16 novembre 2016

“MILANO SMART CITY” È PROPRIO MILANO

Noi e Eurocities: una leadership globale tra le “collaborative cities”


Milano, senza dubbio, è la città che più di tutte in Italia ha saputo elaborare una propria visione in risposta alla crisi economica, sociale e ambientale iniziata nel 2008. Crisi che ha profondamente mutato la nostra idea di città e di crescita. Milano è una realtà che ha scelto, con l’Amministrazione Pisapia prima e con Sala poi, di guardare al futuro e allo suo sviluppo territoriale attraverso l’ottica dell’innovazione. Essere una Smart City nella sua “accezione tutta milanese” non significa puntare esclusivamente sulla tecnologia quale strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini ma soprattutto favorire la condivisione e l’innovazione.

04tajani37fb“Milano Smart City” si è concretizzata grazie riuso degli spazi, il sostegno economico a progetti e a imprese, la creazione della prima rete di operatori della sharing economy, l’inclusione nei processi decisionali dei cittadini e di quegli attori che fanno della nostra città un laboratorio unico nell’ambito dell’innovazione sociale, economica, tecnologica, scientifica e culturale .

Una visone che ha permesso a Milano di confermarsi dal 2014 a oggi in testa alla classifica della città più smart d’Italia secondo ICity Rate, la classifica che ogni anno mette a confronto oltre 100 capoluoghi fotografandone il percorso verso realtà più intelligenti, più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.

Negli ultimi 5 anni abbiamo riportato rimesso a disposizione dei cittadini 63 spazi, di condivisione e incubazione lavorativa, 40mila metri quadri di cemento abbandonato che sono tornati a pulsare di nuova economia in un territorio che oggi ospita un terzo delle start-up italiane. La crisi finanziaria, che ha tolto risorse all’economia reale, è stata affrontata con l’attivazione di nuove formule di finanziamento come il microcredito. Grazie al nostro sostegno sono nate oltre 800 start-up, dentro e fuori gli 8 incubatori d’impresa in cui il Comune è presente. Con esse abbiamo contribuito all’affermarsi di nuovi settori dell’economia cittadina: dai coworking, alla sharing economy, passando per l’artigianato 2.0 e l’innovazione sociale e arrivando persino alle imprese nate negli istituti penitenziari e oggi attive sul mercato nazionale.

Tutto questo nel quadro di una Milano che abbiamo voluto collaborativa e inclusiva e che oggi, grazie al lavoro condotto in questi anni, è orgogliosa di ospitare dal 16 al 18 novembre la conferenza annuale di Eurocities, la rete che raggruppa più di 130 grandi città in Europa che per tre giorni si confronteranno sul futuro della grandi realtà urbane e sulle opportunità offerte dalla sharing economy.

Grazie alla sua capacita di visione Milano è tornata a essere attrice della sfera internazionale: non è raro oggi sentire nei convegni internazionali, commentatori che affermino quanto sia bello parlare di Milano non solo per la moda e per il design, ma per la sua mobilità condivisa, le sue tecnologie smart, le sue politiche di inclusione sociale e per la sua leadership globale delle collaborative cities!

Questa Milano è oggi capace di lavorare nel quadro di accordi programmatici con New York, Amsterdam sulle nuove economie digitali e collaborative, una Milano che con la sua Food Policy sta guidando un cambiamento radicale e locale nell’approccio alla catena agro-alimentare come lo sarà il nuovo progetto pilota OpenAgri di Porto di Mare e Santa Giulia. 6,5milioni di euro di finanziati dall’Urban Innovation Action che sommati agli 8milioni di euro di Sharing Cities rendono Milano Sud un living lab d’eccellenza globale, territorio fertile per i prossimi anni di governo locale.

Abbiamo davanti a noi anni dove l’energia che dovremmo mettere in campo dovrà essere maggiore e più sostenibile di quella spesa. Vogliamo, grazie alle pratiche collaborative, dare vita alla Milano Smart City che metta le comunità come primi attori della rivoluzione tecnologica in atto. Gli interventi previsti per l’area di Porta Romana saranno dimostrazione di come la strutturazione del Digital Social Market urbano e di un District Bond per i cittadini sia un fattore di ingaggio ulteriore per la Sharing Mobilty, l’efficienza energetica e gli Open Services. Sharing Mobility che aumenta la sua componente elettrica, apre a possibili nuovi modelli di Bike-Sharing sul modello berlinese del free-floating, ma Sharing Mobilty che con la prossima evoluzione dell’Area C diventerà sempre più una filosofia di vita per i cittadini della nuova Milano.

Una Milano che piano piano vuole togliersi di dosso la presenza ingombrante e inquinante delle auto, così da continuare nel migliorare la qualità dell’aria urbana ma soprattutto creando lo spazio fisico per interventi necessari a gestire l’emergenza del Seveso e del Lambro e finanziate della Presidenza del Consiglio, e per RI-naturalizzare le obsolete infrastrutture di mobilità industriale del passato, dagli scali ferroviari fino ai controviali o parcheggi.

Noi ci immaginiamo una Milano che passi dall’accoglienza all’inclusione, dalla città intelligente alla città sensibile, che sia socialmente innovativa rendendo le nostre periferie socialmente e territorialmente più vivibili e sicure. Una Milano che sappia mettere al centro delle proprie azioni il suolo e le comunità di persone che la vivono guardando non solo a se stessa ma al pezzo di mondo che guarda a Milano.

 

Cristina Tajani
Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive, Commercio del Comune di Milano

 



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