24 gennaio 2017

CITTÀ METROPOLIANA: LE OPERE E I GIORNI

L’avvio della nuova istituzione


La Città metropolitana ha grandi potenzialità. Nata come ente di secondo livello, le sue competenze impattano la vita degli oltre tre milioni di persone che vivono sul territorio, nei 134 comuni. Dalla pianificazione strategica, alle strade, alla mobilità; dall’ambiente all’edilizia scolastica, alle reti di servizi e dell’innovazione; per non dire di quelle deleghe regionali come l’assistenza o l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

02censi03FBMilano è stata la prima tra le città metropolitane a chiudere il Piano strategico previsto dalla legge ed è quella a maggior vocazione europea e internazionale. Ha realizzato l’accorpamento degli ATO e dato il via all’Agenzia per il trasporto pubblico. Chiuso il bilancio pur in presenza di oggettive difficoltà.

Per non perdere l’occasione che ci viene fornita, però, serve non solo l’impegno profondo dei consiglieri, e non solo di quelli delegati. Serve riconoscersi in un progetto comune. Capire, tutti insieme, anche il Governo e la Regione e gli stessi Comuni, che questa istituzione rappresenta un’opportunità di sviluppo e crescita per il territorio. E che questa opportunità non deve andare sprecata.

Un esempio di quest’ultima affermazione è ben rappresentato dal grande e preciso lavoro di raccordo svolto dalla Città metropolitana per la partecipazione al Bando nazionale periferie, che ha visto oltre trenta comuni del territorio coinvolti per una richiesta di oltre 40 milioni di euro per sostenere le periferie del territorio metropolitano.

Tredicesima su oltre cento partecipanti, la Città metropolitana è dunque in posizione utile per ricevere da subito i finanziamenti previsti.

A beneficiarne circa trenta comuni dell’area metropolitana milanese che, grazie al coordinamento della Città metropolitana di Milano, e in sinergia con soggetti privati e associazioni del territorio, hanno sviluppato proposte innovative a favore delle aree periferiche. Dalla riqualificazione di stabili al recupero e rilancio di centri di aggregazione sociale e culturale; da interventi di miglioramento del trasporto pubblico al potenziamento della mobilità sostenibile. Progetti quindi intersettoriali, volti a incentivare l’inclusione abitativa e la promozione sociale anche attraverso il riuso di aree pubbliche, e ad aumentare le prestazioni urbane in termini di servizi e mobilità sostenibile.

L’idea di fondo del progetto riguarda la consapevolezza che una buona amministrazione ha il dovere di ricordarsi che lo sviluppo di un territorio deve passare imprescindibilmente dalla rigenerazione e dalla riqualificazione delle aree periferiche, che rappresentano la parte più fragile di qualsiasi città e area metropolitana, e che per questo necessita di maggior sostegno.

Questo straordinario risultato dimostra ancora una volta la necessità e l’utilità di un soggetto come la Città metropolitana di Milano, che svolga verso i Comuni un ruolo di coordinamento, aggregazione, e che si ponga come facilitatore istituzionale. Un ente utile, al servizio del territorio e delle amministrazioni che lo compongono.

Il Piano strategico triennale è invece lo strumento di programmazione che vuole identificare scelte, strategie e vocazioni per l’intera area metropolitana. Con lo scopo, così come recita la legge di istituzione delle città metropolitane, di avere “cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano”.

Da subito, la Città metropolitana di Milano ha scelto un metodo partecipato e inclusivo per realizzare il suo Piano, prima in Italia. Convinti che questo fosse l’unico possibile perché capace di dare voce ai territori in maniera diretta, raccogliendone non solo la voce, ma realizzando un tessuto di rapporti e relazioni, un mettere in rete vocazioni, aspirazioni e possibilità. Non, dunque, qualcosa calato dall’alto, ma una costruzione che viene su dal basso, dove tutti contribuiscono alla ricerca della migliore mediazione possibile, condividendo scelte e finalità.

In questa prospettiva, la Città metropolitana di Milano si è presentata come interlocutore per il rilancio, in forme sostenibili, dell’economia del territorio, per dare migliori e più adeguate risposte ai bisogni dei Comuni, delle famiglie e delle imprese, grazie alla sua vocazione di soggetto che mette in rete le istituzioni locali, le autonomie funzionali, le realtà economico-sociali, il mondo associativo e del terzo settore.

Rammento, infine, che nei documenti della Commissione europea, il livello metropolitano dei territori viene indicato come quello fondamentale e più prossimo allo sviluppo e alla crescita. Ciò significa che la Città metropolitana può fare da raccordo e da pilota anche sul piano dei progetti legati ai finanziamenti europei, guidando e coordinando questi progetti, rapportandosi con altre realtà metropolitane europee e con le istituzioni comunitarie.

Il Consiglio metropolitano è composto dal Sindaco metropolitano, Giuseppe Sala, e da 24 consiglieri. Sono titolari dell’elettorato attivo e passivo i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica dei Comuni ricompresi nel territorio della Città metropolitana di Milano.

Consiglieri delegati e deleghe:

  1. Arianna Censi: Vicesindaca, Infrastrutture manutenzioni, Pianificazione strategica, Organizzazione, Personale e riqualificazione;
  2. Franco D’Alfonso: Risorse, Bilancio, Spending Review, Investimenti;
  3. Francesco Vassallo: Semplificazione, Digitalizzazione, Sviluppo Economico;
  4. Siria Trezzi: Mobilità, Servizi di Reti;
  5. Pietro Mezzi: Pianificazione Territoriale, Parchi, Ambiente;
  6. Roberto Maviglia: Risparmio Energetico 20-20-20, Edilizia Scolastica;
  7. Elena Buscemi: Lavoro, Politiche Sociali;
  8. Barbara Agogliati: Politiche dell’Abitare, Periferie, Reti dello Sport.

Di recente si è aggiunta Michela Palestra, riconfermata presidente del Parco agricolo Sud Milano.

Arianni Censi
Vicesindaca Città Metropolitana Milano

 

 



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