13 novembre 2012

È VERO “CI SONO COMITATI E COMITATI”: RAGIONIAMONE


Ho molto apprezzato l’analisi chiara che Eleonora Poli (che non conosco) ha fatto sul numero 34 di ArcipelagoMilano e riprendo gli stessi punti da lei affrontati in “Ci sono comitati e comitati” – virgolettando alcune frasi, e non volendo distorcerne il significato, invito a rileggere il suo intervento.

Il Coordinamento Comitati Milanesi (CCM) aveva organizzato – il 26/9/2012 al teatro Elfo Puccini – un incontro pubblico al quale hanno preso parte i Rappresentanti di una trentina di Comitati e di Associazioni. L’obiettivo principale era di riprendere il contatto diretto con il Sindaco, dopo la splendida serata che avevamo organizzato con lui il 19 luglio 2011 a Figino, quando in un teatro affollatissimo il neo sindaco aveva ascoltato e risposto direttamente a una ventina di Comitati, alimentando le aspettative di quanti si impegnano da anni per affrontare più seriamente e con maggiore decisione diversi gravi problemi di una grande Città.

Paolo Limonta era presente il 26/9 scorso (come Responsabile dell’Ufficio per la Città) perché inviato dal Sindaco – impegnato quella sera in un Consiglio Comunale straordinario per decidere la vendita delle azioni SEA – a rappresentarlo, insieme con gli assessori Castellano, D’Alfonso e Granelli. Paolo, ben conosciuto da tutti anche perché già a fianco del Sindaco nell’incontro di Figino, è stato apprezzato non solo per il suo impegno, ma anche perché portatore di un’interessante proposta del Sindaco per affrontare meglio i problemi delle periferie.

Il CCM continua anche così a dare voce a molti Comitati, anche non associati al Coordinamento, che si ritrovano su obiettivi (risolvere i problemi) e metodo (doveroso collaborare – più o meno convinti e speranzosi – con ogni Amministrazione eletta per gestire la Città), perché aiutandosi si diventa più capaci di capire, proporre e agire. Il CCM è nato proprio per evitare che i problemi venissero risolti spostandoli da un quartiere all’altro!!

Il Coordinamento cerca di aiutare “chi si oppone alla costruzione del grattacielo a pochissimi metri da casa sua“, se, cercandone le radici profonde, si impegna per evitare che un scempio simile possa capitare a un sempre più alto numero di milanesi. Il Coordinamento cerca di aiutare gli abitanti di via Vetere a difendersi dalla Movida selvaggia perché documentano con impegno e intelligenza (foto, video, registrazioni del rumore) come il mancato rispetto delle regole stia minando alla base la convivenza sociale, quella che proprio la Giunta Pisapia dice di volere consolidare. Nessuno vuole “spegnere la città”, ma le zone franche della città stanno estendendosi, con danni enormi in tutti i campi (anche alla credibilità delle Istituzioni).

Eleonora Poli affronta la “incomunicabilità reciproca spesso non casuale” tra i ComitatixMilano e i comitati di Quartiere. * Perché i ComitatixMilano, nati in campagna elettorale, “da oltre un anno lavorano in più forme sul territorio per favorire e allargare la partecipazione e la condivisione del cambiamento” ma “non sono diventati una sorta di tramite tra tutte le realtà associative esistenti e l’amministrazione stessa“? * Perché “I comitati cittadini non pensano di poter trovare nei ComitatixMilano un alleato, un intermediario privilegiato attraverso cui rivolgere le proprie istanze al Sindaco e alla Giunta“?

Nessuna preclusione. I ComitatixMilano possono essere un interlocutore che mette in campo il proprio impegno alla pari con tutti gli altri per risolvere specifici problemi, senza essere obbligatoriamente “un tramite con il Sindaco e la Giunta“. Se nella sola via Padova si contano 70 associazioni e comitati (“segnale di ricchezza, sociale e culturale“, ma anche “dispersione di energie”), il problema vero di qualunque Amministrazione diventa quello di come rapportarsi per <aiutarli, servirli> ottenendo così vantaggi per tutti (e non di come <aggregarli, servirsene>, anche se a fin di bene!).

Chi opera nei quartieri sacrificando da molti anni il proprio tempo, tiene la porta spalancata a tutti quelli che potrebbero dare una mano. Molti sarebbero ben felici di farsi sostituire da altri ancora più capaci di ottenere risultati concreti; purché queste nuove forze non vanifichino il rapporto con tutti gli abitanti di quel quartiere. Nel CCM ognuno adotta un approccio solo pragmatico ai problemi del territorio in cui vive; ognuno è disposto, indipendentemente dalle proprie simpatie politiche, a collaborare con gli altri, se verifica che non si muovono per secondi fini.

Molto si è fatto, ma ancora di più resta da fare. Per rendere più facile ed evidente questo cambio di passo, potremmo utilizzare molti strumenti nuovi (a cominciare da quelli informatici) di cui tutti siamo carenti. Parliamone e sperimentiamoli. Grazie anticipato per chi vorrà contribuire al dibattito permettendoci di fare concreti e rapidi passi avanti.

 

Salvatore Crapanzano*

 

*presidente Coordinamento Comitati Milanesi



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