19 dicembre 2017

IL PALCO, LA PIAZZA E LA VETRINA

Il 2017 della danza e del teatro a Milano


Sant’Ambrogio è un giorno magico per Milano. Con la prima del Teatro alla Scala il santo patrono milanese apre la nuova stagione operistica e ballettistica. L’Andrea Chénier apre l’opera, la Kamliendame apre il balletto e insieme chiudono un anno di danza e teatro.

06sipario42FBLa danza milanese vede nel balletto una predominanza scenica del palco Teatro alla Scala. I ragazzi della compagnia ballano nel 2017 con lievi modifiche il programma presentato nella sua seppur breve direzione da Mauro Bigonzetti. Dopo la sua «Cinderella» di apertura del 2015/16 il coreografo è stato nominato direttore della compagnia come successore di Makhar Vaziev (ora al Teatro Bol’šoj di Mosca): è stato in carica quasi una stagione. Tuttavia, ha promosso alcune novità nell’anno 2017.

Particolarmente interessante è la promozione di giovani coreografi all’interno della compagnia: questo ha dato alla luce un trittico di cui l’apertura è «La Valse» di Stefania Ballone, Marco Messina e Matteo Gavazzi, artisti del corpo di ballo e da quest’anno anche coreografi alla Scala. Un balletto che sulle note più romantiche di un classico valzer mostra la durezza e la sperimentazione che tocca tonalità underground.

Grande ritorno scaligero il preziosimo coreografico e tecnico di George Balanchine con «Symphony in C» e con il «Sogno di una notte di mezza estate», balletti diversissimi: astratto il primo, narrativo il secondo, ma che rispecchiano la sensibilità musicale e geometria del coreografo.

Non manca il contemporaneo nella vetrina milanese. Di grande successo il Festival MilanOltre al Teatro Elfo Puccini con esponenti della ‘tradizione’ italiana e internazionale di danza contemporanea, come Roberto Zappalà e Marie Chouinard; e nuove vetrine per giovani coreografi e performer. Maggiormente dedicato alla sperimentazione performativa totale è il Festival Più che Danza arrivato alla sua quarta edizione.

Immancabile appuntamento contemporaneo a tema ‘classico’ al Piccolo Teatro Strehler con la compagnia Aterballetto di Reggio Emilia, rivolgimenti nella direzione a parte, con il programma «Narcissus» di Giuseppe Spota e «Phoenix» di Philippe Kratz.

E la piazza? Il teatro della prosa offre un panorama eterogeneo anch’esso. Sperimentazione e affronto di nuovi tempi attuali e contemporanei sono le parole d’ordine. Un teatro riflessivo, vicino al pubblico e allo stesso tempo lontano, tanto da descriverne atteggiamenti e comportamenti.

Non mancano le interviste in questo 2017 della danza. Il primo ballerino scaligero Claudio Coviello, che mescola a tanta solida tecnica una spirtualità e intimità non comune con i suo personaggi. Il solista Marco Agostino della Scala, reattivo e sempre pronto ad affrontare le nuove esperienze con lavoro e dedizione.

Domenico Giuseppe Muscianisi



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