21 gennaio 2015

ARCHITETTURA A MILANO E COMMISSIONE PER IL PAESAGGIO


È del tutto comprensibile che lo scopo della Commissione per il paesaggio sia quello di favorire la realizzazione di interventi edilizi correttamente inseriti come tipologia e morfologia nel contesto milanese, quindi riteniamo corretto che una Commissione di professionisti, con assoluta indipendenza di giudizio, possa valutare i progetti .

07zenoni03FBMa nello stesso tempo anche in considerazione dell’attuale difficoltà economica e dei costi connessi allo sviluppo di un’operazione immobiliare, è necessario tenere presente che per la programmazione economica di un nuovo intervento edificatorio il tempo deve essere considerato quale un fattore imprescindibile e fondamentale.

Allo stato attuale l’operato della recente Commissione per il paesaggio si è spesso orientata a non approvare la maggior parte dei progetti, scegliendo di non fornire in modo esplicito e chiaro le indicazioni necessarie ad adeguarli. Alcune delle precedenti Commissioni avevano ritenuto di fornire dei criteri di valutazione o di favorire il contraddittorio con i professionisti attraverso conferimenti concordati per dare la possibilità ai progettisti di spiegare la logica di un progetto che viene sviluppato per mesi e poi valutato in pochi minuti.

Noi riteniamo che la Commissione per il paesaggio debba fare riferimento a una idea di città e a criteri generali per il suo trattamento espressi dal PGT, già presenti o da precisare ulteriormente, (dal Consiglio Comunale con apporti di gruppi di pressione, cui ARCHXMI intende contribuire) come linee guida pubbliche e consultabili da tutti i professionisti, sulla base delle quali verranno valutati i progetti.

Nell’ottica di uno sviluppo armonico della nostra città e di un lavoro costruttivo tra Ente Pubblico e operatori del settore, ARCHXMI propone 5 punti di discussione e confronto:

1) Modalità progettuale: è sicuramente necessario definire delle premesse che si dovrebbero rifare al concetto di Continuità tipologica e di linguaggio con il contesto, che in certe situazioni o destinazioni particolari può essere superato da un progetto particolarmente innovativo e denso di significati, ma sempre con chiari criteri di rapporto con esse. Questo riteniamo sia un tema che riassume lo scontro culturale tra gli architetti (il nuovo non contestualizzato o la continuità dell’esistente). Tale tema può essere perseguito senza pregiudizi ma con un approccio trasparente e chiaro.

Per valutare il Progetto Singolo il primo parametro di riferimento dovrà essere la “Contestualizzazione“, documento dove il progettista spiegherà la sua lettura del contesto, racconterà la genesi del progetto e indicherà le scelte fatte per inserire al meglio il nuovo edificio nell’esistente. Elementi da valutare saranno: storia del sito, ricerca degli allineamenti, morfologia edilizia prevalente, dimensione del lotto edificabile, materiali e colori delle costruzioni circostanti. I dettagli delle facciate, quando la Contestualizzazione è corretta, non sono importanti.

Per la valutazione dei Piani Esecutivi sarà determinante garantire la “Continuità” con il tessuto edilizio circostante e poi curare la formazione di una nuova Scena Urbana con la valorizzazione di: preesistenze naturali, edifici storici o di particolare valore, creazione di cortine edilizie utilizzando anche differenti varietà tipologiche, formazione di fondali e prospettive, con l’utilizzazione di tutte quelle opere minori, ma decisive, di arredo urbano.

2) Esame dei progetti: L’esame della Commissione a richiesta del progettista deve essere fatto alla presenza dello stesso (evitando così che siano i tecnici comunali a illustrare alla Commissione progetti che non conoscono approfonditamente), che potrà, come relatore, spiegare le motivazioni del progetto. Successivamente al parere emesso nella stessa riunione senza la sua presenza, se questo è negativo il progettista avrà il diritto di accedere subito alla Commissione per concordare le modifiche da apportare al progetto. Questo permetterà di semplificare la procedura e risparmiare i tempi della approvazione definitiva.

Sarà infine opportuno che nella scelta del linguaggio e della tipologia architettonica sia sempre garantita la libertà di espressione, che deve contraddistinguere l’azione di un progettista, e che solo nei casi di marcata incoerenza con i principi sopraesposti può essere limitata e corretta.

3) Composizione della Commissione: per aumentare il peso culturale e la trasparenza della procedura, i componenti, esperti in architettura, paesaggio e urbanistica, dovranno avere concreta esperienza dimostrata da un curriculum di interventi edilizi e urbanistici realizzati e da una pubblicata produzione letteraria sugli argomenti di riferimento della Commissione.

4) Competenza della Commissione: nel caso di Progetti Singoli la Commissione dovrà essere competente, attraverso la Contestualizzazione, esclusivamente per le parti che si affacciano su spazi pubblici, cercando di rispettare il diritto alla libertà di espressione dei professionisti. Nei casi di intervento su edifici esistenti e di conseguente mantenimento di colori e materiali esistenti riteniamo inutile l’esame della Commissione. Riteniamo che il compito della Commissione del paesaggio per migliorare il disegno della città sia quello di non insistere sui dettagli architettonici dei progetti singoli, a favore di una convincente “Contestualizzazione” del progetto, e di esaminare a fondo i Piani Esecutivi, cercando in essi la “Continuità” con il tessuto edilizio circostante e spronando l’operatore a non pensare solo al più redditizio sfruttamento edilizio ma ad affrontare con generosità l’impegno a creare un dignitoso brano di città arricchendolo anche con opere minori.

5) Scadenza dei pareri: Sarà importante anche garantire una data certa di scadenza dei pareri, se, come oggi, durerà 5 anni, anche in presenza di eventuale sostituzione di membri della Commissione o di decadenza della stessa i nuovi Componenti dovranno rispettare il parere emesso della precedente Commissione.

 

Gianni Zenoni*

* Vice presidente ARCHXMI – Associazione Architetti per Milano – www.archxmi.org



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