24 gennaio 2017

LE CASCINE A MILANO: UNA RISORSA DA VALORIZZARE

Una parte importante della storia della nostra comunità urbana


A Milano ci sono 58 cascine di proprietà comunale, spesso di antica edificazione e collocate in luoghi geograficamente molto belli della nostra città. Grazie anche all’Associazione Cascine Milano che opera dal 2009, il pubblico ha avuto modo, negli ultimi anni, di conoscere e apprezzare queste realtà rurali che, fino a poco tempo fa, erano in stato di abbandono.

09livigni03FBL’Associazione ha promosso iniziative ed eventi per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questo patrimonio dimenticato e ha favorito e sviluppato relazioni con e tra le associazioni del territorio per un processo di riqualificazione architettonica e funzionale delle cascine di Milano.

Due esempi virtuosi su tutti, molto noti in questi ultimi anni.

Cascina Triulza, collocata in area antistante ad Expo 2015, ha rappresentato un’esperienza unica che ha visto la società civile protagonista di dibattiti, eventi e momenti di riflessione. La Cascina, infatti, ristrutturata per l’occasione, è stata tra le anime più importanti di Expo Milano 2015, un vero e proprio padiglione dedicato al terzo settore – realtà dell’associazionismo, della cooperazione, della promozione sociale, culturale e ambientale, del volontariato, della finanza etica – in cui si sono svolti incontri e dibattiti sul tema. Ancora oggi, grazie alla Fondazione Triulza, è un punto di riferimento culturale molto importante per la città.

Altro esempio di positiva ristrutturazione di cascine a Milano è quello di Cascina Cuccagna, un edificio settecentesco in zona viale Umbria che è stato recuperato dall’Associazione Consorzio Cascina Cuccagna. Nella Cascina è presente un bar e ristorante, progettati e gestiti dall’Associazione e molto apprezzati dal pubblico, in cui è privilegiato l’utilizzo di prodotti a chilometro zero e di stagione, un ostello, un’agenzia di viaggi nella natura, una fioreria, una ciclofficina, una falegnameria, un mercato contadino che ogni martedì pomeriggio anima le corti della cascina. Nell’area eventi si tengono di giorno in giorno iniziative diverse: corsi, sportelli gratuiti per i cittadini, mercati d’artigianato, degustazioni di prodotti, incontri pubblici, mostre e altri eventi dedicati all’alimentazione, a produzioni e consumi consapevoli, al riuso e al riciclo, alla riscoperta di saperi, del territorio e delle sue risorse.

Molte cascine, soprattutto nel primo hinterland, sono anche utilizzate come sede dalle associazioni del volontariato laico e cattolico e alcune mantengono un rapporto diretto con la coltivazione della terra. Altre ancora ospitano operatori nel settore della formazione e dei servizi. Ma alcune versano ancora in uno stato di semi-abbandono e di sottoutilizzo e aspettano da anni di essere recuperate e valorizzate.

Le cascine comunali non rappresentano solo una risorsa formidabile di spazi da recuperare alla vita quotidiana, ma sono soprattutto una parte importante della storia della nostra comunità urbana. Una storia che racconta di famiglie legate alla terra, di comunità di cittadini che hanno vissuto con disagi e sacrifici gli anni dell’urbanizzazione, di antiche abitudini di ospitalità e accoglienza perse nel tempo insieme con il degrado delle strutture edilizie che le ospitavano. È proprio per valorizzare queste realtà rurali che il Comune di Milano ha messo a bando alcune Cascine, garantendo un diritto di superficie di lungo periodo all’ente che voglia prendere in gestione l’edificio e ogni pertinenza, contribuendo anche alla ristrutturazione.

Le attività previste per il futuro delle Cascine di Milano comprendono funzioni prettamente agricole (in sintonia con un’agricoltura di prossimità che non offra solo beni alimentari, ma anche formazione professionale, sbocchi sul mercato del lavoro, educazione dei bambini), funzioni legate all’ospitalità e all’accoglienza (bed and breakfast, ostelli, residence per studenti …) e naturalmente attività legate al volontariato e all’impresa sociale nel territorio, che già oggi trovano nella cascine un ambito privilegiato di espressione.

Alcuni progetti sono già partiti da qualche tempo e si vedranno i frutti nei prossimi anni. Cascina Monluè, già nota ai milanesi, verrà trasformata in luogo per attività socio-culturali, con strutture di accoglienza e ristoro, laboratori e orti; Cascina San Bernardo, immersa nel Parco della Vettabbia, sarà una fattoria e un luogo di formazione culturale; Cascina Sant’Ambrogio sarà teatro di iniziative culturali e sociali, orti urbani condivisi, laboratori e mercati agricoli, ospitalità e progetti sociali. Infine, Casa Chiaravalle, il più grande bene confiscato alla criminalità organizzata a Milano, diventerà un pensionato per famiglie senza casa e un luogo per iniziative socioculturali di promozione della legalità.

Per sostenere questi progetti e far sì che divengano realtà vive occorrono fondi e spesso le associazioni che gestiscono gli edifici non hanno grandi mezzi economici. Occorre, quindi, che sia gli investitori privati sia il pubblico, per quanto possibile, aiutino concretamente il mondo dell’associazionismo, consentendo di valorizzare un patrimonio storico e culturale della nostra città che potrà dare molti frutti in futuro.

 

Ilaria Li Vigni

 

 

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti