14 settembre 2010

SCRIVONO VARI 14092010


Scrive E. Mambretti

 

Suggerisco a Pisapia di scegliere 5 punti chiari e molto concreti per il suo programma e combattere per quelli. Uno per i giovani due per i quarantenni due per gli anziani. Es.Mezzi pubblici gratis per gli anziani sopra i 70 anni. Es: ticket ingresso auto oltre la circonvallazione esterna con parcheggi relativi. Es: abolizione degli ausiliari della sosta etc. Non parlare di città più solidale più vivibile o altre stupidaggini del genere. Pochissime cose molto concrete, chi non vota non legge neanche il giornale e Lui deve raggiungere quei voti e anche io che leggo sarei stufo di vaghe promesse. Se gradisce altre idee sono disponibile.

 

Scrive Pietro Cafiero

 

Ho letto quanto scritto da Giuseppe Vasta, e se da un  lato sono lusingato di tanta attenzione, dall’altro mi infastidisce un po’ che da un mio “pezzo” si estrapolino solo delle parti. Il tema del mio articolo era le osservazioni al PGT, prendendo spunto da un’intervista su Repubblica che Masseroli aveva rilasciato il 18 di agosto. Con un tono leggero e vagamente ironico che mi sembrava adeguato al rientro dalle vacanze e alla ripresa delle pubblicazioni di Arcipelago, ho provato a mettere a fuoco gli argomenti sul tappeto. Se l’ironia non si è colta la colpa è solo mia e me ne scuso. I tre “argomenti” citati –e incriminati- sono solo dei passaggi rispetto alla vicenda delle osservazioni.

Detto questo voglio però precisare alcune cose.

1. Sperare in un’ulteriore proroga da parte della Regione per l’approvazione del PGT mi sembra sbagliato e poco auspicabile. E l’ipotesi di un commissariamento mi sembra ancora più nefasta. Invocare il rispetto di regole e scadenze solitamente è un buon argomento anche per chi sta all’opposizione. Altrimenti aveva ragione Berlusconi alle ultime amministrative quando se la prendeva con chi non aveva ammesso le sue liste perché presentate in ritardo. E poi –scusate- ma vogliamo vivere sempre nel paese delle proroghe? Io no.

2. Le modifiche dell’opposizione, rilevanti o no, sono comunque frutto di un lavoro fatto in aula cui va comunque riconosciuto un merito. E sono il punto di partenza per i necessari cambiamenti che l’opposizione dovrà fare se diventerà maggioranza.

3. Lo “statisticamente qualcosa di buono c’è” era in risposta all’affermazione sbrigativa di Pisapia che definiva il PGT come “tutto da buttare via”. Mi mettevo sullo stesso suo piano, senza pretesa di entrare nel merito. Perché per entrare nel merito dei contenuti del PGT servirebbe una serie lunga e approfondita di articoli. E soprattutto per mia natura preferisco giudicare un piano nella sua veste definitiva, non in itinere, quando ancora mancano o non sono chiari tutti i suoi meccanismi attuativi. Può essere che sia un mio limite, ma ritengo più prudente attendere prima di esprimermi in maniera così perentoria come già fanno alcuni. Infine penso che sarebbe più costruttivo e vantaggioso (anche in termini elettorali) per l’opposizione avere un PGT da cambiare –anche radicalmente- piuttosto che dover ripartire da zero, col rischio che Milano rimanga impantanata per anni in una vacatio di pianificazione inaccettabile.

 

 

Scrive Roberto Mariani

 

Dopo aver letto i nuovi interventi sul vostro sito e aver seguito sui quotidiani queste prime battute di campagna elettorale, mi permetto di rivolgermi a lei che immagino più vicino all’architetto Boeri di altri. Anch’io come lei sono rimasto un poco perplesso dalla genesi di questa candidatura, ma non nego di esserne davvero lieto, come molti miei conoscenti, Boeri ha davvero il profilo umano e culturale di un sindaco auspicabile a Milano, anche se ovviamente dobbiamo riconoscerne i limiti nell’esperienza amministrativa e politica. Avrà bisogno di aiuto. Insieme ai miei auguri, e ovviamente il mio appoggio e contributo personale nel sostenerne la candidatura tra chi mi è vicino, vorrei aggiungere un mio suggerimento, qualcosa che mi auspico di leggere e sentire da lui: un programma.

Il poco che ho letto mi lascia entusiasta e allo  stesso tempo perplesso. Voglio dire: speriamo di non ritrovarci con una serie di promesse allettanti, e parlo soprattutto del settore che più mi sta a cuore, la cultura e tutti i suoi rami intrecciati, mostre, musei, politiche sociali, educazione, arredo urbano, verde fino alla moschea e allineamento con capitali internazionali, per poi ritrovare una persona degnissima a gestire un budget di denaro che a  malapena riesce a coprire le spese degli impiegati comunali, incastrato in labirinti burocratici, soffocato da critiche, polemiche, dissenso del gruppo consigliare agguerrito, giochi di partito più o meno oscuri, assessori magari competentissimi e ricchi di visione ma determinati a portare avanti anche le loro eventuali libere professioni, comunque impossibilitati nel dirigere uffici e direttori di settore dalle dubbie qualità anche morali, ma incollati al loro posto.

Chiediamo quindi a chi è dentro il palazzo e ne conosce i meccanismi di informare coerentemente Boeri di quello che c’è, di quello che non c’è e di quello che già è in cantiere. Boeri è ancora giovane, professionalmente facendo il sindaco ha solo da perdere, il suo impegno è quindi encomiabile. Ma tutto quello di cui non abbiamo davvero bisogno in questa città che pare un colabrodo è un’altra serie di progetti senza futuro e senza fondamenta. Complimenti per il magnifico lavoro che portate avanti.


 



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