29 marzo 2010

IL ROMANZO DELLA SCUOLA ITALIANA


Da decenni commentatore di politica scolastica, Nicola D’Amico è riuscito in un’impresa fino ad ora inedita: la pubblicazione di una storia della scuola italiana dalle origini ai giorni nostri, edita da Zanichelli in occasione dei 150 anni della Casa editrice (*).

Un’indagine meticolosa e dettagliata, un’enciclopedia del repertorio normativo di leggi e circolari puntualmente presentate, analizzate e contestualizzate, ma anche un romanzo che ripercorre oltre un secolo di aspettative, rivoluzioni mancate, delusioni e conquiste nel pianeta scuola, intrecciando ‘le storie’ della scuola italiana con la storia nazionale all’alba dell’unità d’Italia, nel vortice dei conflitti mondiali e attraverso le tappe della prima e della seconda Repubblica.

Un cammino costellato di emergenze e figure carismatiche, attraversato da tensioni politiche e accompagnato da professionalità, motivazione e impegno della scuola reale spesso preoccupata e disorientata di fronte alle decisioni politiche e agli interventi del legislatore.

Il libro costituisce un’assoluta novità nel suo genere non solo perché restituisce un panorama completo degli interventi normativi sull’istruzione in Italia attraverso una puntuale ricostruzione storica, ma perché lo fa dando voce e volto a tanti protagonisti, spesso dimenticati o nascosti nelle retrovie, che negli anni sono stati i tessitori della tela di Penelope della riforma dell’istruzione nel nostro Paese.

Plaude a quest’opera il professor Giuseppe Tognon, Ordinario di Storia dell’Educazione presso l’Università LUMSA di Roma, già Sottosegretario per l’Università e la Ricerca scientifica e tecnologica nel primo Governo Prodi, che ha esortato il prof. D’Amico a dare corpo a una ventina di pagine da lui preparate anni addietro per un supplemento del Sole 24 Ore sui 100 anni di scuola italiana e che erano diventate una sorta di vademecum per gli studenti universitari. Obiettivo: colmare la scarsa considerazione che gli storici professionisti hanno riservato negli anni alla storia della scuola.

La scuola merita rispetto: siamo abituati alla scuola, ma spesso non ne riconosciamo il valore; la scuola – afferma Tognon nella prefazione all’opera di D’Amico – è la più grande liturgia laica di cui disponiamo e senza di essa non saremmo più in grado di rappresentarci. ‘Una società nella quale di colpo scomparissero tutte le scuole e dove i protagonisti – famiglie, insegnanti, ragazzi –si trovassero improvvisamente separati, sarebbe una società muta e cieca, sprovvista di quella legittimazione che le proviene dal fatto di essere alfabetizzata ed educata’. La scuola è un bene comune da curare e ricostruire agendo una responsabilità collettiva, per orientare la spinta al cambiamento e tenere il passo con l’evoluzione dei tempi.

‘Storia e storie della scuola italiana’ è certamente uno strumento destinato agli addetti ai lavori – studenti universitari, candidati ai concorsi per l’insegnamento, per la dirigenza o per l’amministrazione, operatori impegnati a vario titolo nella scuola – ma può incuriosire anche un pubblico più ampio che riconosce alla storia della formazione un valore importante per la crescita della società.

 

Rita P. Bramante

 

 

(*) Storia e storie della scuola italiana. Dalle origini ai giorni nostri    . http://www.zanichelli.it/cataloghi/files/7221_quarta.html



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