13 maggio 2015

UN LAVORO COMUNE DOPO IL NO DEFINITIVO DI PISAPIA


L’articolo di Giuseppe Longhi invita a riflettere su come realizzare un nuovo modello di leadership e propone quattro sfide tra le quali c’è anche quella di “Accettare che i cittadini abbiano identità e prospettive molto frammentate, e che solo una minoranza sia coinvolta nei processi politici, in quanto è diminuita la coscienza di classe, e con essa il baluardo della politica di massa …”.

03rinolfi18FBIl tema è delicato anche perché l’identità delle classi non è mai stata del tutto scontata. Anche negli anni in cui il conflitto sociale era più forte, l’identificazione in una visione del mondo in cui la propria classe potesse migliorare richiedeva continui risultati in termini di maggior reddito e sicurezza. Di qui passava il legame che univa i lavoratori alla propria formazione politica. Anche gli operai e gli impiegati più sindacalizzati guardavano sempre di buon occhio i vantaggi del mercato ed era l’esperienza collettiva del confronto sindacale a cementare la solidarietà necessaria per il cosiddetto “spirito di classe”. La società dei consumi si è diffusa anche grazie ai risultati ottenuti e quell’epoca di sviluppo economico, democratico e sociale è definitivamente terminata. Con la sua fine si sono inaridite anche le fonti ideologiche che fondavano i vecchi partiti.

Nuove forme di aggregazione sono nate catalizzate da leader che di volta in volta hanno colto uno specifico bisogno di cambiamento più sentito dai cittadini che dai vecchi partiti nazionali. Più valore ai territori, più libertà per l’attività privata autonoma, più contrasto al rischio di fallimento dello Stato, meno corruzione e sprechi, più trasparenza degli enti pubblici, sono condizioni di sopravvivenza di sistema e non implicano particolari visioni del mondo di carattere ideologico.

L’importanza dei tradizionali partiti nazionali è crollata, i votanti si sono ridotti quasi della metà mentre la funzione degli apparati politici è stata demolita dalla forza innovativa della televisione e di internet. La caduta del muro di Berlino e il nuovo assetto internazionale hanno ridotto drasticamente l’importanza di Roma e del mediterraneo mentre l’Europa stenta ancora a decollare. In questo contesto anche in Italia “… è diminuita la coscienza di classe, e con essa il baluardo della politica di massa …”.

Non a caso l’articolo citato fa riferimento sempre al binomio” città – cittadini” e non a “fabbrica – lavoratori”. Quasi a sottolineare che la città metropolitana è divenuta il nuovo sistema di produzione e consumo in cui la linea che separa i cittadini dalle élite divide l’asse del consumo di beni e opportunità, tra chi ne ha di meno e chi ne ha di più.

Per tutti il benessere di tutti gli attori però diventa sempre più importante il modo in cui è gestito il capitale comune della città le sue risorse attuali e potenziali. È da quel capitale che dipendono molte delle loro opportunità. L’attenzione va dunque sulle politiche amministrative gestite dalla burocrazia municipale e orientate dalle forze politiche locali in un’ottica funzionale a una crescente competizione metropolitana internazionale. Un’ottica totalmente differente dalla pura amministrazione del suolo pubblico e della sicurezza urbana che pure rimangono precondizioni essenziali.

Con la trasformazione della città ne esce potenziato il ruolo del primo cittadino la cui leadership non può più essere in alcun modo voce di “parte” né tantomeno condizionata da apparati politici non autoctoni. Questo tipo di leader non si avvale di un’ideologia oppositiva né di un’ottica centrata sulla dimensione nazionale. Deve essere per forza il leader di tutti gli abitanti e instaurare con loro un rapporto diretto se vuole mediare al meglio le spinte delle élite e dei gruppi di pressione locali e internazionali .

Ne deriva una leadership a cavallo tra la frammentazione necessaria per connettersi alle varietà delle posizioni locali dei cittadini e un agire strategico che sviluppa il livello competitivo del sistema città. Il sindaco ideale è il “figlio” che più riesce a interpretare la città e a spingerla nella giusta direzione in un mondo che sta correndo. Per svolgere un compito simile occorre però disporre di uno staff compatto e capace di superare le inevitabili resistenze degli apparati burocratici amministrativi e politici. Uno staff che ripropone in forma nuova la forma organizzata di partito. Come fare, se il cemento dell’ ideologia è sparito dai magazzini?

Non di un’ideologia ma di un comune sentire c’è bisogno comunque per qualsiasi comunità cittadina che non desideri il suo declino o la sua spaccatura. Il fuoco dell’attenzione va posto dunque sui tratti della genialità e sensibilità civica che distingue Milano dal resto delle metropoli italiane, europee e mondiali. Nel nostro caso si tratta di definire lo spirito più coerente con il carattere di macro impresa meneghina aperta di livello internazionale. Che questo spirito esista da sempre è evidente e l’affermazione di Giuliano Pisapia ne è stata il fenomeno recente più evidente.

L’aggregazione “arancione” che l’ha scelto è la stessa che ha riconquistato la Darsena e serenamente camminato con “Nessuno tocchi Milano”, un’aggregazione che va oltre gli schieramenti partitici nazionali anche nella loro più recente versione. Occorre dunque considerare seriamente Franco D’Alfonso quando ci parla di un “partito municipalista ambrosiano “che le dimissioni annunciate dal Sindaco sembrano rendere indispensabile”.

Imparare a camminare in questo nuovo contesto senza una leadership catalizzatrice come l’attuale non sarà impresa facile. Dopo il no definitivo del sindaco, possiamo incominciare a dichiararci disponibili per affrontare questo tema. In attesa che il dibattito si sviluppi ci auguriamo che una start up di giovani inventori riesca a clonare i tratti migliori del buon Pisapia, se poi la nuova release avesse qualche freccia in più al suo arco, sarebbe l’ideale.

 

Carlo Alberto Rinolfi



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti