28 giugno 2017
Scrive Giuseppe Totaro sulle periferie – Egregia Chiara Ponzini, ho letto con interesse il suo articolo Grandi eventi e periferie del 20 giugno. Lei dice: “Il vero obiettivo di Milano è ridurre la distanza centro-periferie”. Sì, ma come? con interventi di riparazione e riqualificazione? Non credo proprio. Come si fa a riparare e a riqualificare quelle torri mostruose di 16 piani di cemento grigio progettate da professionisti della bruttezza. Solo tra piazza Angilberto e San Dionigi ci sono 6 palazzoni di cemento che nonostante il verde intorno sono sempre un pugno nello stomaco per quanto sono brutti fuori e dentro. Coloro che ci abitano sono degli eroi per capacità di sopportazione, adattamento e carica umana. In quei palazzoni ci sono delle importanti potenzialità umane per la città, ma occorre dar loro l’opportunità di vivere in case dignitose, l’unica e vera soluzione è abbattere i mostri e ricostruirli daccapo con i professionisti della bellezza – se ce ne sono in giro – solo così si riduce la distanza centro-periferie, solo così Milano sarà all’altezza della competizione internazionale diventando modello per altre città che hanno quei mostri nelle periferie.