5 marzo 2024

TECHNO: LA MUSICA SEMPLICE CHE RISVEGLIA L’ISTINTO PRIMORDIALE

Come mai la Techno piace così tanto ai giovani?


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La Techno è un genere di musica elettronica nato a Detroit negli anni ‘80 e che nel corso del tempo ha monopolizzato la musica da discoteca insieme alla Trap. La Techno è stata declinata in vari stili e generalmente è composta da una tessitura di loop di sintetizzatori e drum machine dalla ritmica molto rapida e martellante. La velocità dei BPM, acronimo di “battiti per minuto”, è proprio l’elemento che distingue e definisce le varie sfaccettature del genere.

Ad un orecchio nuovo allo stile, può risultare una musica adatta solo a contesti discotecari e senza alcuno scopo di coinvolgimento emotivo, tuttavia negli ultimi tempi c’è stato un riavvicinamento alla Techno da parte dei giovani, i quali la apprezzano anche al di fuori dei contesti a cui sarebbe destinata. Ma perché?

Per quanto sia una musica priva di testi veicolanti un messaggio, la partecipazione emotiva che le persone ne traggono ha una solida base scientifica. L’orecchio umano è in grado di udire, indicativamente, le frequenze tra i 20hz e i 20khz (20 – 20.000 hertz), con picchi di sensibilità nella gamma tra i 2000 e i 5000. Il resto delle frequenze viene percepito dal corpo umano con altri sensi rispetto all’udito, tant’è che le vibrazioni degli infrasuoni (sotto i 20hz) e degli ultrasuoni (sopra i 20.000hz) vengono percepite internamente, volgarmente “di pancia”, giocando un ruolo fondamentale per il coinvolgimento emotivo legato all’ascolto di brani di questa specie.

Il ritmo estremamente veloce combinato a un massiccio utilizzo delle basse frequenze, è la chiave di questo stile. La Techno viene riprodotta a un minimo di 140 BPM, ritmo ben superiore a quello che segue, in media, il cuore di un organismo umano, ovvero 60-100 BPM. Il nostro cuore è incline a cambiare la propria frequenza in base a ciò che le nostre orecchie ascoltano. Ad esempio, come dimostrato da recenti studi della UNESP (Università Statale di San Paolo), la musica classica è in grado di abbassare i battiti al minuto del cuore di chi la ascolta.

La natura martellante della ritmica favorisce un meccanismo chimico nel nostro cervello, il quale, avvertendo un aumento della frequenza cardiaca e associandolo a una sensazione di paura, libera una sovradimensionata produzione di adrenalina ed endorfine. L’adrenalina è un ormone e neurotrasmettitore che una volta rilasciato accelera il battito cardiaco, dilata le vie aeree e produce un effetto altamente analgesico. Le endorfine sono sostanze chimiche dotate di una potente attività analgesica ed eccitante. Definizioni di My Personal Trainer:

https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/ormoni/endorfine.html

https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/ormoni/adrenalina.html

Lo stesso effetto lo hanno gli infrasuoni e gli ultrasuoni, che fanno percepire, al cervello, come pericolosa la situazione dove ci troviamo. Ad esempio, gli infrasuoni sono quelli che vengono percepiti durante una scarica di fulmini sul suolo intorno a noi, e gli ultrasuoni vengono prodotti da animali e piante in momenti di altissimo stress.

Questo mix di elementi che risvegliano l’istinto primordiale umano è vincente e suscita negli ascoltatori una grossa sensazione di carica e appagamento. Tuttavia, ogni persona è diversa e ricerca sensazioni e riscontri differenti nella musica che ascolta, e se non fosse così non esisterebbero più i musicisti.

Tommaso Lupo Papi Salonia

 



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  1. NunzioOttimo articolo. Spiegazioni chiare ed esaustive.
    7 marzo 2024 • 22:25Rispondi
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