3 aprile 2012

LIBERALASEDIA NELL’EX “BOSCO DI GIOIA”


Ho partecipato alla iniziativa Liberalasedia in Piazza Lombardia sabato 31 marzo. È stato emozionante ritrovarmi dove c’era il Bosco di Gioia insieme a tanti amici. L’ultima volta era il 28 dicembre 2005 quando mi arrampicai su un faggio del Bosco per impedire il taglio di 200 alberi e il trasloco dei sei più grandi dell’ex Vivaio Fumagalli per avviare il cantiere della nuova sede della Regione. Dario Fo e Milly Moratti mi avevano portato vino e the per rifocillarmi durante le cinque ore che avevo passato al freddo sotto la neve. Poi ero sceso per evitare che la Polizia mi tirasse giù e il faggio era stato trasportato alcuni giorni dopo in Largo De Benedetti dove è sopravvissuto fino al settembre 2010 quando è morto per la mancanza di innaffiamento.

La volta precedente era il 10 dicembre 2005 quando avevo organizzato un raduno in occasione dell’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo per chiedere al Governo di istituire il 10 dicembre come Giornata Nazionale per i diritti di tutti, dalle persone agli animali alle piante. Avevamo formato un cerchio promettendo di salvare il Bosco dalla distruzione.

Ancora prima ero entrato nel Bosco il 17 novembre perché avevo trovato il lucchetto aperto e l’avevo percorso tutto in bicicletta lungo il vialetto centrale scattando bellissime foto degli alberi con i colori dell’autunno. Nell’aprile 2005 Rocco Tanica del gruppo Elio e le storie tese e Paolo Macchi avevano digiunato a lungo per salvare il Bosco e il Comitato Giardino in Gioia aveva raccolto 20.000 firme a favore del mantenimento del bosco, ma senza risultati. Dopo il taglio, nel maggio 2006 sono ancora entrato nell’area dove c’era il Bosco per piantare dietro il cancello su via Melchiorre Gioia 39 un piccolo ippocastano, che è durato poco perché il cantiere era già iniziato.

Formigoni si era impegnato con i cittadini del quartiere a salvare una magnolia e un faggio rosso lungo via Algarotti e a creare un giardino d’inverno nella Piazza Lombardia. La magnolia è sopravvissuta, il faggio è morto nel 2009, sostituito da un piccolo faggio, mentre il giardino d’inverno non è mai stato realizzato e la Piazza Lombardia è tristemente senza piante. Qualche albero è stato piantato lungo viale Restelli sopra i parcheggi sotterranei, a ricordare i vari ambienti della Lombardia, il verde pensile sopra il tetto degli edifici di dieci piani non è stato realizzato, torreggia un eliporto poco utilizzato per fortuna dei residenti dei palazzi intorno.

Il Palazzo Lombardia, costato 400 milioni di euro, è stato costruito sull’area dell’ex Vivaio Fumagalli, donato da Giuditta Sommaruga alla sua morte nel 1964 all’Ospedale Maggiore di Milano “per destinarlo a scopi ospedalieri per lenire le sofferenze dell’umanità e intestarlo in memoria della madre Emilia Longone Sommaruga.” (dal testamento). Nel 1989 l’ospedale l’aveva venduta all’asta alla Cogefar Torno che poi l’ha venduta alla Regione Lombardia.

Ora mi auguro e farò di tutto perché alle prossime elezioni Formigoni non sia più rieletto e vinca il centrosinistra. Sarà una grande festa e potremo creare un giardino d’inverno nella Piazza Lombardia e intitolare il palazzo a Emilia Longone Sommaruga, anche se non è un ospedale. In fondo la Regione controlla tutta la Sanità della Lombardia.

 

Michele Sacerdoti

 

 La storia del Bosco di Gioia, le immagini prima e dopo il taglio e i quadri di Dario Fo sono sul sito http://www.msacerdoti.it/bosco

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti