31 maggio 2017

CIVICI MILANESI NELLE ISTITUZIONI

La forza dell'anima civica non si è spenta


Ritorno volentieri sul dibattito “dove sono finiti i civici milanesi” sollevato da Luca Beltrami Gadola nell’editoriale di ArcipelagoMilano del 10 maggio 2017 in qualità di civica non desparecida

strada_civiciistituzioniÈ vero, oggi la lista civica che è stata eletta nel Comune di Milano si chiama “Lista Noi Milano Beppe Sala Sindaco” non riporta l’aggettivo “civico”. Noi Milano è la rappresentanza di più mondi della società civile che insieme condividono il progetto e programma del Sindaco Beppe Sala e del governo di centrosinistra. Questa non presenza dell’aggettivo “civico” all’interno del nome della lista, non fa però di questa una lista con un’anima non civica. Anzi.

La lista Noi Milano in questo mandato elettorale ha ottenuto un successo molto superiore al risultato ottenuto dalla “Lista Milano Civica x Pisapia”, nel 2011, che ottenne solo due eletti in Consiglio Comunale. Noi Milano Beppe Sala Sindaco, grazie all’enorme sforzo e lavoro fatto e alla forza del sindaco, ha potuto eleggere nel 2016 ben 5 Consiglieri comunali di cui Marco Fumagalli e la sottoscritta di Movimento Milano Civica MMC, Franco D’Alfonso e Emmanuel Conte con il loro movimenti civici, e Enrico Marcora, oltre a 16 Consiglieri di Municipio.

A differenza del 2011 si è scelto l’anno scorso infatti di presentare anche nei 9 Municipi la lista Noi Milano ottenendo un successo incredibile, eleggendo professionisti che si sono messi con vero spirito civico al servizio dei loro Municipi;

I 16 eletti nei Municipi sono vera espressione civica, per la maggior parte neofiti della politica, che si sono candidati e sono stati scelti con unico scopo di portare all’interno delle istituzioni il loro impegno di cittadini attivi. Un altro grande successo si è registrato con l’elezione anche di 3 Consiglieri Metropolitani. Un’elezione nata da un percorso dal basso tipico di una rappresentanza civica. La Città Metropolitana è stata suddivisa in quattro aree di riferimento. Ogni area ha scelto autonomamente, senza spinte dall’alto, il suo rappresentante da candidare, uno per Milano (Franco D’Alfonso), uno per area est (Roberto Maviglia) uno per area nord (Michela Palestra) e uno per area sud (Roberto Masiero – il primo dei non eletti, se non sbaglio). Questa modalità di gestione e individuazione dei candidati è stata una dimostrazione di spirito civico,

Oggi quindi, a differenza di sei anni fa, la forza civica al servizio delle istituzioni, vicina ai cittadini è molto più ampia, e il servizio che viene effettuato quotidianamente di ascolto è molto più incisivo. Una forza civica che sta sempre più formando una rete di interscambio di esperienze, idee, opportunità, stimoli e processi costruttivi. Dai Municipi, alla Città Metropolitana, alla Regione che chiude il cerchio, con una folta rappresentanza civica, milanese e no.

Tornando a Milano i “Civici” non esistono allora più, sono veramente desparecidos? Mi fa sorridere questa affermazione. Credo fortemente che la forza civica nei Municipi e in Consiglio Comunale sia molto ben presente e sia molto attiva. Alcuni quotidiani nazionali ci hanno addirittura accusato di troppo attivismo e troppa autonomia politica.

Siamo un Gruppo Consigliare e dei Gruppi di Municipio che sostengono lealmente il Sindaco e la sua Giunta, che desiderano portare un altro punto di vista nella soluzione dei problemi per raggiungere l’obiettivo comune, ma che nasce dall’ascolto quotidiano della città. Un Gruppo che fa proposte costruttive per il bene della città e cerca di lavorare in linea con il programma elettorale e le forze di maggioranza ma con una visione e risposte creative per il superamento di problematiche e processi burocratici difficili.

Una forza civica che non solo ha proposto progetti nel passato quali il bilancio trasparente e semplificato per i cittadini fatto da MMC, ma che anche oggi pone un forte punto politico. Lo ha fatto ad esempio portando per prima a Milano il dibattito sul tema dell’obbligatorietà dei vaccini, e che vuole farlo ora anche con la delibera sugli scali ferroviari. Dopo il grande lavoro di ascolto e partecipazione fatto dalle Commissioni Consiliari per arrivare a definire la delibera sulle funzioni del prossimo Accordo di Programma, la vera svolta che suggeriamo è di creare un modello Milano di consultazione sui piani attuativi al débat public.

Una sfida difficile ne siamo consapevoli, in attesa di una norma nazionale, per dare voce al débat public, che possa identificare i passaggi fondamentali di consultazione, condivisione e partecipazione con gli stakeholder e i cittadini dei progetti definitivi che verranno sviluppati nei vari scali prima di renderli esecutivi. Questo passaggio di partecipazione alla débat public, sarà necessario per accogliere e conoscere eventuali istanze e migliorie da parte della città prima che i progetti di sviluppo vengano attuati, con auspicio che possa diventare la base di un metodo di lavoro esportabile in tutte le città italiane.

L’esempio del cantiere M4 insegna. Se si fosse affrontato, anni fa, fin dall’inizio il progetto, con questo metodo di lavoro si sarebbero evitati ricorsi e ritardi e soprattutto spese economiche a carico dei cittadini e dei privati per far sentire la propria voce.

Elisabetta Strada

Presidente Gruppo Consiliare “Noi Milano” Beppe Sala, sindaco e presidente MMC

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