8 febbraio 2011

LETIZIA MORATTI. NUTRIRE IL PIANETA E SOFFOCARE I MILANESI


Umberto Eco sabato pomeriggio al Palavobis ha chiesto alla platea se fosse giusto essere governati da uno schizofrenico. La stessa domanda ce la possiamo fare noi milanesi. È giusto avere un sindaco schizofrenico e soprattutto è giusto che si ricandidi? Giusto di certo no, possibile sì. Dall’inizio dell’anno abbiamo ampiamente superato il numero di giornate per le quali è consentito dalla normativa europea il superamento dei limiti d’inquinamento ma addirittura abbiamo raggiunto dosi d’inquinanti più che doppie di quelle consentite. Naturalmente gli interventi occasionali – limitazione del traffico domenicale – non hanno avuto alcun effetto e d’interventi strutturali non se ne parla proprio. Patetica la grida manzoniana di abbassare di un grado o due il riscaldamento domestico – impossibile controllare e sanzionare – e impossibile battere le lobbies che non vogliono sentir parlare di orari di carico o scarico. Nessuna concertazione con i Comuni dell’area. Niente.

Eppure la nostra sindaca non apre manifestazione o convegno, non pronuncia discorso senza raccontarci favole belle e senza accreditarsi meriti amministrativi tra i quali quello di aver ridotto l’inquinamento dell’aria in città. Ma, ben sapendo come stanno realmente le cose, brinda all’approvazione del nuovo PGT di Milano che non solo non prevede alcun provvedimento urbanistico per contenere l’inquinamento, ma dà la sua materna benedizione all’idea di un forsennato aumento della popolazione e facendo notare, a sua gloria, che quest’aumento lo si otterrebbe con “densificazione” della città esistente.

Proviamo a mettere un po’ di ordine. Una delle norme universalmente note agli ambientalisti dice che uno degli strumenti per salvarci dagli effetti dell’inquinamento è la diluizione: abbassare il livello di concentrazione. Teniamo anche conto dell’infelice posizione di Milano dal punto di vista climatico: sta in un’area a bassissima circolazione di aria e scarsa ventilazione, un luogo divenuto climaticamente inadatto a una città moderna. Teniamo comunque conto che non esiste alcun insediamento urbano che non produca inquinamento nonostante le più avanzate tecnologie. Mettendo insieme tutto questo voi avreste il coraggio di proporre che a partire da domani qui si faccia di tutto per attrarre nuova popolazione? Sostereste dignitosamente che Milano deve crescere? Sosterreste che questa crescita, nonostante la bugia palese di ridurre le superfici costruite, abbia senso? Questo è il trionfo dell’incosciente stupidità del PGT, il maleodorante fiore all’occhiello col quale Letizia Moratti si ripresenta a noi.

Siamo dunque i nemici giurati della crescita, i propugnatori del pauperismo urbano, nemici dello sviluppo? No. Vogliamo solo una crescita commisurata ai reali bisogni, commisurata alla domanda reale, attenta al riuso e soprattutto non milanocentrica. Vorremmo parlare di crescita diffusa su di un territorio più ampio fatto di una rete di poli che sopportino una ragionevole concentrazione edilizia e che non veda tutta la vita di un’intera regione governata dagli interessi immobiliari. Non credo che sia domandare troppo, come non credo che sia impossibile ragionare a un livello che vada di là dai confini comunali di Milano. Vorremmo da ultimo ricordare a chi bada solo al denaro che anche da questo punto di vista i costi d’infrastrutturazione e gestione dei servizi schizzano in su quando si superano soglie ben definite di densità urbana: costa meno far funzionare quattro città da 300.000 abitanti che una da 1.200.000. Un’ultima domanda. Perché il sindaco si occupa tanto di ” nutrire il pianeta” e così poco di far respirare i milanesi? Siamo gli ultimi della fila?

L.B.G.



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