25 gennaio 2022

LE ATTUALITÀ MILANESI


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LETTERA DEL 02.02.2022

Care lettrici e cari lettori, 

 di seguito la Lettera da ArcipelagoMilano, per commentare con prontezza – i mercoledì nei quali ArcipelagoMilano non è online nella sua versione integrale – quel che accade nella nostra città. 

Buona lettura.

Luca Beltrami Gadola

Indice:

  • Una regia pubblica per la città al bivio tra grattacieli e futuro verde
  • 100 anni della “Grande Milano”
  • Recupero e rigenerazione di uno spazio dimenticato. Una bella esperienza
  • Campagna di sensibilizzazione civica. Siamo sicuri che basti?

UNA REGIA PUBBLICA PER LA CITTÀ AL BIVIO TRA GRATTACIELI E FUTURO VERDE

Giovedì della settimana scorsa si la Repubblica Milano è comparsa una intervista con questo titolo fatta da Alessia Gallione a quattro professionisti milanesi: Mario Cucinella, Carlo Cerami, Edoardo Croci e Patricia Viel. Una archistar, un noto avvocato coinvolto in un processo di Housing sociale, Edoardo Croci politico di Forza Italia, docente della Bocconi e Direttore di Sustainable Urban Regeneration Lab e una Notissima Architetta milanese.

Chi vuole leggerla clicchi qui perché è interessante vedere come le opinioni degli interessati siano cambiate nel tempo e sino in parte controcorrente rispetto agli ultimi (pre Covid) orientamenti del Comune di Milano.

È altrettanto interessante l’articolo sempre di Repubblica dal titolo I primi 100 giorni del Sala bis, la spinta dei partiti alla giunta: “Ora è il tempo del rilancio” (clicca qui).  Il giornale sembra prendere le distanze da Sala e dal suo operato: anche qui una novità.

Sempre interessante la nota di Repubblica – Comune e immobiliaristi il dibattito a più voci dopo il caso Pirellino – (clicca qui) per le ultime parole dell’assessore Maran: “Gli stipendi non salgono abbastanza il costo delle case sì. Dobbiamo dare la possibilità a chi oggi rischia di non potersi permettere di vivere qui di poterlo fare”. 

Parole sante ma per favore non parliamo più in questo ambito di collaborazione pubblico/privato. Investimenti pubblici. Stop.

LBG

100 ANNI DELLA “GRANDE MILANO” – UN APPELLO 

Un’importante iniziativa è partita da un cartello di scrittori di storia milanese. Si tratta di un appello che vuole ricordare al Comune che nel 1923 è nata la “Grande Milano”, giunta così ai suoi 100 anni. Dodici Comuni, furono aggregati alla città diventando la sua “periferia”. Subirono la stessa sorte Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Turro (già aggregato nel 1918) e Vigentino. Ma c’è anche un’altra ricorrenza: 150 anni fa, precisamente nel 1873, furono annessi i Corpi Santi. La città, con il boom economico ed edilizio, è sicuramente progredita, ma purtroppo, le aggregazioni furono effettuate spesso ignorando il prezioso patrimonio culturale, architettonico e paesistico, in tanta parte distrutto o abbandonato al degrado. Sopravvivono ancora molte realtà, ma devono essere meglio curate, o si perderanno. 

L’occasione del Centenario sia dunque un modo di tracciare un bilancio di questo secolo, di far rivivere questo enorme patrimonio dimenticato.   

Clicca qua per vedere l’appello.

Roberto Schena

RECUPERO E RIGENERAZIONE DI UNO SPAZIO DIMENTICATO. UNA BELLA ESPERIENZA

Negli spazi incolti tra Milano e i comuni di cintura spesso prende corpo la marginalità, sia in termini di discariche e orti abusivi, che di marginalità e anche devianza sociali.

In questo filmato (Ray Play) trasmesso da Geo & Geo su Rai3, Eric Tornaghi documenta una esperienza positiva: il recupero e la qualificazione, anche sociale, di uno spazio di risulta e discarica che, con la collaborazione dei dirigenti del Parco Agricolo Sud, i proprietari del Ristorante ‘Erba Brusca’ hanno messo in atto. Una esperienza resa possibile dalle competenze di Danilo, che è un agronomo, e da quelle di Alice, la chef del ristorante che è a poche decine di metri dal grande orto biologico frutto del recupero e della rigenerazione. Un aspetto ulteriormente interessante è stata la disponibilità di Danilo a permettere agli anziani degli orti della zona di venire a guardare da vicino le tecniche usate per predisporre l’orto, e anche le tecniche di coltivazione per un orto biologico sano e generoso.

