6 febbraio 2024

BISOGNO DI VERDE, DIRITTO AL VERDE

Aggiornamenti


 ta (3)

 Con grande piacere leggo sul Corriere della Sera un breve articolo di Sergio Harari, pneumologo sempre in prima linea su questi temi.  Vi si legge tra l’altro: “Continuano a scoprirsi nuovi vantaggi del verde urbano. Secondo uno studio recente i bambini che crescono vicino a zone verdi hanno ossa più forti. La relazione, non proprio evidente tra le due cose, dipenderebbe dalla maggior attività fisica svolta dai piccoli quando sono disponibili spazi in cui giocare come prati, parchi ecc.

Lo sviluppo delle ossa tra i 4 e i 6 anni è fondamentale poi per il resto della vita, ed è stato valutato in 327 bambini mediante studio della densità ossea e correlato alle loro aree di residenza da ricercatori dell’Università belga di Hasselt.  La ricerca è stata riportata su Jama Network Open. D’altra parte, un recente editoriale pubblicato su Lancet sottolineava il ruolo fondamentale che hanno il verde e la preservazione degli spazi blu (fiumi, mari, laghi) sull’ambiente.”

Come psicologo non medico, fin dagli anni Ottanta del secolo scorso mi sono anch’io impegnato per quanto era nelle mie possibilità  nella stessa direzione indicata da Harari, Un piccolo risultato l’ho ottenuto ideando e contribuendo a realizzare lo spazio “Aulì Aulè” nell’Idroscalo di Milano, esclusivamente dedicato ai bambini fino ai dieci anni. Tra i tanti apprezzamenti ricevuti ricordo la Fondazione De Marchi che ha portato lì i piccoli pazienti della Clinica Pediatrica De Marchi e l’Architetto Stefano Boeri che aveva pensato di inserire uno spazio simile in uno dei suoi progetti di riqualificazione urbana di Milano.

Diceva Oscar Wilde: “I medici sotterrano i loro errori, gli architetti no”. Noi possiamo seppellire gli errori degli architetti – e di chi ha dato loro mano libera – sostituendo ai casermoni, squallidi monumenti all’infelicità, quartieri piacevoli e vivibili. Per nostra fortuna esistono sempre più movimenti di opinione e architetti diversi, sensibili e tanto audaci da immaginare e proporre soluzioni rispettose dei bisogni di tutti i cittadini, quale che sia la loro età e stato di salute. E non da oggi. Ecco quanto si legge in Eibl-Eibesfeldt, Irenäus, Etologia umana, Torino, Bollati Boringhieri, 1993:

 “L’architetto viennese Harry Glück [1925-2016] si chiese a quali bisogni umani rispondesse l’abitazione sulla base del condizionamento ‘filogenetico’ dell’uomo, e come l’edilizia sociale di massa potesse soddisfarli. Le persone facoltose di regola costruiscono la propria casa in modo da soddisfare tali bisogni e danno la preferenza alla casa unifamiliare immersa nel verde con veduta sulla campagna e magari con un laghetto personale o almeno una piscina. Da un’inchiesta risulta che questi erano anche i desideri delle persone con pochi mezzi. Questo bisogno di vicinanza con la natura ha sicuramente radici filogenetiche, poiché noi siamo condizionati da un habitat di savana.

Noi amiamo globalmente un certo tipo di paesaggio – a cui si possono anche sovrapporre imprinting locali della propria terra d’origine – e amiamo in particolare le piante.

È straordinario il modo in cui personalizziamo le nostre abitazioni urbane, lontane dalla natura, con piante in vaso e con decorazioni vegetali dei tipi più svariati. Fiori e viticci adornano tende, tovaglie, coperte e molti altri oggetti di uso quotidiano. Anche l’acqua rappresenta un buon indice per questa scelta, soprattutto l’acqua che scorre.

Noi però amiamo la natura anche per altri motivi. Essa ci sprona a essere attivi e ci offre possibilità di movimento. L’aria fresca e il sole stimolano la nostra circolazione e attivano i sistemi omeostatici che regolano la temperatura corporea.

