11 febbraio 2009

PALAZZO MORATTI


In una fredda mattinata di dicembre mi sono messo in coda per entrare a Palazzo Marino, dove nella Sala dell’Alessi era esposta la Vocazione di San Paolo del Caravaggio.Trovandomi a Roma nelle vacanze natalizie, mi sono messo egualmente in coda davanti a Montecitorio per poter ammirare il Crocefisso attribuito all’attività giovanile di Michelangelo.L’una e l’altra volta mi sono soffermato a riflettere sull’insolita collocazione delle due opere.Perché il Comune di Milano, a cui non mancano prestigiosi musei civici, ha preferito esporre questa meravigliosa pala del Caravaggio nel Palazzo Comunale?E perché il Presidente della Camera dei Deputati non ha scelto per la sua iniziativa una sede museale fra le tante che lo Stato possiede a Roma?Perché Letizia Moratti, Sindaco di Milano, non ha colto l’opportunità, davvero straordinaria, di valorizzare i musei civici, richiamandovi quella folla immensa che si è invece riversata su Palazzo Marino?Probabilmente la risposta sta nel fatto che, altrove, l’iniziativa sarebbe forse apparsa meno sua e Lei non avrebbe potuto giocare quel ruolo di grande dame della Città che invece si era proposta.Ma non ha capito il Sindaco di Milano che i musei civici sono cosa sua? E che lo stato in cui versano dipende dalla sua amministrazione? Perché non ha colto l’occasione per mostrare un segno d’interesse per queste realtà trascurate, mal governate e forse anche un poco abbandonate al loro destino?Letizia Moratti crede nelle inaugurazioni, nelle quali fa sfoggio di consapevolezza culturale, ma ignora la situazione dei musei milanesi, per i quali non sembra far nulla.Lo sa la Signora, tanto per semplificare, che le Civiche Raccolte d’Arte sono prive di un Direttore?Che Palazzo Reale è nella stessa situazione?Milano non è città d’arte, è vero, ma ha un patrimonio immenso che potrebbe essere valorizzato da una politica culturale di cui Lei, primo cittadino, deve farsi responsabile, anche tramite l’Assessore alla Cultura, purché questi non si limiti agli eventi, ma si preoccupi davvero dei valori in gioco.E che dire del Presidente della Camera? Un altro caso di personalizzazione della cultura e di grave trascuratezza delle potenzialità mussali. Ma, si potrebbe obiettare, al Presidente della Camera non competono responsabilità culturali.Ma allora perché organizza un’esposizione come quella, per altro mirabile, del Crocefisso?Anche Lui cerca un suo spazio mediatico nell’ambito culturale, che evidentemente garantisce buoni ritorni d’immagine. Persino il Papa si è sentito in dovere di recarsi a Montecitorio!Brutta cosa quando le istituzioni fanno un lavoro non proprio. Brutta epoca quella in cui la cultura serve all’immagine.Quale sarà il futuro dei nostri musei, se le più alte autorità non s’impegnano per salvarli dal degrado in cui versano?Ma in questa situazione così triste un plauso al Ministro dei Beni Culturali che, nominando il manager proveniente dalla Mc Donald alla direzione centrale dei musei (o a carica analoga), ha chiaramente lasciato intendere che non vi sono, per tale incarico, in Italia personalità provenienti dal mondo dei musei idonee, capaci, adatte. Un plauso perché ha ragione, visto che nessuno dei vari direttori italiani si è preoccupato di dichiarare il suo dissenso da quest’uso improprio delle istituzioni.Adesso abbiamo due sedi espositive nuove: Palazzo Marino e Montecitorio.Avanti, Sindaci! L’arte (purché si configuri come un evento) vi ripagherà degli insuccessi nella raccolta differenziata, nell’urbanistica, nel verde e, in generale, nella pubblica amministrazione.

Carneade



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