7 giugno 2017

musica – DIAMO IL LA, INTERVISTA A GIUSEPPINA MANIN


“Certi che la musica debba essere un diritto di tutti, crediamo sia necessario cominciare da subito, dalle scuole materne, introducendo un’educazione musicale che prima di tutto sia educazione all’ascolto: di suoni nuovi, di culture diverse. Ascoltarsi l’un l’altro sarà un buon punto di partenza per tutti”.

musica21FB_È da queste premesse che un gruppo di amici della musica (e dei bambini), due anni fa, ha costituito a Milano un’associazione dal suggestivo nome di Diamo il La traendo ispirazione dal noto metodo didattico “Reggio Children” sviluppato, a partire dal 1994, dal Centro internazionale per la promozione e difesa dei diritti delle bambine e dei bambini. Il metodo è basato sulla formazione degli insegnanti ed è rivolto ai piccoli degli asili per cui, con approccio tipicamente milanese, Diamo il La si è messa subito all’opera cominciando da quattro scuole: dapprima quelle dei Bastioni di Porta Nuova e di via Quadrio, l’anno successivo da quelle di via Palermo e di via Pastrengo. E l’anno dopo ancora quelle di via Brunacci e Barrili.

Il consiglio direttivo dell’associazione, presieduto da Giuseppina Manin, è composto da Nora Del Torre Magnocavallo, Francesca Moncada Traxler, Antonietta Poggi Abbado, Antonio Magnocavallo, Piergaetano Marchetti, ed è proprio alla Presidente che abbiamo chiesto di raccontarci come è nata l’idea di questa Associazione e come la si sta portando avanti.

Come si colloca questa iniziativa nel novero della storia – tutta milanese – della partecipazione privata alla gestione dei servizi pubblici? che tipo di collaborazione avete dal Comune che ha l’onere di gestire gli asili?

«Il nostro progetto parte dalla considerazione, così ovvia e così ineluttabile, dell’assenza cronica di una qualsiasi forma di educazione musicale nella scuola dell’obbligo. Una carenza a cui abbiamo pensato di sopperire almeno in parte aprendo a un’educazione all’ascolto, inteso come necessità civile e prologo di un successivo approccio musicale. E così, visto che“Non è mai troppo presto” abbiamo pensato di partire delle scuole dell’infanzia, quando i bimbi sono al massimo della disponibilità ad accogliere nuovi stimoli senza pregiudizi di sorta.

Dopo varie indagini sul campo e confronti con altre realtà pedagogiche operanti in tale senso, abbiamo messo a punto un progetto che ha come titolo Diamo il La e l’abbiamo presentato all’Assessorato all’Educazione del Comune di Milano trovando interlocutori sensibili e attenti. E così oggi sono sei le scuole dell’infanzia coinvolte per un totale di oltre 766 bambini e 77 educatori. E il prossimo anno se ne aggiungeranno altre due … . »

Entrando nel vivo dell’attività, come viene recepita dai docenti questa iniziativa e in che misura potrebbe risultare propedeutica al successivo insegnamento scolastico della musica? e ancora, che riscontro avete avuto sinora sulla reattività dei bambini? si avvicinano effettivamente alla musica o hanno benefici di altro genere?

«Essendo del tutto nuovo, il progetto è stato accolto con curiosità e attenzione, molte domande da parte delle insegnanti su come procedere su un terreno così poco noto e frequentato. I pedagogisti di “Reggio Children” hanno lavorato fittamente con le insegnanti affiancati da una didatta musicale, Laura Habegger, e da alcuni atelieristi che sono entrati anche dentro le classi, per meglio stimolare l’inserimento di un discorso di ascolto e di attenzione sonora all’interno della quotidiana didattica.

La nostra idea è infatti che l’ascolto e la musica non debbano essere momenti staccati dal resto ma complementari e intrinsecamente connessi con il resto dell’insegnamento. Quanto ai bambini, la loro è stata una risposta immediata e magnifica. Avvicinarsi per la prima volta al mondo dei suoni degli strumenti musicali, è stato per loro entusiasmante, ha stimolato creatività e capacità di creare legami più liberi e intensi con i compagni.»

Se, come crediamo, l’apprendimento della musica va iniziato prestissimo; se ai bambini e ai ragazzi la musica non va imposta, ma bisogna invece stimolare la loro curiosità e il desiderio di avvicinarla, l’approccio di Diamo il La è esattamente quel che ci vuole, perché i bambini di oggi – e dunque i ragazzi di domani – acquisiscano quella sensibilità che li porterà più avanti a conoscere, ascoltare e chissà forse anche studiare seriamente la musica. Un modo per far rientrare dalla finestra la musica che era uscita dalla porta della scuola.

«Questo è il nostro obiettivo. Far entrare la musica nella scuola come necessità pedagogica e civile. Usarla come mezzo per un’apertura sonora senza confini, per unire etnie diverse con un linguaggio comune a tutti. Un’educazione a sonorità multiple, che tiene conto dell’insegnamento di Claudio Abbado di “ascoltarsi l’un l’altro”. Così necessario per creare futuri ascoltatori e ancora più futuri cittadini migliori.»

Paolo Viola

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Viola

rubriche@arcipelagomilano.org



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