29 maggio 2012

Scrivono vari 30.05.2012


Scrive Chiara Pellicciari a Diego Corrado e Gaetano Nicosia – Ringrazio per questo articolo che penso sia una goccia nel mare dell’impotenza e non tanto dell’indifferenza di noi cittadini. (Non è il nostro voto, il voto di noi cittadini, che ha permesso il cambio di governo di questa città). Ma il nuovo vento della politica sembra piuttosto debole, un impercettibile refolo davanti al desolante obbrobrio degli edifici in stato di abbandono. Centro e periferie deturpati da palazzi e grattacieli fatiscenti, da vetri rotti e saracinesche abbassate di esercizi commerciali andati in malora da tempo immemore, ben prima della crisi economica che stiamo vivendo in questi anni.

In campagna elettorale sembrava che i politici portati dal vento nuovo non fossero ciechi ma vedessero, come vediamo noi, il degrado e che stabilire nuove regole (es: tassare i proprietari irresponsabili che non prendendosi cura dei loro beni non solo deturpano la città ma mettono a serio rischio l’incolumità dei cittadini) per il rispetto del bene comune potesse diventare una priorità. Il Comune sembra avere altre priorità perciò, il bene comune, come sempre, può aspettare.

 

Scrive Giuseppe Vasta ad ArcipelagoMilano – Mi piacerebbe sapere quali sono le altre esperienze in città italiane di perequazione “libera e sconfinata” sul modello di Milano, a cui fa riferimento l’Assessore De Cesaris nella sua risposta a M. C. Gibelli. Esempi di perequazione di comparto se ne conoscono da decenni, ma anche di perequazioni estese a tutte le aree a standard, con definizione però delle possibili aree di “atterraggio” o di criteri di trasferimento (con esiti più o meno felici). Perequazioni come quella proposta ora a Milano, prive di criteri o di aree definite, in verità non ne ho mai viste. Conosco però solo un centinaio di piani regolatori e le norme urbanistiche di solo quattro o cinque Regioni, per cui può darsi benissimo che sia ignoranza mia. Sarebbe quindi molto ineteressante sapere quali sono le esperienze di perequazione indifferenziata che hanno convinto l’Assessore ad applicare lo strumento in questa forma anche a Milano.



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