23 ottobre 2018

CARE LETTRICI, CARI LETTORI

Ecco come ripartiamo insieme a voi

Alla fine ci siamo arrivati: siamo di nuovo online, lo avevamo promesso. Siamo un po’ diversi ma con lo stesso spirito. La lunga pausa dal luglio scorso a oggi non è stata di assenza ma di riflessione per rilanciare ArcipelagoMilano. Sembra incredibile, però in questi ultimi quattro mesi è cambiato il mondo, è terribilmente cambiato il nostro Paese e, mai come oggi che io ricordi, il futuro sembra incerto. Il “cambiamento” è l’ambigua parola chiave della comunicazione politica. Non riesco a pensare a questo “cambiamento” senza che mi suonino nelle orecchie la voce di Mercedes Sosa e le sue parole nella canzone Todo cambia (1982): “Cambia lo superficial / Cambia también lo profundo / Cambia el modo de pensar / Cambia todo en este mundo”. In pochi versi c’è tutto.

Tutto cambia e cambia in fretta e bisogna essere veloci a cogliere il cambiamento ma il mito della velocità rischia di diventare un incubo e contemporaneamente un grave limite alla riflessione.

Alla “nostra” riflessione hanno dato un insostituibile contributo i molti autori degli articoli che abbiamo pubblicato in questi dieci anni di vita di ArcipelagoMilano, così come i molti lettori e gli amici, tutti quelli che hanno risposto all’invito a condividere con noi i loro pensieri sulla nostra attività e sul nostro ruolo in città. A loro, dunque, un vero ringraziamento per l’attenzione e la cortesia ma anche perché ci hanno fatto sentire di essere forse la voce di una “comunità” ideale. Lo speravamo.

Naturalmente abbiamo ricevuto consigli, suggerimenti ma anche critiche e, come sempre, le critiche fanno bene, sopratutto quando sono costruttive e perché insegnano certamente a non presumere troppo di sé, magari conviti di possedere verità assolute o di potere emettere giudizi definitivi e inappellabili.

Cosa c’è di peggio che non prestare orecchio ai consigli? Seguirli tutti? Forse no. Comunque ascoltarli. Cercheremo di farlo.

Ora veniamo al nodo centrale: il ruolo di Milano, quello di cui abbiamo parlato nel numero di ArcipelagoMilano online fino a ieri.

Non solo essere “ridotto” della sinistra, non tutti i milanesi ovviamente sono di sinistra ma laboratorio di buone politiche e pratiche amministrative, pratiche che riguardano l’intera città e che ne costituiscono il patrimonio immateriale, che la rendono non solo attrattiva per chi viene da fuori – persone, capitali, capitale umano – ma anche con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze tra chi ha di più e chi ha di meno.

Tra le critiche di cui abbiamo detto, alcune riguardano la nostra forte predilezione per le questioni urbanistiche a dell’amministrazione della città come se fossero gli unici problemi di Milano. Tutto vero: allargheremo il ventaglio dei temi per essere meglio presenti nello scenario milanese e offrire informazioni e spunti di riflessione a vecchi e nuovi lettori.

Continueremo comunque nel ruolo di attento osservatore del potere, incalzandolo ma anche supportandolo, affiancandolo, ma anche criticandolo senza preconcetti ma soprattutto, quando sarà il caso, richiamandolo a scelte più ragionate, dettate da una vera conoscenza dei “bisogni” della città piuttosto che dall’inseguimento di facili episodi di popolarità o di visibilità mediatica. Anche una via per riconciliare “intellettuali” e Politica. Vecchia e irrisolta questione.

“Di buoni propositi è lastricata la via per l’inferno”. Così pare abbia detto per primo San Bernardo. Vogliamo e speriamo che non sia così anche per noi.

Buona lettura.

Luca Beltrami Gadola