9 aprile 2024

IL PREZZO DELLO STUDIO

Il problema del caro affitti per gli studenti universitari


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Il 4 maggio dello scorso anno una studentessa di 23 anni piantava una tenda davanti al Politecnico, dando inizio alle proteste contro il caro affitti. Nel giro di poche settimane, ragazzi e ragazze di tutta Italia hanno iniziato ad accamparsi davanti alle Università per denunciare i prezzi troppo alti delle camere: “I costi di Milano non permettono a studenti con famiglie normali alle spalle di prendere stanze in affitto”.

Un anno dopo le tende non ci sono più ma la situazione non sembra essere migliorata. Da questo punto di vista, infatti, il capoluogo lombardo resta nettamente la città più costosa d’Italia, con 626 euro di media per una camera singola. A seguire Bologna con 482 euro e Roma con 463. Se si esaminano i prezzi del posto letto in camera doppia, i risultati non cambiano: Milano prima con 348 euro, seguita questa volta da Roma e Napoli.

In generale, secondo i dati diffusi dal portale Immobiliare.it, negli ultimi otto anni il prezzo dell’affitto medio in Italia è cresciuto di oltre 30 punti percentuali, rappresentando un problema per molte famiglie. Rispetto agli altri Stati europei, infatti, il rapporto tra affitto e stipendio medio è molto pesante: secondo un articolo del Sole 24 Ore, l’affitto a Milano incide sul 50% dello stipendio, contro una media europea tra il 28 e il 40%.

Tornando al discorso degli studenti universitari, la domanda di alloggi continua a crescere, trainando al rialzo i canoni d’affitto. Milano, in particolare, risulta sempre più attrattiva per opportunità e sbocchi lavorativi, chiamando ragazzi da tutta la penisola. Molti di loro, tuttavia, faticano a trovare posti alla portata delle loro tasche, confrontandosi con un mercato immobiliare i cui prezzi sono in costante aumento.

In particolare, risultano evidenti le difficoltà per gli studenti ad accedere a residenze universitarie: o perché non ci sono abbastanza posti a disposizione o perché in certi casi costano come le altre stanze in affitto. Le tariffe proposte da alcuni operatori, infatti, non rappresentano una soluzione: come si legge in questo articolo del Fatto Quotidiano, gli studentati Aparto Ripamonti e Giovenale – recentemente inaugurati a Milano – offrono stanze singole con cucinino e bagno privato a 1.300 euro al mese o posti letto in camere doppie a 650. Prezzi simili nel nuovo campus CX Milan in Bicocca: 790 euro la doppia e singole (con bagno privato) a partire da 920.

Chiaramente (per fortuna) in città esistono anche soluzioni più economiche e vantaggiose per gli studenti, alcune delle quali offrono riduzioni in base al merito scolastico o al reddito familiare.
Per combattere il problema del caro affitti, l’assessore alla Casa e al Piano quartiere, Pierfrancesco Maran, ha lavorato su un progetto che trasformerà alcune case popolari inutilizzate in alloggi per universitari. Una specie di studentato diffuso e low cost, con prezzi accessibili e calcolati in base al reddito: la prima fase prevede la riqualificazione di questi edifici, in particolare l’adeguamento di 300 case per 600 studenti, con tariffe che oscillano tra i 250 e i 350 euro. Un’idea con cui il Comune prova finalmente a contrastare il caro affitti, sperando di sfruttare anche i fondi del Pnrr.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, dovrebbe stanziare 960 milioni di euro per finanziare la creazione di 60mila posti letto per studenti universitari entro il 2026. Oggi in Italia le residenza per studenti sono solo 40 mila, a fronte di circa 600 mila studenti fuorisede.

Gabriele Lussu



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