11 marzo 2015

FARE CASSA CON LE MULTE: VIVA GLI AUTOMOBILISTI INDISCIPLINATI


Il vaso di Pandora lo ha scoperchiato una ricerca del Sole 24 Ore. Secondo lo studio effettuato dal quotidiano economico, nell’ottica di un generale abbassamento delle sanzioni inflitte agli automobilisti indisciplinati in tutta Italia, a Milano si registra un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. Che tradotto in moneta sonante significa oltre 140 milioni di euro incassati nel 2014 dalle casse comunali e una media di 176 euro pagati da ogni patentato che si muove nel territorio milanese. Per fare un confronto, a Roma gli incassi provenienti dalle multe nel 2014 si sono attestati intorno a 117 milioni di euro con una media di 65,3 euro ad automobilista e un abbassamento del 23,8% rispetto ai dati del 2013. A Napoli un incasso di 24,7 milioni corrisponde ad una media di 46,9 euro per automobilista e un -19,7% di incassi sul 2013. Mentre a Firenze, città con la seconda media nazionale più alta per sanzione al singolo patentato (140 euro), si registra una diminuzione del 3,5% a cui corrispondono incassi per 33,1 milioni.

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Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Siope e Istat

A tutto ciò va aggiunto il mezzo pasticcio in cui è coinvolto Palazzo Marino sulla questione delle notifiche delle multe. Sembra che molte delle sanzioni effettuate dai velox siano state notificate oltre il termine legale dei 90 giorni dall’avvenuta infrazione. Motivo per cui l’associazione dei consumatori Altroconsumo, oltre a diffidare il Comune dal continuare a inviare sanzioni in ritardo, ha aperto una sezione del sito in cui tutti gli automobilisti potranno ricevere l’assistenza necessaria per fare ricorso al Prefetto, gratuitamente ed entro 60 giorni dalla notifica del verbale, compilando un semplice modulo. “Quella che, da subito – si legge sul sito di Altroconsumo.it – è sembrata un’operazione volta più a fare cassa sui cittadini che a tutelare la sicurezza stradale, ha suscitato diverse polemiche”. L’oggetto del contendere riguarda più che altro la scelta da parte di Palazzo Marino di calcolare il decorrere dei 90 giorni a partire dal momento in cui la foto viene visionata dai funzionari, e quindi da quando di fatto viene accertata la violazione del codice della strada, e non da quando questa è stata effettuata.

“Sostenere, come sta facendo il Comune di Milano – si legge ancora sul sito di Altroconsumo – che i 90 giorni decorrono da una data successiva a quella della violazione, è illegittimo. Anche perché, se così fosse, non si capisce a cosa serva il termine dei 90 giorni previsti dalla legge, che a questo punto sarebbe nelle mani della pubblica amministrazione. Per continuare a leggere l’articolo su LINKIESTA clicca qui

Fabrizio Marino

 



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