Così dopo aver ristrutturato l’antica ‘Osteria del Tubetto’ sul Naviglio Pavese, recuperando ad orto il verde di risulta sul retro del ristorante, l’Erba Brusca si estende e si approvvigiona di prodotti ortofrutticoli a metro zero, aggiungendo una ulteriore possibilità multifunzionale che già interessa tante cascine lungo la filiera agroalimentare. Oltre alle esperienze combinate di coltivazione-macellazione-vendita-agriturismo-ristorazione-didattica delle grandi cascine del Parco Agricolo Sud Milano, qui ha preso corpo l’esperienza di orto-ristorante in città, su uno dei Navigli. La miglior dimostrazione che l’istituzione del parco nel ’90 è stata lungimirante sia per l’equilibrio ambientale, che per la bellezza e l’identità di un paesaggio e di un territorio che dai Cistercensi a Leonardo l’uomo ha saputo plasmare in una relazione di rispetto ed equilibrio. Nonché del fatto che il vincolo, apposto dalla Regione Lombardia quasi 30 anni fa, non implica alcuna logica museale e nostalgica, bensì consente le migliori innovazioni qualitative di processo, di prodotto e di servizio.

La realizzazione di questa esperienza è emblematica: Alice è americana e combina in cucina la relazione tra la sua tradizione culinaria e quella italiana e la competenza accademica di Danilo è stata certamente decisiva ma non è unica. Ci sono tanti docenti e tanti laureandi sensibili e disponibili nella Facoltà di Agraria a esperienze concrete di collaborazione con i parchi della cintura milanese, con le amministrazioni e con chi sarebbe disponibile a pagare un affitto per fare un orto biologico, condividendo sapienza e informazioni, nonché installazioni regolari in un coerente arredo urbano.

Il documentario di Eric Tornaghi dimostra che la cintura di degrado e marginalità potrebbe diventare parte di una Cintura Verde Metropolitana socialmente partecipata. Certo ci vorrebbero una Città Metropolitana con poteri effettivi, una Polizia Provinciale rigenerata, un Parco Agricolo Sud, il parco agricolo di cintura più grande d’Europa, con personale e risorse. Intanto documentare e condividere le buone esperienze è utile, magari a partire dalla proiezione in scuole e Municipi ad esempio.

Fiorello Cortiana

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CIVICA. SIAMO SICURI CHE BASTI?

E’ attiva in questi giorni, come molti avranno notato, una campagna pubblicitaria di sensibilizzazione civica del Comune di Milano che invita “gentilmente” i cittadini ad avere cura della città tenendo o evitando una serie di comportamenti: raccogli gli escrementi del tuo cane, non intralciare i pedoni con il monopattino, non gettare mozziconi per terra, dai la precedenza ai pedoni. Una bella iniziativa, encomiabile. Tralasciando il fatto che molti lamentano che si, volentieri rispetterebbero queste regole, ma fanno fatica perché mancano cestini dell’immondizia (in giro si dice che ne siano scomparsi parecchi nell’ultimo periodo, mah?), cosa che rende difficile buttare escrementi e mozziconi, come troviamo riportato in quest’articolo, mi chiedo se tutti siano così sensibili alla “gentilezza” del Comune. Già in passato sono state realizzate iniziative simili (ne ricordo vagamente una in passato con attori come testimonial). Non so quanto queste abbiano inciso sulle abitudini dei milanesi, certo è che siam ancora oggi a tentare di risolvere il problema.

E se, con meno garbo, si usasse un po’ di più un vecchio, datato strumento, certo antipatico ma sempre efficace: la multa? Lungi da me proporre uno stato di polizia, ma non ho molta pietà di chi sfreccia su un monopattino a 20 km/ora nel momento in cui giro un angolo del marciapiede e rischio di essere travolto. Soprattutto se penso ai bambini o alle persone anziane. Mai ho visto fermare un monopattino su un marciapiede da un vigile. Vero, il fenomeno è recente, potrei non essere stato ancora così fortunato da assistere a una tal scena. Mai in vita mia, e qua la fattispecie è antica, ho visto dare una multa a chi gettasse per terra un fazzoletto o altro. Eppure ricordo, già in epoca remota – in tempi in cui qua da noi il problema non si poneva nemmeno – il sacro terrore che si provava in un Paese, poco distante da Milano e dove le regole sono rispettate, se solo ci si fosse azzardati a gettare una pur minuscola cartina. Guarda caso le strade, li, sono sempre state pulite. 

Come dice Giacomo (di Aldo, Giovanni e Giacomo) in una famosa gag…”gli dia una bella multina”!

FV



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