14 giugno 2010

Scrivono vari 15062010


Scrive Gregorio Praderio – Trovo interessante l’intervento di Andreas Kipar sull’ultimo “Arcipelago” sul tema del verde a Milano, così come il progetto dei “raggi verdi”, che riprende e precisa idee progettuali già ipotizzate nel passato, ma mai attuate. Credo però che una maggiore attenzione vada posta al tema cruciale dell’attuazione di questo progetto.

Se guarda ad esempio la relazione economica del PGT, noto purtroppo che nessuna risorsa del Piano dei Servizi è dedicata all’attuazione dei “raggi verdi”, e che difficilmente questi potranno essere
realizzati con i proventi degli oneri di urbanizzazione (più eventuali extraoneri) perché i soli costi delle infrastrutture previste come indispensabili per le trasformazioni urbanistiche sono di molto superiori agli oneri stessi. In conclusione ritengo che eventuali futuri interventi sull’argomento non possano prescindere da una seria valutazione del tema di quali risorse siano disponibili per la realizzazione     di questo         progetto.

Scrive Vito Ayroldi – “La Giunta dell’Anm, riconoscendosi nelle dichiarazioni del presidente Luca Palamara, ribadisce che il tema della credibilità della magistratura non può essere disgiunto da quello dell’inopportunità della partecipazione alla vita politica dei magistrati nei luoghi dove abbiano esercitato la giurisdizione, per evitare il rischio di indebite strumentalizzazioni dell’attività svolta. Il diritto all’elettorato passivo non può essere negato ai magistrati. Tuttavia, la Giunta auspica una seria riflessione, anche attraverso la programmata revisione del codice deontologico, sulle modalità di accesso del magistrato alla vita politica e amministrativa e sul rientro in servizio di coloro che abbiano svolto un mandato elettorale. Roma, 17 febbraio 2010”. Quanto sopra è stato dichiarato alla vigilia delle consultazioni in cui un Giudice, che aveva svolto delicate indagini a Bari, era stato candidato dall’IdV alle amministrative regionali in Puglia.

Trovo sconsiderato pensare di poter affidare la candidatura a Sindaco per il Centro Sinistra all’ennesimo magistrato di cui è sconosciuto il profilo politico come la Dr.ssa Livia Pomodoro, attuale Presidente del Tribunale di Milano. Ma quando questa città e le sue forze politiche di Sinistra capiranno che l’ora delle scorciatoie e delle candidature “rapprensentative” è finita. Che bisogna prendersi delle responsabilità a partire dalla promozione di una classe dirigente di partito che solo nella competizione elettorale può temprarsi? Dirigenti politici selezionati a partire da un processo democratico e non cooptati. No, magari va bene anche così: turiamoci il naso e sosteniamo l’ultima sensazione di un PD con l’acqua alla gola. Ovviamente perderemo, e questa sconfitta sarà politicamente inutile, perchè la dr.ssa Pomodoro tornerà alle sue faccende e la Sx avrà perso l’ennesima occasione di provare a camminare con le proprie gambe. Sempre in attesa del prossimo “salvatore”. Continuiamo così che andiamo bene.



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