4 maggio 2010

EXPO, RENDERING, REGIONE E DENARO


Il 26 aprile scorso al teatro Strehler a Milano c’è stata la presentazione del masterplan (il terzo e ultimo?) per il sito dell’Expo 2015. L’evento, che ha avuto un notevole risalto sui mezzi di comunicazione, è stato spiegato e illustrato con dovizia di particolari, retorica a chili e autocompiacimento alternato a frecciatine dagli architetti della Consulta (Stefano Boeri, Richard Burdett e Jacques Herzog) e dall’establishment politico locale e nazionale (Letizia Moratti, Roberto Formigoni, Guido Podestà, Carlo Sangalli, Lucio Stanca, Michela Vittoria Brambilla, Roberto Castelli,
Ignazio La Russa e Paolo Romani).

Eppure nonostante un nuovo dossier, rendering patinati (che differiscono dai vecchi per pochi particolari, tipo Aguzzate la Vista della Settimana Enigmistica, che, a differenza dell’Expo, vanta innumerevoli tentativi d’imitazione – in fondo all’articolo la soluzione), “citazioni” al progetto del quartiere Borneo Sporenburg ad Amstrdam, filmati e dichiarazioni altisonanti, mi sono rimaste alcune domande, qualche dubbio e molte perplessità.

Ammettiamo pure che la timetable presentata venga faticosamente rispettata (e già qui, se diamo ascolto a voci che provengono da ambienti tecnici del comune di Milano, c’è chi scommette che alla fine non si farà nulla); concediamo il beneficio del dubbio sulla realizzazione delle due linee della metropolitana M4 e M5 (sempre che tra ministro Castelli e sindaco Moratti chiariscano tra di loro chi è il commissario di cosa); confidiamo nella capacità nostrana di scavare un canale/fossato tutt’attorno all’area dell’Expo; non mi vengano però a dire che in 5 anni riusciremo a deviare un fiume (vedi nuovo corso dell’Olona che si perde nelle risaie dell’omonimo parco), a collegare la Darsena con il sito di Rho con un nuovo canale e, se questo non bastasse, a realizzare un nuovo naviglio esterno tra il Villoresi e il Naviglio Grande. Se pensate che io stia farneticando andate a pagina 18 del fascicolo intitolato “Masterplan 2010, 26 Aprile 2010 – Milano -Teatro Strehler”, reperibile in internet anche sul sito de “Il sole 24 ore”. Per non parlare della Via di Terra. Chi conosce lo stato dell’arte delle ciclabili milanesi, non può fare a meno di sorridere leggendo di un percorso che va dalla Palazzina Liberty di Porta Vittoria sino all’area dell’Expo.

La questione più interessante riguarda però il dopo Expo. I terreni che sono ora di proprietà del Comune, di Poste Italiane, del gruppo Cabassi e di Fondazione Fiera, verranno messi in vendita. E sembra probabile che a comprarli sarà la Regione. Tramite Finlombarda, la finanziaria della Regione o creando una società immobiliare ad hoc. A che scopo non è dato di saperlo. Ma è ragionevole supporre che se un ente come la Regione si mette a comprare terreni edificabili, lo fa con l’intento di realizzare operazioni immobiliari, si spera a tutto vantaggio del pubblico.

Sarà interessante osservare le dinamiche e le reazioni di un mercato in cui la Regione giocherà un ruolo di competitor -guai a fare cartello- rispetto agli altri attori privati. È comunque lecito chiedersi che ruolo rivestirà la Compagnia delle Opere in tutto ciò.

Certo è singolare che in un periodo di “vacche magre” la Regione, dopo aver investito grandi denari nella costruzione della nuova sede, abbia ancora liquidità per un’operazione finanziaria di così vasta portata. Formigoni si è detto ben lieto di allargare la cordata a Comune e Provincia, ma ha precisato di poterne fare anche a meno: “Eravamo pronti a farlo da soli, ma ben venga la partecipazione degli altri soci pubblici anche con quote differenti.” Se le cose stanno – e staranno – così, va dato atto alla Regione della sua capacità economica e imprenditoriale. Sempre che i vantaggi siano veramente per tutti i cittadini e non per i soliti noti.

Però qualcuno lo spieghi a Stefano Boeri che il suo orto planetario non si farà più. Lui ne è ancora convinto:
L’idea che la Consulta ha avuto è di immaginare che il sito possa diventare in futuro un orto botanico planetario, che possa portare a Milano tutte le tipologie di coltivazioni più avanzate. In tale contesto, il centro di sviluppo sostenibile ricoprirà una funzione fondamentale perché anche dopo che la manifestazione si sarà conclusa si continuerà a fare ricerca“.

Ad essere maliziosi viene da pensare che la commissaria Moratti sia stata sPodestata dal governatore Formigoni. Perché -ditemi voi- se la Regione comprerà le aree, chi sarà il vero Deus Ex Machina dell’Expo?

Cinque anni, o forse meno, per la risposta.

Soluzione del quesito Aguzzate la Vista:

Rispetto al secondo masterplan le tende sono state sfoltite e coprono circa il 30% dell’area contro il 90% iniziale. Il cardo e il decumano sono più netti. Le serre a semisfera sono state sostituite da serre trapezoidali. Ci sono un anfiteatro e un Performance Center che prima non erano evidenti. È ricomparsa la sede di Poste Italiane, cancellata dal secondo masterplan.La collina piramidale ha solo 5 gradoni.

Pietro Cafiero



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