14 maggio 2014

WRITER E PENNELLI ANTITAG A MILANO: CITTADINI VOLONTEROSI MA NON BASTA


Si avvicina la seconda edizione del Cleaning Day Nazionale, appuntamento annuale che corona una serie di iniziative di quartiere mirate a contrastare il degrado delle scritte vandaliche e a tenere più pulita la città con il coinvolgimento attivo dei residenti. Quello del graffitismo urbano è un fenomeno complesso: possiamo trovarci di fronte a veri e propri atti di vandalismo, manifestazioni illegali e degradanti o a espressioni artistiche, che colorano gli spazi urbani e li rendono più gradevoli.

10bramante18FBI writer lasciano opere raffinate e sorprendenti sui muri di mezzo mondo, come Andrè Saraiva che ha iniziato a disegnare graffiti sui muri di Parigi all’età di 13 anni e oggi, che ne ha 42, è uno dei creativi di punta della scena francese o il newyorkese Billy the Artist, talento dell’arte on the road, autore di inconfondibili graffiti dai tratti decisi e dai colori sgargianti.

Ma un conto sono i writer che esprimono la loro creatività sui muri, tutt’altra storia i vandali che imbrattano i muri della città con scritte insensate e insulti, o che riempiono di scarabocchi monumenti, facciate di palazzi, targhe stradali e panchine dei giardini. Tutto questo non è street art, ma sono appunto scarabocchi, che hanno per di più un alto costo sociale. Per ripulire i treni della metropolitana Atm Milano spende ogni anno circa 6 milioni di euro, oltre 12 milioni Trenord per rimuovere scritte dai convogli e Assoedilizia denuncia che i danni agli edifici privati imbrattati superano annualmente i 100 milioni di euro.

Per iniziativa congiunta di Unicef e Associazione Antigraffiti, Milano ha sviluppato un programma nelle scuole, per sensibilizzare i ragazzi e mostrare loro quanto le scritte vandaliche deturpino palazzi e monumenti e derubino tutti noi della bellezza della città, che è un patrimonio fragile e da difendere. L’Associazione Antigraffiti rivolge un invito anche agli abitanti delle diverse zone a intervenire in prima persona contro il degrado urbano; residenti e esercenti adottano porzioni di quartiere, fanno collette per acquistare pennelli, vernici e mascherine, e insieme ai volontari antigraffiti ripuliscono le facciate dei palazzi di Milano imbrattate dalle bombolette spray.

Cleaning condominiali, cleaning aziendali, cleaning di studenti e genitori delle scuole, un movimento responsabile, volonteroso e determinato, che si sta allargando, non solo a Milano, ma anche in altre città d’Italia, con la vocazione di ripulire la città dalle scritte e anche di tenere alta la guardia dopo la pulizia, perché il rischio di nuovi imbrattamenti è sempre in agguato.

Al primo Cleaning Day nazionale del maggio dello scorso anno ha partecipato anche il sindaco Pisapia; Sergio Escobar ha dato il suo contributo a rimuovere le scritte dal Piccolo Teatro ed è stato restituito il decoro al monumento ai caduti dello scultore Luciano Minguzzi e al chiostro bramantesco del vecchio monastero, ricoperti da centinaia di scritte.

A Milano c’è chi non si stanca di pulire e ripulire edifici e monumenti della città, anche di domenica mattina; il proposito è cancellare ciò che imbratta e conservare invece ciò a cui si può riconoscere un valore artistico, come i graffiti sui muri dell’Ippodromo o il mosaico dei giovani artisti all’ex Centrale del latte. E anche individuare muri e spazi legali dove l’arte di strada possa esprimersi liberamente.

Contro gli imbrattamuri sabato 17 maggio a Milano si mobilitano i ragazzi delle scuole, un messaggio chiaro di impegno attivo e senso civico.

 

Rita Bramante



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti