29 maggio 2013

A MILANO DA FREUD A NANNI MORETTI “LE PAROLE SONO IMPORTANTI”


Chi uccide la compagna e poi si toglie la vita perché insolvente, l’uomo col piccone a Milano, un altro con la mannaia a Londra. Crisi, disagio, solitudini. Cristina Comencini fotografa per noi la scena della insegnante inglese che ferma lo scellerato armato con la forza della parola: “trasformando altre possibili uccisioni in parole scambiate”. Politiche sociali. 300 psicologi per persone in difficoltà, al via per la prima volta in Italia servizio di assistenza gratuita o agevolata: Comune di Milano e Ordine degli Psicologi insieme per fornire supporto a chi non può permettersi visite specialistiche. Majorino: “In un periodo in cui le difficoltà colpiscono sempre di più le famiglie e i singoli, in cui la perdita del lavoro, la precarietà e la povertà segnano la vita di molte persone, siamo certi che questo servizio potrà essere un valido sostegno per tanti”. Parole scambiate, per trovare altre soluzioni. Contesti di lucidità per costruire orizzonti di speranza.

Costruire comunità, reti solidali di contatti e conoscenze che avvolgono le persone più fragili, proteggendole, è uno dei modi per combattere la desolazione della crisi e della emarginazione. Partecipare a queste reti è vivificante. È il racconto dei “cuochi sociali” una iniziativa realizzata “grazie alla volontà di tanti milanesi di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità in cucina per regalare a persone anziane e sole un momento di sincera amicizia”. Succede ogni fine settimana, da due mesi, grazie all’aiuto di tanti cuochi volontari che a proprie spese cucinano nelle case dei nostri anziani.

Sempre sull’incontro è la scommessa del Festival del Volontariato Giovanile, Give Festival, svolto il 25 e il 26 maggio alla Barona, che si inserisce all’interno di “Light up!”, il progetto per la promozione del volontariato giovanile attuato dall’assessorato alla Sicurezza, Coesione Sociale, Protezione Civile e Volontariato in collaborazione con Ciessevi Centro Servizi per il volontariato nella provincia di Milano. Granelli: “L’obiettivo è realizzare una piattaforma di orientamento dove i giovani che provano a mettersi a disposizione degli altri, anche solo per una volta, possano essere accompagnati a fare esperienze nelle associazioni. In questo modo i ragazzi diventano cittadini impegnati nel bene comune e le associazioni possono contare sull’innesto e la vitalità di nuovi volontari.” Illumina Milano! Accendi il Volontariato con Light up!

Le parole sono importanti, e sulla lingua ci giochiamo identità e cultura: a riprova il ricorso al Tar di un gruppo di docenti del Politecnico contro la decisione del Senato Accademico di adottare per alcuni corsi in via esclusiva la lingua inglese. Ricorso vinto. Protesta degli studenti. E’ per questo che per promuovere la solidarietà non troviamo altre espressioni che give o light up? Erano loro il target? Abbiamo perso le parole? Facciamo fatica a trovarle è indubbio. “Cuoco sociale” fa il verso ad “assistente sociale”, “Maggio sociale” si capisce poco, quale l’assonanza, il Maggio fiorentino?

La parole sono importanti, perché anche nominandole le cose cominciano ad esistere, l’immaginario collettivo a prendere coscienza della realtà che cambia. È una battaglia quella sul linguaggio ben nota alle donne, non è pretestuosa né superata, le parole non devono celare l’identità, e dire che sono asessuate è una posizione di comodo, per mantenerne una di potere.

“Chi parla male, pensa male, vive male: le parole sono importanti”. Soprattutto nel discorso pubblico. Prendiamo il mantra della partecipazione: i verbi sottesi sono ‘prendere la parola’, ‘ricevere ascolto’. E dall’istituzione ci si aspetta che ‘dia ascolto’ e insieme ‘risposte’. Stiamo parlando di un dialogo. Dove la politica individua la narrazione, il racconto della realtà. E la povertà retorica dei politici alla ribalta è correlata alla qualità della politica stessa, alla sua capacità di incidere sul reale, come ci ha fatto notare Michele Serra.

Cristina Comencini nella sua lettera a Repubblica, il 25 maggio, ci aiuta a trovare quelle giuste: “(…) La donna inglese ha parlato a lungo, guardando la violenza negli occhi dell’uomo che le stava davanti, trasformando altre possibili uccisioni in parole scambiate. Questa è la forza possibile delle donne, la grande opportunità per la società degli uomini di averle di fronte alla pari e di ascoltare le loro parole nuove. Bambini, severità, domande, ascolto, concretezza, coraggio, forza, ragionamento contro la paura e la violenza, tenerezza. (…) Le due donne inglesi, nell’emergenza di quegli attimi, hanno manifestato il meglio della loro storia, della loro cultura, della loro differenza. Hanno indicato la strada a tutti. Fatica la forza delle donne a farsi largo nella cultura, nei pensieri, nel modo di intendere la vita, eppure questa rivoluzione è a portata di mano, è vicina e non potrà essere fermata.”

 

Giulia Mattace Raso

 



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