26 ottobre 2010

TANTE PICCOLE COSE


La campagna elettorale per la nomina a Sindaco di Milano è già in atto, abbiamo numerosi candidati che espongono la loro visione, con grandi idee per la nostra città.
Invece di grandi progetti forse basterebbe pensare a tanti piccoli interventi che migliorino la vita quotidiana di tutti noi cittadini, tante piccole cose possono fare più di un grande intervento e sarebbero apprezzati da un numero considerevole di persone. I cittadini, gli studenti, anche stranieri (e sono tanti), i turisti (anche quelli della moda e del design), sono soprattutto pedoni, prima che ciclisti o automobilisti.
Milano è una città relativamente grande, si presta a essere percorsa a piedi in tempi brevi. Come sono i percorsi a loro dedicati, come sono i marciapiedi e gli attraversamenti pedonali? Forse non abbiamo aree pedonali sufficientemente vaste, gli interventi di moderazione del traffico sono limitati.
Si parla spesso di incrementare le piste ciclabili, recentemente è stato detto che sarebbe sufficiente con un segno bianco sul marciapiede esistente, per delimitare il percorso tra pedoni e ciclisti a costo zero: come pedone mi sento già in pericolo.
Come mai non si parla di incrementare i percorsi pedonali, di dare continuità e sicurezza a quelli esistenti, di ridisegnare le pericolose interruzioni? Ad esempio di prolungare il network pedonale da piazza Castello a Corso Sempione, attraverso il Parco e collegarlo con Corso Garibaldi attraversando via Paolo Sarpi?
Già, Paolo Sarpi: un’occasione per realizzare un percorso pedonale senza buche e ostacoli, le piccole cose che complicano la vita quotidiana di tutti noi, anche se per brevi tragitti.
Sono infatti in corso di ultimazione gli interventi di moderazione del traffico relativi alla via, che renderanno più gradevole la sua percorrenza, anche se dubito che ciò risolva il problema della mancanza di negozi al dettaglio, soppiantati da quello all’ingrosso della comunità cinese. Purtroppo però scarsa attenzione è stata posta alle caratteristiche del percorso che avrebbero agevolato la mobilità della popolazione, di coloro che vanno a piedi a fare la spesa quotidianamente, che accompagnano i bambini a scuola, che vanno nella palestra del quartiere, le persone anziane, le persone con difficoltà motorie e sensoriali.
Non sono necessari grandi interventi o percorsi speciali (con mattonelle tattili per non vedenti, ad esempio); sarebbe sufficiente differenziare la superficie di calpestio con materiali e colori contrastanti per segnalare le aree pedonali da quelle promiscue, quelle promiscue da quelle carrabili. Per Paolo Sarpi si può già vedere che il percorso carrabile e quello pedonale hanno colori simili; i marciapiedi, a tratti inspiegabilmente non complanari, e con una pendenza trasversale, che, oltre a non rispettare la normativa vigente, è così accentuata da rendere faticosa la percorrenza a chiunque, figuriamoci se con un carrello per la spesa o con un passeggino. A Stoccolma, che ha un modello particolare di attraversamento pedonale, sono state rimosse e sostituite ben 7.610 canalette di scolo che disturbavano il percorso pedonale in piano.
Oltre a piacevoli fioriere, non pare sia stato previsto altro tipo di arredo urbano che possa agevolare la sosta. In mancanza di adeguati arredi, sicuramente ciascuno troverà una soluzione. É noto quanto sia frequente l’uso improprio degli elementi costitutivi lo spazio pubblico: i gradini, i dissuasori di sosta e i parapetti alle fermate dei mezzi pubblici sono spesso utilizzati per il riposo, e popolati o da gruppi di studenti o turisti, che eleggono determinati luoghi come loro punto di ritrovo. Mi stupisco sempre di quanto sia difficile trovare una panchina in città con un bracciolo, dettaglio che aiuterebbe diverse persone a sedersi e alzarsi con più facilità.
L’esempio di Stoccolma, appare avveniristico: si propone di diventare la città per tutti, la più accessibile al mondo, entro il 2015. È una questione di qualità della vita e di democrazia: l’obiettivo è di garantire una migliore informazione e fruibilità del territorio a tutti, partendo dal facile accesso ai negozi, sensibilizzando i proprietari circa il vantaggio economico che porta un ampliamento della fascia di clientela.

Isabella Tiziana Steffan



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