7 settembre 2019

L’UFFICIALE E LA SPIA

L’ebreo Dreyfus


BragaRegia di Roman Polanski
Con Jean Dujardin, Louis Garrel ed Emmannuelle Seigner
Genere: storico, drammatico
Produzione: Francia, Italia 2019
Durata: 132 minuti

La sua eco si sente dalla 76esima edizione della Mostra del cinema di Venezia, che si è svolta dal 28 agosto al 7 settembre 2019. Era senza dubbio il più atteso. Alcuni lo conoscono come L’ufficiale e la spia, altri come J’Accuse oppure L’affare Dreyfus. Questo è il film del regista Roman Polanski, accusato di violenza sessuale su una minorenne. La pellicola, mostrata in anteprima il 30 agosto, arriverà nelle sale italiane a metà novembre.

Il regista insieme a Robert Harris, coautore della sceneggiatura e autore del romanzo da cui è tratto il film, ambienta il suo lavoro nel lontano ma vicino 1895. Polanski non sarà presente nelle scene del suo lavoro nonostante le vicende gli siano alquanto vicine. Lucrecia Martel, presidente di giuria del festival veneziano, sembra non riuscire a vedere la pellicola senza qualche pregiudizio, tanto da aver sollevato qualche polemica. Alle tante critiche ricevute, Polanski risponde: “Nella storia a volte trovo momenti che ho vissuto, posso vedere la stessa determinazione nel negare i fatti e condannarmi per cose che non ho commesso”.

Questo è uno dei pochi casi di antisemitismo, non tedesco, di fine Ottocento che si studia a scuola. Il famoso affare Dreyfus, dove un uomo viene accusato ingiustamente perché ebreo. Alfred Dreyfus, facente parte dell’esercito francese, viene incolpato di passare segreti militari ai nemici tedeschi, così da essere imprigionato sull’isola del Diavolo. L’ufficiale Georges Picquart, che ha avuto Alfred come allievo, tenterà invano di mostrare la sua incolumità.

Loius Garrel regala al pubblico un’interpretazione di Alfred Dreyfus a dir poco favolosa. Riesce a mostrarsi rognoso, testardo e non per forza simpatico a tutti. In una conferenza stampa afferma: “La storia la conoscevo e non la conoscevo. Tutto il film è vero, anche i dettagli. Mi ha appassionato, perché alla fine a 36 anni ho conosciuto la storia di Dreyfus, che in Francia tutti conoscono senza conoscerla”. Jean Dujardin, vincitore dell’Oscar in The Artist come miglior attore, interpreta Picquart. Incorruttibile, fedele, onesto e misurato sono le parole che meglio lo descrivono e che arricchiscono il suo personaggio. Glielo si legge in volto, nella sua postura o sulla sua uniforme.

Luca Barbareschi, produttore italiano della pellicola, ringrazia “Dio di aver potuto lavorare con Polanski e aver potuto dare al pubblico questa storia che è ancora di un’attualità sconcertante”. E, rispondendo alle polemiche della Martel, ha sottolineato l’importanza della mostra come luogo per permettere all’arte di vivere e di non essere un tribunale morale.

Sono stati girati tanti film sull’affare Dreyfus, come quello di Josè Ferrer oppure quello di Ken Russel dove Richard Dreyfuss interpreta Picquart. Ma nonostante ciò J’Accuse batte tutti i record. Polanski è un artista con la A maiuscola e questa pellicola è meravigliosa tanto da mettere in seria difficoltà Lucrecia Martel.

Samuela Braga

Voto (da 1 a 10)? 9,7



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali


  1. Giorgio FortiNon mi interessa qui ridiscutere sull'affare Dreyfuss, di cui dire che ha fatto versare oceani di inchiostro è sminuire la storia. Voglio solo dire, molto brevemente, che la storia del processo che ha avuto come imputato il regista Polanski avrebbe dovuto non essere ricordata,, non avendo nulla a che vedere con il film: ed a maggior ragione avrebbe dovuto esser omesso il commento di Polanski( “Nella storia a volte trovo momenti che ho vissuto, posso vedere la stessa determinazione nel negare i fatti e condannarmi per cose che non ho commesso”, che non ha nulla a che vedere con il film, e non serve a farlo considerare un perseguitato, come il capitano Dreyfuss, per l'essere ebreo! Non credo che andrò a vedere il film, fatto anche allo scopo di partecipare ad una campagna virulenta dei nazionalisti israeliani. Giorgio Forti (membro di Ebrei Contro L'Occupazione)
    11 settembre 2019 • 10:50Rispondi
    • Samuela BragaCaro Giorgio, sono completamente d’accordo sul fatto che la vicenda del regista Polanski non abbia niente a che vedere con il numero di ebrei perseguitati. Credo, invece, che sia giusto citare le accuse di molestie del regista essendo parte fondamentale del film. Forse può essere stato frainteso ciò che ho scritto. Non era mia intenzione difendere Polanski o affermare che ciò che ha fatto lui fosse più grave del numero esorbitante di ebrei morti.
      11 settembre 2019 • 12:21
  2. Giorgio FortiCara Signora Braga, del merito dei fatti per cui Polanski abbia avuto un processo non so nulla, altro che era stato accusato e processato: fatto sentito dire perchè lui era già allora un personaggio famoso, ma è stata una faccenda giudiziaria di cui nulla so e, a dirle la verità, poco mi interessa. Quel che trovo indegno è che Polanski, ed il commentatore del film, parlino della cosa intendendo, esplicitamente, il fatto passato giudiziario rilevante per collocare Polanski tra gli ebrei perseguitati! Da una persona chiaramente ricca e tra i potenti da decenni, non è un comportamento decente. Tanto meno se utilizzato per declamare la presunta persecuzione di Israele, che invece è, attualmente e come "Stato Ebraico", persecutore e pericoloso per la libertà e la pace del mondo.
    13 settembre 2019 • 14:49Rispondi
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti i campi sono obbligatori.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.


Sullo stesso tema


15 maggio 2021

IL PRIMO CONCERTO DAL VIVO

Paolo Viola



15 aprile 2021

CHE NE SARÀ DELLA NOSTRA MUSICA?

Paolo Viola



19 marzo 2021

LE DONNE NELLA MUSICA CLASSICA

Paolo Viola



3 marzo 2021

UNA STORIA DI MUSICA

Paolo Viola



21 febbraio 2021

I NON-LUOGHI DEL CORONAVIRUS

Cristina Bellon



19 febbraio 2021

BACH E VACCHI A CONFRONTO

Paolo Viola


Ultimi commenti