1 marzo 2021

L’ASSESSORE LIPPARINI RISPONDE A GIUSEPPE LONGHI

Riceviamo e, come dovuto, pubblichiamo


Gentile ArcipelagoMilano, ho letto l’articolo “Le Piattaforme civiche di Partecipazione” a firma di Giuseppe Longhi e ho rilevato diverse incongruenze tra la realtà dei fatti e l’oggetto della disamina, tale da ritenere che l’articolo attribuisca a Milano Partecipa caratteristiche frutto dell’analisi di qualcosa d’altro.

Sono dunque a richiedervi spazio di replica con questo articolo che affronta la genesi e le prospettive del lavoro svolto in seno all’amministrazione comunale di Milano.

Lipparini

Il Comune di Milano ha lanciato nelle scorse settimane la sua piattaforma pubblica per la partecipazione digitale, Milano Partecipa. In questi giorni, e fino al 25 febbraio, si sta svolgendo su questo ambiente la consultazione cittadina in vista dell’approvazione del Piano Aria Clima del Comune. Quello oggi pubblicato è il prodotto di un lungo percorso svolto insieme al mondo della ricerca e dell’università e alle pubbliche amministrazioni più impegnate a promuovere la partecipazione in Italia e in Europa.

Milano è stata infatti città pilota del progetto europeo Empatia nell’utilizzo della piattaforma per la gestione del Bilancio Partecipativo, che ha generato informazioni di ricerca e dati aperti nel contesto di un’ampia rete di smart cities.

Abbiamo quindi testato un ambiente sviluppato in OpenDCN, il codice frutto dell’esperienza della Rete Civica di Milano di FondazioneRCM e PartecipaMI e sperimentato soluzioni integrate al sistema dei portali comunali, per evolvere verso un’esperienza unica di navigazione e fruizione dei servizi.

A partire poi dal 2019 abbiamo quindi avviato una ricognizione delle opzioni esistenti per realizzare un portale unico, in formato aperto, modulare e condiviso con altre città e con gli standard nazionali per la realizzazione di percorsi partecipativi di qualità. Questo lavoro è stato svolto dal Comune con Fondazione RCM, il Dipartimento della Funzione Pubblica e i partner italiani e internazionali del programma Open Government Partnership. La scelta è stata quella di lavorare sulla Piattaforma Decidim sviluppata a Barcellona ed è stata annunciata durante il festival della partecipazione organizzato a Milano nel novembre 2019 alla presenza dei rappresentanti catalani e del governo italiano, che l’ha adottata per le consultazioni nazionali.

Abbiamo provveduto a tradurre le pagine in italiano, ad integrare la procedura di identificazione con lo standard della pubblica amministrazione SPID, a creare un collegamento con le banche dati anagrafiche dei comuni e a mappare i processi partecipativi esistenti digitalizzandoli. Abbiamo quindi svolto gli adattamenti agli standard di privacy e sicurezza richiesti dalla legge e iniziato a rilasciare i primi moduli, che consentono di realizzare proposte, commenti, dibattiti, emendamenti su testi. I rilasci prevedono ora la raccolta firme online, i forum e in prospettiva lo sviluppo della gestione di patti di collaborazione.

Si tratta di un ambiente aperto, scalabile, modulare e riutilizzabile che oggi costituisce lo standard e il punto più avanzato della partecipazione in Italia, basato su interazioni certe, trasparenti e verificabili all’interno di percorsi strutturati di partecipazione inseriti nelle procedure decisionali. Essere partiti in anticipo ci ha consentito altresì di essere pronti a rispondere alle nuove esigenze emerse con l’emergenza sanitaria e a dare continuità agli istituti democratici messi a rischio dalle limitazioni agli spostamenti e agli incontri. La e-democracy può oggi servirsi di questo strumento e sulla diffusione dell’identità digitale SPID, riconosciuta in dicembre 2020 dal Parlamento come standard anche per la raccolta firme, e oggi sempre più diffusa e attivabile anche agli sportelli anagrafici del Comune di Milano.

Nel corso della Milano Digital Week, in marzo 2021, faremo il punto con le amministrazioni italiane e la comunità degli sviluppatori sulle prospettive di sviluppo e crescita della partecipazione digitale a partire dall’esperienza sviluppata.

Cordiali saluti

Lorenzo Lipparini
Assessore Partecipazione, Cittadinanza attiva, Open Data

Longhi risponde:

Gentile Assessore,

come emerge dall’interessante dibattito che ha seguito l’articolo “Le piattaforme civiche di partecipazione” non basta partecipare al progetto europeo ‘Empatia’ per essere empatici.

Ritengo che questo sia il più importante suggerimento che viene da alcuni cittadini al lavoro prezioso del Comune di Milano. Come è ben noto il supporto tecnico di Decidim alla milanese è inscindibile dal concetto di “stewardship pubblica”, ossia è indispensabile che rientri in un programma di gestione etica dei beni comuni e deve essere funzionale ad una rinnovata politica che favorisca la reale cittadinanza proattiva.

Siamo nel cuore di una pandemia aggravata da variabili ambientali, quindi gli argomenti della e-democracy dovrebbero andare ben oltre le spiegazioni tecniche.



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  1. guido tassinarisalve, dal vostro dibattito vengono tralasciatici i "soliti" fondamentali democratici, sia da Longhi che da Lipparini: le forme di partecipazione cittadine sono antiche e codificate: consiglio comunale, consigli di zona (ora municipi), dai quali dovrebbe passare tutto. Il resto è fuffa, lascito e deriva dell'ideologia che ha sostituito all'amministrazione in nome del popolo, con controllo democratico, la "governance" e le commesse ai professionisti della "partecipazione"
    3 marzo 2021 • 19:41Rispondi
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