11 settembre 2012
Il nostro interlocutore condivide da dieci anni l’avventura del Comitato di Lettura e si dedica a leggere opere prime inedite di narrativa alla ricerca di talenti ancora sconosciuti ai potenziali editori e al grande pubblico. Grazie a lui entriamo nel back stage di un premio letterario prestigioso come il Premio Calvino, fondato a Torino poco dopo la morte dello scrittore, per iniziativa di un manipolo di amici desiderosi di dare continuità nel tempo al ruolo di talent-scout di nuovi autori che tanto gli stava a cuore (1).
Negli anni il fiuto dei selettori e delle personalità del mondo letterario che compongono la Giuria ha portato a scovare narratori di qualità e a lanciare bestseller, come La vita accanto di Mariapia Veladiano, che ha capito che il suo romanzo avrebbe potuto arrivare al pubblico e alla critica proprio quando le è stata restituita dalla Giuria una lettura diversa dalle sue intenzioni di scrittura.
Con Malacrianza Giovanni Greco ha portato in scena storie di bambine e bambini ‘cattivi’, dispersi agli angoli del mondo e conosciuti attraverso la straordinaria esperienza del teatro come gioco; senza immedesimazione pietosa, né idealizzazione dell’infanzia è riuscito a raccontare dal punto di vista dei bambini storie di maltrattamento, violenza e abuso che non vorremmo mai leggere.
L’ultimo premio, il venticinquesimo, è andato all’agente di polizia Riccardo Gazzaniga, che in A viso coperto si fa interprete coraggioso dell’incontro – scontro tra il mondo delle forze dell’ordine e quello degli ultrà.
Anche il nostro Lettore di opere prime ha la passione per la scrittura fin dall’infanzia e non si è fatto disincentivare dalla prima reazione paterna, quando a sedici anni il padre fece finire nella carta straccia un suo racconto demenziale di cui era orgoglioso. Chimico di professione, ma lettore e scrittore nel DNA e chimico della parola alla ricerca di combinazioni lessicali che arrivino a toccare i sensi del lettore, Massimo Tallone è un esempio di come passione per formule scientifiche e formule espressive ricercate, efficaci ed evocative possano tranquillamente convivere.
Maratoneta della scrittura, come lui stesso ama definirsi, brillante affabulatore, ha riempito quotidianamente taccuini di note, di curiosità, di dettagli e di spunti che ritroviamo nei suoi romanzi gialli ambientati a Torino. Uno ogni anno per la gioia di lettori che si sono affezionati alle avventure dell’investigatore Cardo.
Ogni anno a settembre riprende la lettura dei manoscritti, alcune centinaia, ripartiti tra i Lettori nel numero di dieci o quindici a testa; comincia la lettura in solitaria, la compilazione meticolosa delle griglie analitiche, lo scambio dei manoscritti, le discussioni conviviali anche fino a tarda notte per dar conto del proprio giudizio di merito e arrivare a selezionare una dozzina di testi finalisti da affidare prima ai palati sopraffini dei Giurati, ogni anno diversi, e poi ai torchi di case editrici coraggiose, storiche o pionieristiche.
Il Comitato è fatto
da eroi e eroine che leggono volontariamente, senza scopo di lucro e in piena autonomia di giudizio, con rigore fanno schede e si confrontano con passione. Grazie a loro si apre la porta a nuove tendenze di scrittura. Chi è appassionato di scrittura può cominciare a pensare all’appuntamento di aprile 2013 a Torino per la premiazione non solo del vincitore, ma, idealmente, di tutti coloro che hanno inviato il proprio manoscritto.
Rita Bramante