4 ottobre 2017

UN VACCINO CONTRO LE FAKE NEWS

Le responsabilità del giornalismo scientifico tra ricerca e buon senso


Scienza e notizie false: il Museo della Scienza e della Tecnologia, in prima linea in Italia per la divulgazione scientifica, ospita in apertura di Meet Me Tonight il dibattito di Prix Italia sul tema Complotti, leggende e falsi miti. Al centro un tema cruciale, l’interrogativo se la scienza possa sconfiggere le fake news e contrastare menzogne mascherate da verità, che assediano l’informazione e occupano il dibattito pubblico.

05bramante32FBLe fake news non sono neutre, anzi possono far danni di rilevanza globale. Proprio per questo l’imperativo etico del giornalismo scientifico deve essere quello di vigilare sulla qualità dell’informazione.

Le notizie false su temi scientifici non costituiscono una novità del nostro tempo. Un esempio per tutti: nel 1835 il New York Sun titolò “Sulla luna c’è vita”. Uno scoop clamoroso che ebbe come conseguenza una tiratura straordinaria del giornale e una eco di enormi proporzioni. Per verificare la notizia e smentirla ci vollero settimane; oggi con i social le fake news hanno vita ancor più facile e si diffondono in un nanosecondo in tutto il pianeta, senza controllo e mediazioni.

Paolo Nespoli in diretta dalla cupola della stazione spaziale internazionale conferma di avere milioni di follower a cui dare notizia in tempo reale del lavoro degli astronauti. Anche il settore spaziale, tuttavia, è vittima delle fake news al punto che c’è chi sostiene che la stazione spaziale non esiste e che gli astronauti sono soltanto attori!

Bisogna insistere nella corretta divulgazione scientifica e nell’educazione e in questo può essere utile tenere conto che gli studi dell’ESA costano a ogni cittadino dell’Unione europea circa dieci euro all’anno, come un ingresso al cinema.

E se i dati ci dicono che il nostro Pianeta ha la febbre, molti continuano a metterlo in dubbio e il 37% è convinto che l’allarme sia inutile. Dopo la seconda estate più calda della storia, quella appena conclusa, con temperature mai così elevate da quando si fanno le misurazioni, Luca Mercalli documenta con immagini ghiacciai in disfacimento per la prima volta dopo 5.000 anni, che stanno scoprendo del tutto terreni mai visibili all’uomo.

E i dati del Ministero della Sanità documentano che in Italia dall’inizio dell’anno si sono verificati 4.575 casi di morbillo e 4 decessi. Dopo che un gruppo di una decina di pseudoscienziati ha presentato e reso pubblico uno studio sulla correlazione tra vaccini e autismo, la cattiva scienza ha fatto proseliti anche in materia di vaccini, spiega Giuseppe Pelicci del comitato scientifico Fondazione Umberto Veronesi.

La comunità scientifica non può più tollerare la bad science e in questo non è davvero esente da colpe: bisogna che il coro degli studiosi seri e dei veri scienziati alzi la voce per contrastare voci isolate inclini a ‘sparare’ notizie a effetto e a darle in pasto a riviste poco accreditate tra gli addetti ai lavori, ma che arrivano facilmente all’opinione pubblica attraverso i motori di ricerca e la stampa poco qualificata. Fake news pervasive e a effetto sono ovunque: per crearne una bastano pochi secondi, mentre per dimostrare e convincere che non è vera spesso non bastano anni.

Secondo il motto della BBC “Inform, Educate, Entertain” [informare, formare, divertire], l’informazione scientifica deve essere imparziale e indipendente, immune da pressioni commerciali e sensazionalismo, e deve prendere la scienza con grande serietà.

Riscaldamento del Pianeta e vaccini: se falliamo la cura la malattia diventerà incurabile e le vittime saranno i nostri figli. Il giornalismo scientifico è depositario di un compito delicato, deve formarsi nel rispetto delle professionalità scientifiche, non fidarsi dell’anteprima e fare verifiche approfondite, controllando le statistiche e l’attendibilità delle fonti. La comunità scientifica dal canto suo deve reagire ai pochi personaggi truffaldini che non hanno mai fatto ricerca in modo serio e combattere gli urlatori che facilmente conquistano le platee. “Oggi abbiamo bisogno di valori universali, basati sulla ricerca scientifica e sul buon senso comune” (Dalai Lama).

Rita Bramante



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