23 giugno 2019
LE CASE POPOLARI? A PALAZZO REALE
Rilanciamo la proposta di una grande mostra sulla storia di Milano
23 giugno 2019
Rilanciamo la proposta di una grande mostra sulla storia di Milano
Una grande mostra a Palazzo Reale sui quartieri di case popolari a Milano: l’idea è salita dal basso, dal Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti verso il sindaco Pisapia nel corso di tutti gli anni della sua amministrazione. Una mostra realizzata sia con la partecipazione degli abitanti di tutti i quartieri, di tutte le età, condizioni, lingue, provenienze, sia con il lavoro di esperti. Incontro degli abitanti fra di loro (costruzione di unità fra gli abitanti?), incontro degli abitanti con gli esperti.
Sarebbe stata uno dei tanti segni possibili di una volontà di politiche nuove per le cosiddette periferie e dunque di politiche nuove per la città? Nessuna risposta, mai, per dire sì, per dire no, per prendere in esame la proposta, modificarla, renderne possibile l’attuazione. Via, era definitivamente passato il tempo della campagna elettorale 2010-2011, quando Giuliano Pisapia si presentava tutti i giorni, si può dire, nei quartieri di case popolari, era definitivamente cambiata la relazione con i cittadini, dopo l’elezione. Sindaco Sala, vorrà dare lei questo segno a Milano, in Lombardia, in Italia, in Europa, nel mondo?
Per il momento, un segno di volontà politica che muove su quell’orizzonte di idee è stato espresso quest’anno dal Comitato Gallaratese Vivo, nel 50esimo della mobilitazione degli abitanti del Quartiere: nell’area del Municipio 8, il Comitato ha organizzato una mostra fotografico-documentaria: “La lotta del Gallaratese 1969 – 2019. (1)
Nell’annuncio della mostra si legge: “Una mostra per ricordare:
Ma anche e soprattutto una mostra per stimolare i giovani, per sollecitarli a vigilare sulle conquiste ottenute ed elaborare nuovi obiettivi sui quali impegnarsi”.
Sono 19 pannelli: fotografie, documenti del tempo, indicazioni per la lettura inserite a cura degli organizzatori, ci accompagnano dal primo sorgere degli edifici del Gallaratese, privo di strade, di mezzi di trasporto, di servizi, di scuole, di asili nido, di negozi, di farmacie, immerso nelle sterpaglie, avvolto nel fetore che emanava dall’Olona, prima che fosse interrato, di passo in passo nel progredire della coscienza di diritti da rivendicare e da conquistare, della volontà politica degli abitanti di fronteggiare gli interessi contrari ergendosi in piedi per sconfiggerli, per il bene del quartiere e della città, per il bene pubblico.
Un’esperienza di maturazione di idee, di sentimenti, per la definizione di indirizzi di politiche dal basso, per la costruzione di strumenti di organizzazione popolare. Il Piccolo Teatro, i grandi attori, solidali, partecipi, in scena al Gallaratese. Spunti di una storia di mobilitazione, di conquiste:
Dal 1961 cominciarono ad arrivare i primi abitanti.
4 aprile 1966, una delegazione di famiglie di varia estrazione e provenienza si reca a Palazzo Marino.
Consiglio Provvisorio del Quartiere Gallaratese: il quartiere insorge per ottenere il prolungamento della metropolitana al Gallaratese.
Dicembre 1969 – Il Comitato Popolare di Quartiere chiede che la metropolitana sia interrata.
10 novembre 1971 – il Teatro Tenda al Gallaratese.
Fine novembre 1971, per la progettazione del Piano Particolareggiato (PP) e della Variante al PRG l’Amministrazione incarica un gruppo di progettisti indicati dal Comitato Popolare di Quartiere (architetti M. Calzavara, P. Favole, A. Secchi, S. Tintori, ing. A. Romanò).
Il Gallaratese in lotta ha vinto! La metropolitana passerà per il quartiere!
Il Piccolo Teatro al Gallaratese! Luigi Proietti ed altri, in scena al Gallaratese!
Le lotte politiche e le rivendicazioni sindacali si intrecciano con la lotta per il Vietnam, contro la dittatura di Franco in Spagna.
La lotta continua, il Gallaratese sarà un quartiere modello! Si elabora la piattaforma rivendicativa per il 1974.
Conquista del Centro Bonola!
