16 novembre 2009

I NUOVI POVERI DELL’URBANISTICA


Oggi uno Stato Civile ha l’obbligo di assicurare un servizio sanitario gratuito, esteso a tutti i cittadini (articolo 32 della Costituzione). Così come ha l’obbligo di garantire un servizio scolastico gratuito a favore di tutti i minorenni (articolo 33 della Costituzione). Avrebbe anche l’obbligo di far rispettare l’eguaglianza di fronte alla legge, valida per tutti, senza distinzioni sociali (articolo 3 della Costituzione). Ma se alcuni possono pagarsi l’avvocato e, altri no, quell’obbligo non è più rispettato, così come non verrebbe rispettata la tutela della salute se alcuni malati possono rimborsare il medico e altri no; né garantire il diritto all’istruzione se alcune famiglie possono sostenere i costi della scuola e altre no.

Oggi si stanno verificando innumerevoli casi d’ingiustizia urbanistica; e tuttavia le possibilità di impedire queste violazioni, a volte molto gravi, sono riservate solo a quanti hanno i mezzi economici per ricorrere alle prestazioni di un avvocato. Il gratuito patrocinio oggi, in realtà, non esiste; non esiste, di fatto, il difensore civico, pagato dallo Stato per proteggere il cittadino debole dalle ingiustizie che possono venirgli inflitte da Enti pubblici o privati.

A Milano si sono costituiti numerosi Comitati Volontari di cittadini, uniti per difendere i loro diritti dalle ripetute prepotenze commesse a loro danno da costruttori privati; e ufficialmente autorizzate dal Comune: altezze superiori a quelle consentite; volumetrie maggiori di quelle prescritte; aree verdi distrutte in spregio alle norme vigenti. Gli sforzi di chi tenta di arginare queste veri e proprie ingiustizie amministrative sono spesso destinati a fallire non per mancanza di coraggio, di energia, di volontà, ma soltanto per mancanza di danaro.

Le azioni legali, intentate da cittadini contro gli speculatori privati e contro gli Enti Pubblici che li spalleggiano, richiedono il concorso di avvocati esperti ed energici, e perciò costosi; del resto si sa quanto siano costosi gli avvocati di fama a cui si rivolgono gli imprenditori immobiliari. La maggior parte delle persone che aderiscono ai Comitati Volontari di protesta non posseggono i mezzi economici necessari a sostenere l’onorario di un professionista serio e preparato. Se la somma indispensabile non è raggiunta si è costretti a sospendere l’azione legale e rinunciare a far valere le proprie ragioni. L’ingiustizia vince e dilaga là dove la giustizia non è difesa e tutelata dallo Stato; dove lo Stato non è in grado di procurare a chi ne ha bisogno un valente difensore civico.

Dal momento che vige il principio del legittimo ricorso in giudizio per la difesa dei propri interessi (articolo 24 della Costituzione), è doveroso che ai non abbienti vengono assicurati i mezzi per esercitare tale ricorso. Non è una grave lacuna delle nostre istituzioni ignorare questo fondamentale principio giuridico? E tollerare che nessun partito politico, né di destra né di sinistra, s’impegni a farlo rispettare?

Jacopo Gardella



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