo (l’uso della figura retorica) interviene anche a puri fini di persuasione e di stimolazione emotiva, per sollecitare l’attenzione e rendere più nuova- più “informativa”- una argomentazione altrimenti frusta.” (La struttura assente).

Vi ricordate, a proposito, la vetrina-esposizione alla Stazione di Porta Genova dei plastici degli edifici previsti nei vari scali, come fossero il frutto spettacolare di una scelta già presa?
La resilienza di una opinione pubblica avvertita è perciò possibile, non scontata.

Norberto Bobbio, in questo senso, è chiaro e impegnativo per chi vuole abitare la città: ‘La democrazia è idealmente il governo del potere visibile, cioè del governo i cui atti si svolgono in pubblico, sotto il controllo della pubblica opinione.”. “Come ideale del governo visibile la democrazia è stata sempre contrapposta a ogni forma di autocrazia, a tutte quelle forme di governo in cui il sommo potere viene esercitato in modo da essere il più possibile sottratto agli occhi del suddito.”. (Le ideologie e il potere in crisi).

Fiorello Cortiana



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  1. Giuliana FilippazziCome è possibile opporsi alla prepotenza degli assessori e del sindaco, che fanno e disfano a loro piacimento, con il supporto degli investitori, che non si opporranno mai a progetti più o meno faraonici? L'estetica di quartieri snaturati (v. Maggiolina e San Siro) e l'interesse dei cittadini non contano, conta l'interesse personale degli "amici" costruttori e la vanità di chi vuole "lasciare un segno palese" della propria partecipazione al "(mal)governo della città...
    15 maggio 2019 • 10:25Rispondi
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