12 settembre 2009

Scrivono Vari 12092009


A PROPOSITO DI PENDOLARI

Concordo con la conclusione di Gian Maria Bernareggi (Arcipelagomilano n°1) ovvero la considerazione che solo l’istituzione della città metropolitana può “rimettere le cose a posto” rendendo finalmente coerenti i diritti/doveri formali (votazione e tassazione, legati all’anagrafe) e sostanziali (effettivo uso della città e dei suoi servizi, pesantemente influenzati dal “pendolarismo”).

Un solo esempio confermativo: quale incentivo ad effettuar la raccolta differenziata dei rifiuti a Milano può avere un dipendente pendolare allorché la tassa rifiuti individuale gli viene addebitata al paese di provenienza mentre per quella legata al posto di lavoro “paga la ditta”? Infatti il tasso di differenziazione della raccolta rifiuti è legato alla sensibilità ambientale ma anche alla prospettiva di riduzione dei costi di smaltimento, come dimostrato da molti piccoli comuni “virtuosi”.Tuttavia mi sia permessa un’osservazione che considero fondamentale per Rendere appieno valido e coerente il discorso di Bernareggi: l’eventuale Istituzione della città metropolitana o coincide con l’area metropolitana o non è.

E’ assurdo fare i conti su di un’area deprivata del territorio della istituenda “Monza e Brianza”! Infatti, per quanto definire i confini sia sempre un’operazione arbitraria, certamente ‘area vera ricomprende un territorio semmai più ampio dell’attuale provincia di Milano, arrivando a lambire – a nord – gli intorni di Varese, Como e Lecco, come dimostrato con eccellente metodo di valutazione da Giuseppe Boatti (“L’Italia dei sistemi urbani”, Mondadori, 2008).Se allora si riuscisse a far corrispondere la carta geografica “politica” con quella “fisica” anche i conti di bilancio tornerebbero insostanziale equilibrio, e “l’onere residuo” a carico del capoluogo alcolato da Bernareggi nel 45% si ridurrebbe con tutta probabilità ad una quota con una sola cifra.

Capisco che purtroppo si tratti di un’ipotesi del tutto teorica stante la pervicace inerzia di pressoché tutto lo schieramento politico e istituzionale a mettere mano ad una riforma sempre annunciata (ancora il ddl sul “federalismo fiscale” appena approvato dal Senato contiene – con la cadenza delle grida manzoniane – la “disciplina per la prima istituzione” delle città metropolitane!) ed invece nei fatti contraddetta mediante la proliferazione di nuove province nonché lo spezzettamento, sovrapposizione e rimpallo delle competenze e delle azioni che rendono pletorico ed inefficiente l’ordinamento pubblico proprio nel cuore funzionale del Paese. Pure la speranza che coerenza e razionalità possano miracolosamente riaffacciarsi sotto il cielo della ex capitale morale non va abbandonata!

Valentino Ballabio

12 settembre 2009



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti