30 aprile 2012

cinema


DIAZ – NON PULIRE QUESTO SANGUE

di Daniele Vicari [Italia, 2012. 120’]

con Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini

 

Una bottiglia volteggia nel cielo di Genova.

Daniele Vicari, regista di Diaz – Non pulire questo sangue, sceglie di omaggiare il Kubrick di 2001: Odissea nello spazio utilizzando questo comune oggetto come simbolo dell’innegabile involuzione e regressione dell’essere umano. L’incosciente lancio della bottiglia diventa il pretesto del massacro che Amnesty International ha definito “la più grande sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

Tra le strade di una Genova blindata, la violenza e la guerrilla scatenata da alcuni estremisti hanno contaminato e distorto l’energia di una manifestazione pacifica. I colpevoli scappano, si nascondono, lasciano il social forum prima della fine. In città resta la maggioranza che ha scelto di esprimere le proprie opinioni con la forza della non violenza.

La necessità delle forze dell’ordine di trovare un capro espiatorio è inspiegabile tanto quanto la feroce irruzione nella scuola dormitorio. Un esercito di uomini in divisa si getta con ferocia sulle 93 persone che avevano scelto la scuola come rifugio per la notte. Un abuso di potere che non si ferma di fronte alle mani alzate di ragazze, uomini e anziani, tutti travolti da questa ondata di barbarie. Il rumore lacerante di manganelli blocca il respiro allo spettatore immedesimatosi inevitabilmente negli incolpevoli protagonisti.

Daniele Vicari ha avuto il coraggio di volerci raccontare una delle notti più buie della storia italiana recente. La sua tenacia gli ha permesso di non demordere di fronte alla fuga repentina dei finanziatori. Il regista ha ricostruito un intero quartiere di Genova a Bucarest. È riuscito a dar vita con un tocco lucido e imparziale a quei tragici momenti di follia e ferocia in cui il garante della giustizia e della democrazia si è posto sullo stesso piano di coloro che avrebbe dovuto legalmente fermare e perseguire.

“Don’t clean up this blood” (letteralmente “Non pulire questo sangue”) è il grido d’aiuto di una ragazza che ha paura che la violenza subita venga pulita e cancellata. Daniele Vicari, con Diaz, ha il merito di aver portato questo sangue innocente nuovamente alla luce.

Marco Santarpia

In sala a Milano: Apollo, Anteo, Colosseo, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas Certosa

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org



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