Maggio 1983, Wojtyla in visita alla parrocchia Regina Pacis. Iniziano i lavori del Palatrussardi
Verso il presente, la conquista di scuole, mercati, linee ATM, fermate…
Nella successione dei pannelli leggo con una mia emozione i grossi titoli de l’Unità, che annunciano momenti di mobilitazione, di vittoria. Sono passati soltanto 50 anni? Era già malata, l’Unità? Della malattia che ne ha causato la fine? C’è, questa domanda, nel racconto della mostra, nel suo senso, verso il presente? Oppure non c’è?
In data 12 giugno ho incontrato presso il Municipio 8 il gruppo del Comitato Gallaratese Vivo, costituito da una parte del gruppo che cinquant’anni fa assunse la responsabilità della rappresentanza del quartiere e ne promosse l’esperienza di impegno e di lotta: Romano Chiovini, Agostino Fornaroli, Pietro Pirola, Alberto Secchi, Bianca Varisco, Ermanno Zafferoni.
Subito mi consegnano il ricordo di Daniele Alfano, del Circolo Stella Rossa della FGCI, Federazione Giovanile Comunista Italiana, che nel ’73 è morto mentre stava svolgendo il suo impegno per il Quartiere, quando il motocarro che stava guidando si è rovesciato giù dalla montagnetta, e il ricordo di don Antonio Oltolina, il parroco di Trenno, morto nel 2014: servo, pastore, fratello, mi dicono.
Una mostra per i giovani, sottolineano. Sento parole che per il presente propongono “una placida cultura di memoria”. Guerrieri in riposo? Provo a domandare se inseriscono la loro storia in una visione cittadina dei quartieri di case popolari. Sfioriamo nomi di altri quartieri, il Mazzini, che conoscono, il Quartiere Garibaldi, altra storia…Il Municipio 8 programma un convegno sul futuro del quartiere, con la partecipazione della Facoltà di Urbanistica del Politecnico e delle organizzazioni giovanili del Gallaratese.
Domando: la questione del Gallaratese sarà considerata anche nel contesto delle politiche cittadine per i quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica? L’architetto Secchi richiama dati particolari che hanno caratterizzato il quartiere dalle sue origini: non era un quartiere di operai, era abitato da famiglie del piccolo ceto medio, da poliziotti, da una piccola borghesia non povera e non benestante.
Oggi la condizione generale si caratterizza per l’abbassamento generale del livello culturale, la tendenza a chiudersi nella propria casa, in ambiti urbani selettivi, in enclaves superprotette: il mio livello di reddito, le persone che sono simili a me… Il significato della mostra sta in questo attuale contesto. Il quartiere invecchia. Mancano strutture per i giovani, per gli anziani, sale per spettacoli, cinema, teatro, concerti. I vecchi, insieme con i giovani che continuano a impegnarsi, chiamano a prendere coscienza delle esperienze del passato e a costruire proposte per il futuro.
La mostra sollecita a saperne di più, a inserire la storia del Gallaratese nel quadro delle politiche di sviluppo urbanistico della città e di partecipazione popolare. Mi soccorre l’architetto Maria Finzi, con due sue dispense (2) e con un numero di Edilizia Popolare dedicato al Gallaratese (3). E’ una bibliografia essenziale, per l’avvio di un approfondimento sul passato e sul presente, che Arcipelago Milano potrà proporre dopo questo primo racconto di cronaca.
Franca Caffa
Mostra itinerante, patrocinio del Municipio 8, inaugurata il 31 maggio 2019 presso la Biblioteca Gallaratese, chiusa il 14 giugno, sarà riaperta presso il Centro di Aggregazione Multifunzionale, C.A.M. Lampugnano, via Lampugnano 145, dal 23 settembre al 6 ottobre 2019, e successivamente, nei mesi di ottobre-novembre 2019 sarà esposta presso la Cooperativa Antonio Labriola – punto d’incontro per ragazzi, famiglie ed anziani, partecipi di iniziative culturali – via Enrico Falk, 51, e presso le ACLI Gallaratese.
Maria Finzi per il Corso Opzionale “Tecnologia e progetto dell’abitazione in epoca contemporanea” di Anna Delera – Politecnico di Milano, I. Il quartiere Gallaratese a Milano – Storia del Quartiere e della partecipazione popolare alla progettazione dei servizi. II. Ricerca-Intervento per la riqualificazione dello spazio pubblico al Q.re Gallaratese.
Il quartiere Gallaratese a Milano: sviluppo urbanistico e partecipazione popolare, Edilizia Popolare n. 119, luglio-agosto 1974.
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