8 novembre 2019

DOV’È FINITA LA LEGA DI BOSSI?


Premessa: Donatella Tesei ha vinto le elezioni in Umbria con il 57,5%. Avevo detto e scritto che avrebbe vinto con il 57 dunque ogni tanto ci prendo, e questo mi autorizza a scrivere che fra 3 mesi la candidata del centro destra (penso che sarà Lucia Borgonzoni) dovrà “accontentarsi” del 55%. Premessa necessaria perché non mi sembra si possa seriamente pensare che la maggioranza del 57,5% dei cittadini dell’Umbria siano diventati all’ improvviso “fascisti di estrema destra”, e che lo stesso succederà in Emilia Romagna   il 26 Gennaio ed alla maggioranza di tutti gli italiani alle prossime elezioni politiche

Pagliarini

Alle elezioni regionali del 27 Ottobre in Umbria, nel cerchio del simbolo del partito che ha preso più voti (la Lega, col 37%) si vedono tre elementi: 1) su fondo bianco il nome LEGA (blu), 2) la figura stilizzata di Alberto da Giussano, con lo spadone che tocca il bordo alto del cerchio e divide in due il nome LE e GA, e infine 3) su fondo blu, il nome Salvini (giallo) e sotto, più piccolo, il nome Umbria (bianco). Sono davvero poche le differenze col simbolo della Lega di una volta, anche nel quale si vedevano tre elementi: 1) su fondo bianco il nome LEGA NORD (blu) 2) la figura stilizzata di Alberto da Giussano, con lo spadone che toccava il bordo alto del cerchio e divideva in due LEGA e NORD, con a fianco un piccolo sole delle Alpi verde, e infine 3) su fondo blu il nome Padania.

Ed ecco il testo dell’articolo 1 , intitolato “Finalità”, dello  Statuto del movimento politico “Lega per Salvini Premier”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 Novembre 2018 e fondato da Salvini, Calderoli, Giorgetti, Centemero e Fontana: “Lega per Salvini Premier è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità la pacifica trasformazione dello Stato italiano in un moderno Stato federale attraverso metodi democratici ed elettorali. Lega per Salvini Premier promuove e sostiene la libertà e la sovranità dei popoli a livello europeo”.

Anche qui le differenze con la Lega di una volta non sono molte, almeno nella forma. Perché uno Stato federale, per definizione, deve essere costituito da “diversi” (Calabria e Veneto, per esempio) che si impegnano a rispettare un patto federale e a lavorare assieme per realizzare obiettivi comuni.  Ricordo che nella Lega di Bossi si ripeteva ogni giorno che “il Federalismo è un patto tra diversi”. Ovvio quindi che, in presenza di una lettura razionale di quello Statuto, le parole “la sovranità dei popoli a livello europeo” in teoria non possono riferirsi ai vecchi Stati-nazione Italia, Francia, Spagna e Germania ecc. ma a Veneto, Corsica, Catalogna, Baviera ecc. E anche qui ricordo che nella Lega di Bossi si parlava ogni giorno della necessità di formare l’Europa dei popoli. E che, come in Svizzera, la sovranità era degli enti federati, vale a dire dei Cantoni in Svizzera, e di Catalogna, Veneto, Baviera, Corsica ecc nell’Europa che sognavamo.  E, come in Svizzera, erano loro che delegavano dei compiti al centro. Il centro non aveva sovranità, ma svolgeva i compiti che gli venivano delegati.

Alle elezioni politiche del 21 Aprile 1996 la gente aveva votato “Lega”, che nella circostanza aveva superato il 10%, senza stare lì a guardare se la ragione sociale completa era “Lega Nord”, oppure “Lega Italia Federale”, oppure “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania”. C’era un solo capo, Umberto Bossi, che in 20 anni ha macinato milioni di chilometri (si, milioni) per dire direttamente alla gente quello che molti, a ragione, “sentivano dentro”: il paese non funzionava. Era organizzato male. Era necessario cambiare l’organizzazione del paese, era necessaria una nuova Costituzione federale.

Anche Salvini macina chilometri e anche lui dice direttamente alla gente quello molti “sentono dentro”: l’immigrazione, in Italia e in Europa, non è né gestita né controllata in modo corretto e logico.  E’ necessario razionalizzarla. Oltre a questo non mi sembra dica molte altre cose, salvo che gli avversari sbagliano sempre tutto. Purtroppo, non sento da Salvini riferimenti alla necessità della “trasformazione dello Stato italiano in un moderno Stato federale” prevista dall’articolo 1 dello Statuto del nuovo partito Lega per Salvini Premier. Il motivo? Bè, mi sembra semplice: oggi parlare di immigrazione porta più voti che parlare di federalismo. In questo la Lega di oggi non è per niente diversa dagli altri partiti, nessuno escluso: per loro contano solo i voti.

Aggiungo altre due considerazioni.

