16 maggio 2017

20 MAGGIO INSIEME SENZA MURI, LA MOBILITAZIONE A MILANO

Appuntamento alle 14.30 a Porta Venezia


Milano il 20 maggio sarà attraversata da una mobilitazione festosa e popolare. Una mobilitazione carica di speranza. La speranza di chi crede nel valore del rispetto delle differenze culturali ed etniche. La speranza di chi ritiene che la società plurale sia un’occasione di crescita per tutti e che la logica dei muri che fomentano la paura debba essere sconfitta dalle scelte che pongono al centro la forza dell’integrazione e della convivenza “.

02pistillo18FBComincia così l’appello di convocazione della marcia che si terrà a Milano il 20 maggio contro tutti i muri e per una società aperta e plurale. Milano raccoglie idealmente il testimone dopo la grande marcia per l’accoglienza di Barcellona di febbraio scorso e rilancia il messaggio, con la consapevolezza che solo una manifestazione massiccia, plurale e aperta a tutti possa avere la forza di mettere al centro del dibattito pubblico una narrazione dei fenomeni migratori, della cultura del rispetto e della differenza, delle sfide ma anche della forza delle società plurali diversa da quella cupa a cui purtroppo siamo abituati.

In quest’ottica, l’appello (insieme ai firmatari e alle organizzazioni che hanno aderito fino a ora) è un minimo comune denominatore che tiene tutti insieme, una cornice nella quale ciascuno è libero di portare precisazioni e specificità.

Quando a febbraio, su proposta dell’Assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino che per primo ha lanciato l’idea, un gruppetto di volontari di varia provenienza si è messo all’opera, eravamo tutti un po’ timorosi dall’idea che fosse difficile lanciare una mobilitazione “a freddo”, senza che ci fosse un fatto di cronaca che scatenasse una partecipazione emotiva.

Niente di più sbagliato. Abbiamo visto la partecipazione crescere di giorno in giorno in numerosità e trasversalità. Con nostro grande stupore abbiamo registrato le adesioni di mondi all’apparenza tra loro lontanissimi: dalle associazioni di migranti alle associazioni LGBT, dalle organizzazioni del terzo settore agli amministratori comunali, dalle scuole al mondo del lavoro, da personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo agli scout, dalle realtà organizzate a tantissime persone singole che sentono la necessità non solo di esserci e partecipare alla marcia, ma di ribadirlo compilando il form per le adesioni.

Non solo da Milano, ma da tutta Italia. Tutti uniti dalla consapevolezza che la società plurale, con tutte le sfide che comporta, con la costruzione di una convivenza che, in assenza di una regia centrale, troppo spesso viene delegata alle comunità locali (le scuole, i comuni, le organizzazioni, etc.), nei fatti esiste già. Tutti uniti dalla consapevolezza che non esistono diritti in contrapposizione tra loro ma che i diritti, se non sono universali, diventano privilegi.

E come un fiume in piena stanno arrivando comunicazioni di bus che si organizzano per venire a Milano, di cori che si auto-organizzano tra loro per cantare tutti insieme, di gruppi che stanno pensando a performance e coreografie, di persone che stanno stampando magliette ad hoc, di chi sta pensando all’intrattenimento per i bambini (che apriranno il corteo), in uno scoppio di creatività e voglia di partecipare.

L’impressione che abbiamo nel registrare tutte queste adesioni è che questa marcia sia non solo giusta, ma necessaria. Che tantissimi stessero solo aspettando il là per mettersi in gioco e partecipare. Che ci sia una maggioranza silenziosa, che non urla e non fa blocchi stradali all’arrivo dei profughi, che nel ritrovarsi non più come individuo isolato ma come parte di un movimento ampio trovi la forza di farsi ascoltare.

Non sappiamo cosa succederà dal 21 maggio: tutto dipenderà da quanto saremo capaci di non disperdere questo patrimonio, da quanto saremo capaci di tenere alta l’attenzione su questi mondi compositi e variegati, da quanto riusciremo a tenere in piedi questa rete che va costruendosi.

Ma di una cosa siamo certi: il 20 maggio il rumore della foresta che cresce sarà molto più forte di quello dell’albero che cade. Vi aspettiamo tutti in Piazza Oberdan a Milano!

Daniela Pistillo

Comitato promotore “20 maggio – Insieme senza muri”



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