14 marzo 2019

LA FAVORITA

Il trionfo della Donna


190314_BragaRegia di Yorgos Lanthimos
Con Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz
Genere: storico, biografico
Produzione: Irlanda, Regno Unito e USA. 2018
Durata: 120 minuti

Se ne è parlato molto negli ultimi mesi. Ha ricevuto dieci candidature agli Oscar, dodici ai premi BAFTA e cinque ai Golden Globes. Il regista greco, Yorgos Lanthimos, dopo il successo di The Lobster, si allontana da quel mondo distopico creando una vera opera d’arte: La Favorita. Applicando una visione rivoluzionaria alla società britannica settecentesca, Lanthimos, lascia il segno attraverso la voce di tre donne feroci e spietate.

Nel diciottesimo secolo la corona inglese viene minacciata dalla Francia. Anna Stuart, regina di Gran Bretagna, è fragile, capricciosa e poco stabile di salute. Ad amministrare il potere vi è Sarah Churchill, fidata consigliera e amante, che allo stesso tempo si prende cura della regina. Il ruolo di prestigio di Sarah verrà messo in discussione dall’arrivo di Abigail Masham, sua lontana cugina. Pronte a tutto, Abigail e la sua rivale lotteranno per conquistare la fiducia di Anna Stuart. Quale delle due donne riuscirà a essere La Favorita?

Il film mostra l’abilità magnifica che le protagoniste hanno nel gioco di ruolo. È una battaglia continua e vince chi sa fingere meglio. Dietro un sorriso si nasconde una pugnalata. Chi riceverà il premio? Chi si accaparrerà la regina? Ad alzare il livello di intrattenimento della pellicola vi sono le tre attrici che non smettono mai di stupirci. La capricciosa e viziata Anna interpretata da Olivia Colman, la spietata e vendicativa Emma Stone (Abigail) che ha un ruolo chiave e, infine, Rachel Weisz (Sarah) furba e scaltra. Man mano che le due cugine si inventano strategie malefiche per sconfiggersi a vicenda, le battute si fanno più dinamiche, la musica va crescendo e l’asticella recitativa si eleva.

Fin dal principio, da una semplice caduta nel fango, si percepisce la voglia di emancipazione e il desiderio di rivincita. Dopo il movimento Me Too, partito dallo scandalo di Asia Argento, il pubblico degli Oscar vuole vedere la donna sullo schermo. E quale miglior occasione di questa? La Favorita mostra la condizione femminile come una vetta ripida da scalare, in un mondo maschilista. L’unica a fare ciò che vuole è la regina, ma ciò non la esclude dalle logiche patriarcali. “Volevo che si sentissero reali, complesse e complicate” svela il regista. ”Volevo che piacessero a tutti e che tutti le odiassero, per capirle non per giudicarle.”

L’ironia provocante colora tutto il film. I dialoghi, veloci e scoppiettanti, rendono la visione divertente ed efficace. I toni cambiano in continuazione, si alternano scene piene di pathos, tragiche, assurde e ridicole. La musica barocca e il ripetitivo violino mantengono alta l’attenzione di chi osserva. Forse quello che gli sceneggiatori, Deborah Davis e Tony McNamara, vogliono dirci è che nonostante il continuo gioco al massacro e la stupidità di certe azioni, per mantenere il potere ci vuole anche intelligenza e furbizia.

Rachel Weisz descrive il film come “emozionante da vedere ma anche da interpretare, perché in un attimo passi da una realtà storica a una farsa. Sono stata messa alla prova come attrice, ma è stato molto interessante.”. Il merito è tutto di Lanthimos perché non ha paura di andare in profondità. Affronta cosa significa esseri umani e cosa significa essere persone innamorate. Ha un’immaginazione strepitosa che agli occhi dello spettatore non è altro che aria fresca.

Samuela braga



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