Prima dell’acquisto della sede di via Bellerio la sede della Lega a Milano era in via Arbe 63 e ancora prima in piazza Massari 2.  In quella sede avevamo scritto un “Decalogo di Piazza Massari”, che Arcipelago ha pubblicato il 17 Aprile 2012. In quel testo proponevamo cose “assurde”, per quei tempi , come “Limitare il potere di tassazione dello Stato e degli enti locali, identificando nella Costituzione un tetto massimo alla pressione fiscale”, “Riconoscere nella Costituzione l’impresa , e tutelarla”, “Limitare la presenza dello Stato nell’ economia”, “Sancire nella Costituzione il principio dell’assoluta uguaglianza tra pubblico e privato”, “Sancire che il debito pubblico potrà essere trasferito alle generazioni future solo a fronte di investimenti” (il Reddito di cittadinanza finanziato in deficit , per la  Lega  di qualche anno fa  sarebbe stato peggio della più orrenda delle bestemmie) , eccetera.  Il silenzio della Lega di oggi su questi argomenti pesa tanto quanto il silenzio sulla necessità di una nuova Costituzione Federale. Ma allora perché prende tanti voti? Semplice: perché gli altri partiti riescono ad essere addirittura peggio. E a litigare…anche con sé stessi.

E infine l’Europa. Per la “Lega di una volta” Bruxelles rompeva un po’ le scatole, ma era comunque mille volte meglio di Roma, che ci condannava ad un assurdo residuo fiscale e a leggi bizantine. Noi dicevamo che dentro all’UE non doveva esistere la parola “estero”. Dicevamo che se un signore di Palermo trovava lavoro a Monaco di Baviera non si doveva dire che un siciliano aveva trovato lavoro all’estero, ma che un cittadino europeo del Cantone Sicilia aveva trovato lavoro nel Cantone Baviera. Volevamo un’Europa forte, che parlasse con una sola voce, ed eravamo convinti che per costruirla era necessario che i vecchi Stati-nazione, quelli che Kenichi Ohmae identificava fin dal 1995 come “dinosauri in via di estinzione” si frantumassero in entità politiche più piccole. Era ed è agevole vedere che essi bloccano l’Europa e mirano “al mantenimento del loro controllo centrale, anche a costo di far colare a picco l’intero paese”. E lo fanno “a qualsiasi costo”, come è dimostrato dallo scandaloso silenzio di questa Europa senza anima e senza etica su quello che sta succedendo in questi anni in Catalogna.

 

Giancarlo Pagliarini



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  1. Daniele BONERATutti sappiamo che la Lega di Bossi era improntata per dividere il Nord con uno Stato Federale dal Resto del Sud rendendoli fra di loro competitivi ! Ma ecco che dalla base della militanza si avvertiva uno scontento, perché chi si doveva candidare e non lasciavano spazio agli altri militanti erano sempre i soliti noti di oggi ! - Quella di Salvini è una Lega più aperta fondata politicamente a livello di tutto il. Territorio Italiano. Ma anche qui si nota scarso dialogo collaborativo fra la militanza e la Dirigenza, non viene lasciato lo spazio alla militanza di candidarsi, La parola della candidatura deve arrivare sempre dall’alto, o devono essere pupilli del Capo ! No vi è nel suo interno la parola Democrazia e questo crea non poche lacune nel suo interno e fra i Militanti ! Caro Pagliarini tutto questo non va bene. Tu come intendi procedere con la Lega ? O quale tipo di. Lega , quella di Salvini o quella di Bossi ! Ho visto Bossi all’hotel Cavalieri di Milano, si voleva fare qualche cosa ma poi ? Noi ci conosciamo da anni ancora ai tempi di Bossi, sono di Brescia ed ho le idee ben chiare, come sai tutte le altre Leghe non hanno avuto successo se non solo per fare cassa, pertanto il mondo è bello perché Variabile, Auguro a tutti una buona giornata -
    13 novembre 2019 • 09:55Rispondi
    • Giancarlo PagliariniCiao Daniele. Sono completamente fuori dalla politica da anni, e non so come funziona la Lega di Salvini. Ai miei tempi, per quello che ricordo, la macchina funzionava piuttosto bene, perché alla fine non venivano candidati dei "pupilli" o dei "soliti noti", ma quelli che lavoravano nelle sezioni. Certo, ricordo qualche eccezione, ma credimi era niente rispetto alle lotte a coltello che ho visto in altri partiti. Noi eravamo davvero uniti, c'era un vero "comune sentire" , non si litigava mai e all'inizio non c'erano quelli che la politica la facevano "di mestiere". Poi sono arrivati, o sono cresciuti , i professionisti della politica e io ho tolto il disturbo.
      21 novembre 2019 • 17:08
  2. Giorgio MalagoliHo letto con interesse le considerazioni di Pagliarini che ricordo con piacere per gli anni di collaborazione e reciproca stima che abbiamo vissuto. Io stesso preparai per Bossi una schema di Stato Federale limitato alle Regioni della cosiddetta Padania ispirato al modello della Confederazione Svizzera che avrebbe potuto essere esteso all’intero Paese. Purtroppo però Bossi punto’ sulla secessione e dello Stato Federale non si parlò più . Resto comunque convinto che un modello autenticamente federale sarebbe molto più efficace dell’attUale regionalismo sprecone e deresponsabilizzato.
    13 novembre 2019 • 17:50Rispondi
  3. Guido carloLoro erano con bossi a milano e a Roma come ministro e sanno bene che vanno avanti solo chi è allineato con il boss del momento La democrazia non è questa!
    21 novembre 2019 • 20:48Rispondi
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