7 marzo 2019

UN’ULTIMA RISATA

Le disavventure comiche di due vecchi amici


190307_BragaRegia di Greg Pritikin
Con Chevy Chase,Richard Dreyfuss, Andie MacDowell, Kate Micucci
Genere: Commedia
Distribuzione: Netflix, 2019
Durata: 98 minuti

Viviamo in una cultura dove la morte ci spaventa, è qualcosa di incerto e pieno di mistero. Significa perdere affetti e tutti i nostri averi. C’è chi vede la vita come il grande filosofo Schopenhauer, cioè come “un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l’intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia”. C’è chi invece la vive a pieno, giorno dopo giorno, come i due protagonisti del film Un’ultima risata.

Il regista, Greg Pritikin, inscena la storia di un ex agente e del suo primo cliente, a far loro incontrare la passione. Al Hart fu il primo e unico manager dell’emergente comico Buddy Green, ritiratosi dal palco da cinquant’anni. È il destino a farli rincontrare in una casa di riposo e, da un giorno all’altro, decidono di rimettersi in pista e partire per una tournee. Il viaggio dà la possibilità ai due amici di riflettere sulla loro vita, di ritrovare sé stessi e di maturare ancora, nonostante l’età. Quello di Pritikin è un escamotage per mettere in scena le disavventure bizzarre di due vecchi colleghi.

Ci si ritrova ad essere spettatori di una commedia sulla senilità che affronta la paura dell’aldilà, ma anche il grande desiderio di continuare a vivere. I due protagonisti, infatti, quando si presenta loro l’occasione di tornare alla ribalta, non la rifiutano. Hanno la possibilità di cancellare i rimorsi del passato grazie ad una nuova occasione, raggiungendo finalmente il successo mancato. La pellicola presenta sfumature sia dolci sia amare con un plot inaspettato che ricopre di malinconia e di sarcasmo gli eventi.

Queste commedie corrono un rischio: quello di cadere nella banalità. Un’ultima risata, purtroppo, non è l’eccezione che fa da strappo alla regola. Partendo dalla quotidianità come, per esempio, essere dipendenti dalla marijuana, al musical messo in scena mezz’ora prima della fine del film. Forse sono state inserite battute non molto divertenti, situazioni fin troppo bizzarre, droghe e funghi allucinogeni, tentativi di flirt poco efficaci. I luoghi comuni, a tratti, vengono stravolti rendendo la trama meno credibile.

A rendere tutto più magico, però, ci sono le meravigliose interpretazioni di Richard Dreyfuss, Chevy Chase e di Andie MacDowell. Personaggi che non sono pronti ad arrendersi e a rinunciare ai sogni della loro gioventù. Non ci sono luoghi comuni, nemmeno anziani che fingono di essere ancora giovani ma, al contrario, hanno le loro debolezze e non hanno paura di mostrarle. Ai due protagonisti vengono commissionate scene inaspettate – il trailer su come mangiano gli anziani – e battute incisive come:“Chiunque dica di essere al passo con i tempi non lo è mai davvero” oppure “Io sono ancora grande, le battute sono diventate piccole!”

La scelta di un cast inconsueto si è dimostrata un asso nella manica. Il comico Buddy è stato interpretato da un vincitore di premio Oscar, mentre il personaggio di Al è stato studiato da un commediante. Sembra quasi che i diversi mondi si siano intrecciati e completati a vicenda. Ecco quindi che vengono gettate via le solite maschere. “Non c’è più bisogno di raccontare battute” afferma Buddy, in uno dei momenti più importanti del film, e quindi a chi spetta l’ultima risata?

Samuela Braga



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