Come tutti i sistemi biologici, anche questi hanno ‘voglia’ di funzionare, e ciò fa sì che noi dovremmo esercitarli tutti i giorni, preservandoli dalla degenerazione. In modo molto azzeccato, parliamo di desiderio di moto, di piacere dei sensi e cose simili.”

In un lontano convegno sui bambini e le bambine nelle città Francesco Tonucci ha affermato che “il punto di vista dei bambini ci aiuta a cambiare le città. Loro non hanno timori e spesso centrano il problema. Se una periferia è brutta e invivibile, un bambino non ha paura di pronunciare la parola ‘distruggere’. Gli urbanisti ci stanno arrivando solo adesso.”

Perché noi non dovremmo avere la stessa libertà dei bambini per dire ad alta voce ciò che tanti pensano: l’invivibile può essere distrutto e sostituito con il vivibile. Che cosa siamo invecchiati a fare se, alla nostra età, non abbiamo nemmeno quel minimo di indipendenza e coraggio per non accettare l’inaccettabile?

Una giovane insegnante di scuola elementare ha dato ai bambini questo compito:  “Costruite, disegnate, descrivete la casa dei vostri sogni nel paese o città dei vostri sogni”.  Com’era facile prevedere, nello svolgimento, salvo preoccupanti eccezioni, non sono mancati riferimenti a verde, case ampie, luce, tranquillità, luoghi di incontro e di gioco spaziosi. Le eccezioni sono state quelle dei pochi bambini e bambine che non erano in grado nemmeno di immaginare una città che non fosse un agglomerato di cemento e di automobili.

Un consiglio finale di lettura: “Il diritto dei bambini alla natura, alla loro natura” di Margherita Marzario in: https://www.studiocataldi.it/articoli/45601-il-diritto-dei-bambini-alla-natura-alla-loro-natura.asp, 2 marzo 2023.

Fulvio Scaparro

da IL SENNO DI PRIMA

XXVII puntata gennaio 2024

 Le puntate precedenti:

  1. I)               1 novembre 2021  Tutti in fila per tre. La  falsa e pericolosa armonia del conformismo
  2. II)             20 dicembre 2021 A proposito di Babbo Natale e degli adulti che non mentono mai

III)           6 gennaio 2022 Bambini bislacchi esseri di confine

  1. IV)           4 febbraio 2022 L’appuntamento
  2. V)             2 marzo 2022 Un lusso dei tempi di pace: la ninna nanna
  3. VI)           2 aprile 2022 Elogio delle madri scudo.

VII)         4 maggio 2022 Come ti erudisco il pupo

VIII)        2 giugno 2022 Amici d’infanzia

  1. IX)           2 luglio 2022 Soli, davanti allo specchio
  2. X)            2 agosto 2022 Giocare per giocare (e altro ancora)
  3. XI)           2 settembre 2022 Elezioni e metodo Godwin

[XII)         2 ottobre 2022 Intervallo pubblicitario]

XIII)        2 novembre 2022 Siamo di passaggio ma non distraiamoci

XIV)        2 dicembre 2022  Un passato molto prossimo

  1. XV)         2 gennaio 2023 Com’è difficile stare in bolla

XVI)        4 febbraio 2023 Bello in natura, un po’ meno allo specchio

[XVII)     marzo 2023 [auguri per la Pasqua]

XVIII)     aprile 2023 Basterebbe un minimo di umiltà per non umiliare il prossimo

XIX)        maggio 2023 Contro la sigaretta in bocca a dieci anni…e per sempre

  1. XX)         giugno 2023 Cronache di Captagonia

XXI)        luglio 2023 Chi dice donna dice donna. E basta.

XXII)      agosto 2023 Tempi duri

XXIII)    settembre 2023 Se qualcuno ti avesse educato..

XXIV)   ottobre 2023  Cicatrici

XXV)    novembre 2023 La clessidra impazzita

XXVI)  dicembre 2023 Per noi adulti che la sappiamo lunga

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema







Ultimi commenti