9 aprile 2024
QUEL CHE RIMANE DEL GLICINE DI BAIAMONTI
La distruzione dell’area verde che smentisce la narrazione del Comune
9 aprile 2024
La distruzione dell’area verde che smentisce la narrazione del Comune
L’assessora al verde del Comune di Milano, Elena Grandi, continua a sostenere che il glicine di Baiamonti è salvo ma soprattutto salvato da lei. Quanto accaduto in Baiamonti non rispecchia quanto sostenuto dall’assessorato al verde.
Il Comitato Baiamonti Verde Comune (BVC) da anni difende quell’area verde e da sempre ha chiesto di preservarla dal cemento. Una richiesta di preservare il giardino di Baiamonti di 2.281 mq restituendola alla collettività come area verde e spazio di aggregazione sociale e di benessere con accesso libero a tutti. Il Comitato BVC da sempre si è impegnato nelle parole e nei fatti a custodire l’area nella sua bellezza e curandola per evitare che si trasformasse in un’area abbandonata. Un impegno dedicato alla partecipazione, alla cura di spazi pubblici e alla realizzazione di eventi gratuiti a beneficio dell’intera comunità.
Da giugno 2023 il comitato BVC ha chiesto un incontro con l’assessorato al verde mai concesso. Il comitato ha richiesto da giugno 2023 il rispetto del periodo di tutela del verde e dell’avifauna previsto dai due regolamenti del Comune di Milano (tutela del verde e tutela degli animali) dal 1 marzo al 30 settembre. Regolamenti sempre disattesi, come successo in Baiamonti e non solo, chi da anni lotta per tutelare quel poco suolo rimasto a Milano lo sa molto bene.
Il destino del glicine è segnato fin dall’inizio: scomparire per sempre insieme a tutti gli altri alberi. Le fondamenta della piramide, attualmente in corso di costruzione, distruggeranno le radici del glicine e distruggere le radici significa far morire il glicine.
Questa è la tutela? Questo è far partecipare i cittadini? Questo corrisponde ad accogliere le istanze dei cittadini? Il suolo pubblico è un bene comune da tutelare e preservare e Baiamonti doveva rimanere il piccolo e prezioso Bird Garden che era. Luogo di pace e tranquillità di cui poter godere come collettività.
L’assessora Elena Grandi non è mai venuta in Baiamonti nonostante gli innumerevoli inviti. Ha sempre risposto con i suoi comunicati stampa e alle nostre sollecitazioni ha sempre risposto “i nidi sono vuoti” senza mai fornire i criteri di ricerca dei nidi. Baiamonti era piena di nidi. Oggi ancora risponde dicendo che il progetto per la realizzazione del Museo Nazionale della Resistenza è del ministero della cultura e quindi non si può più fare niente. Come mai il Comune di Milano ha individuato proprio e solo Baiamonti per realizzare il Museo Nazionale della Resistenza?
Migliaia di cittadini e cittadine hanno chiesto di salvare il glicine ma anche tutta l’area. Piccolo prezioso scrigno di biodiversità e spazio di proprietà della collettività. La partecipazione è dovuta e prevista dal diritto amministrativo: governance orizzontale. Forse siamo noi ad avere una strana idea di tutela (e di utilizzo) degli spazi pubblici e del poco verde rimasto a Milano. Nella realtà la piramide in Baiamonti è stata aumentata e non diminuita.
Questa è la modifica fatta al progetto in corso di realizzazione. Gli alberi sono stati considerati nel progetto un problema per la costruzione della piramide e non un valore importante da salvaguardare. Alberi di 70 anni non possono sparire in questo modo. E nemmeno tutta l’area verde e nemmeno tutta la flora e fauna. “Vendere” la depavimentazione come un grande successo senza prendere seriamente in considerazione la preziosità del suolo è un inganno. Il suolo è una risorsa estremamente fragile e non rinnovabile, mediamente viene considerato un tempo di 500 anni per produrre 2,5 centimetri di suolo. Una volta distrutto, è perduto. La depavimentazione non restituisce suolo ma soltanto terreno permeabile (forse) e sicuramente non un terreno per poterci piantare qualcosa.
Allora perché non tutelare l’area verde di Baiamonti? Alla fine del progetto di mq 2.28 di habitat rimarranno soltanto 461 mq a verde e 1820 mq saranno coperti dal cemento. Le promesse devono diventare azioni concrete. Quello che è successo in Baiamonti non deve accadere mai più. Sono troppi anni che le belle parole e promesse sono diventate una narrazione bellissima. Ma la realtà è un’altra ed è ben visibile andando vedere quello che rimane del maestoso glicine: a breve scomparirà definitivamente perché le fondamenta della piramide hanno bisogno dello spazio delle radici del glicine.
Considerare una vittoria un povero glicine che riesce a fare qualche fiore perché resistente per sua natura è desolante.
Monica Negri
COMITATO Baiamonti Verde Comune
2 commenti