16 gennaio 2013

LE GIOIOSE MANDRIE MILANESI


Folle. Si muovono per partecipare al Malpensa Party Day, per visitare Amore e Psiche a Palazzo Marino, o la mostra di Picasso: i numeri danno l’idea dei flussi, migrazioni interne alla città, gioiose mandrie milanesi. “Si attendevano 5.000 persone ma ne sono arrivate 10.000 alla festa organizzata dalla Sea a Malpensa per l’inaugurazione del terzo satellite, tanto che è andato in tilt il sistema delle navette interne. Il pubblico è stato attratto soprattutto dai giochi per bambini con Geronimo Stilton e dalla possibilità di visitare un aereo, il tutto con l’intrattenimento di Radio Deejay.”

Lunghe file sotto la pioggia, durante le feste, tra shopping natalizio e saldi di fine stagione per visitare Amore e Psiche, esposizione gratuita a Palazzo Marino dell’opera del Canova e di François Gérard: oltre 226 mila persone un mese e mezzo, circa 5mila al giorno. Picasso la mostra più visitata di Italia, 450mila visitatori calcolati a fine dicembre, e prolungata fino al 27 gennaio: stiamo parlando di 4.500 visitatori al giorno, paganti.

Cosa muove i milanesi? Semplicemente una proposta di intrattenimento per il tempo libero? È sufficiente la gratuità o la qualità dell’offerta culturale? Di certo un grosso investimento in comunicazione, eventi che non sono passati inosservati. Basti forse considerare gli attori coinvolti a fianco del Comune: Sea con Radio Deejay, Eni a Palazzo Marino, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE con il sostegno di Unipol a Palazzo Reale.

 

L’Area C compie oggi un anno ed è evidente che non ferma la transumanza in città. Anzi forse ci si sposta grazie proprio ai quei 13 milioni di euro di proventi reinvestiti in opere di mobilità sostenibile, al potenziamento di metropolitane, tram e autobus e all’attuazione della seconda fase del bike sharing milanese.

Declinare la mobilità sostenibile non è banale, non deve essere facile scegliere chi favorire. L’offerta è integrata (ma come sarebbe bello avere un’unica tessera per Atm, BikeMi e GuidaMi…) ma i destinatari mutevoli.

BikeMi è l’emblema del nuovo modo di muoversi in città, libertà di movimento nel rispetto dell’ambiente, una città a misura delle due ruote: “abbiamo già investito 20 milioni di euro che diventeranno opere di messa in sicurezza di corsie, piste e itinerari ciclabili tra il 2013 e il 2014”. Un modo per rendere la città attraente, bella da vivere, una città rivolta ai suoi giovani, anche se sul BikeMi i bambini non ce li porti, non sono previsti seggiolini, lo si usa con gran godimento solo in versione “single”.

E  per contro (contro?): la metropolitana, vanto cittadino su scala nazionale e le sue scale mobili, ferme. Poco meno di un quarto delle scale mobili esistenti ha superato il ciclo di vita utile, la difficoltà nel reperire pezzi di ricambio ostacola la rimessa in funzione. Le facciamo ripartire, investendo per la manutenzione e la sostituzione 5 milioni nel 2012 e 15 milioni per il 2013, ma gli ascensori no, quando sono rotti li lasciamo fermi. Non ci sono abbastanza soldi: eredità anche della gestione precedente e delle sue priorità. Gli anziani o le madri temerarie col passeggino sono i veri offesi: “le ripareranno quando ormai i miei figli saranno cresciuti…”, ma siamo un po’ tutti frustrati da questa sensazione di immobilismo che ci affligge nel ritrovare ogni giorno la catenella bianca e rossa a sbarrare il passaggio.

Giulia Mattace Raso

 

 



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