24 gennaio 2012

CENSORI E CENSITI


Si apre una scheda e si è dentro una famiglia. Quella dei precisi è un sollievo, perché scrivono dentro le caselle, fanno il 4 aperto, come richiesto dalle Istruzioni, e rispondono al necessario. Altre famiglie di buona volontà rivelano al contrario lo smarrimento tra rimandi e parole incomprensibili – “dimorava“, “percettore”, “anagrafe” – che non stanno nei dizionari delle persone semplici e nemmeno in quelli dei filippini o dei cinesi. La terza famiglia – tipo traccia croci impresentabili, si dimentica la data del matrimonio e l’indirizzo della scuola del figlio: con grafia sgangherata il capo – famiglia dichiara l’insofferenza al Censimento e moltiplica il lavoro dei Rilevatori del Comune.

La scrittura indecisa degli anziani rimanda a immagini ancora più intime, che provengono da una città formata da un centro che gode dell’attenzione di tutti e da periferie dai nomi poco usati, frequentate solamente da chi vi abita. Le schede che arrivano dai caseggiati dell’anello più esterno di Milano lasciano intravedere appartamenti modesti, il tinello e la tavola in cui si è fatto spazio per compilare il modulo, la pensione e il telefono che non squilla. Vedovi e singoli sono la maggioranza dei milanesi. Milano è città di anziani, soli, al massimo in coppia, perché i figli sono via o non ci sono proprio. Al telefono risponde la moglie e quando ti presenti “Comune di Milano – ufficio Censimento” passa l’incombenza di un chiarimento al marito, a cui sono demandate le funzioni rappresentative di casa.

Gli anziani di Milano sono gli ultimi a testimoniare migrazioni da secolo scorso, originate dal Sud o da un paese del Veneto preindustriale. Dichiarano titoli di studio leggeri, ma hanno compilato i quattro fogli con maggiore attenzione di chi ha fatto scuole altolocate. A chi è in pensione non si concede di raccontare il passato e la scheda invita a dichiarare “Non studio, non lavoro e non frequento corsi di studio“, ma chi ha lavorato una vita spesso non ci sta a tacere le ore e i giorni passati in fabbrica o in ufficio. La scheda si riempie allora di crocette eccedenti, che il lettore digitale fingerà di non vedere, cancellando implacabile il passato.

Milano ha poco più di un milione e trecentomila abitanti; le famiglie sono 735.000 con una media di 1,8 componenti. Famiglie piccole confermate dai numeri. Anche i milanesi giovani che formano una famiglia sono in maggioranza singoli o coppie senza figli (per la statistica anche una persona che vive sola forma una famiglia, un principio oscuro per chi ricorda nuclei parentali d’altri tempi): le schede compilate dai giovani parlano di piccoli appartamenti, di titoli di studio elevati e di professioni terziarie. Quanto ai redditi, chissà… S’intuiscono quelli di chi dichiara appartamenti di centinaia di metri quadri, magari in una via di prestigio del centro.

Gli stranieri formano una parte consistente della popolazione: per trovare le famiglie numerose bisogna parlare di Egitto, Cina o Sri Lanka, ma tra gli stranieri non mancano i “singoli”, che per lo più coabitano tra di loro. Le famiglie dei paesi lontani sono le più ricche di bambini, che rimarranno stranieri chissà per quanto, malgrado dichiarino la frequenza alle stesse scuole o agli asili dei nostri. Quando si telefona alla mamma o al papà per una crocetta al posto sbagliato, chiedono scusa con umiltà e si affrettano a correggere, perché il Censimento è la dichiarazione della loro esistenza: la cortesia con cui si esprimono rivela il desiderio di esserci e il timore di scomparire.

Il Censimento continua. Oltre la revisione delle schede, gli uffici del Comune accolgono chi non ha ricevuto la propria e chi non è in grado di orientarsi tra le domande. Tra giorni si andrà nelle case a cercare gli smemorati e chi c’è, ma ancora non risulta.

Giovanni Silvera*

 

*rilevatore

I “Rilevatori” del Censimento stanno concludendo la revisione delle schede consegnate per posta. A questa prima operazione di trattamento dei dati ne seguiranno altre, per un tempo che in una grande città come Milano si allungherà fino a primavera.



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